Il soldato perduto – Gilles Marchand
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Neri Pozza Editore
Narrativa
Pagg. 224
ISBN 9788854526808
Prezzo Euro 17,00
Amore e guerra
Sulla tragedia della guerra e con intenti pacifisti sono stati scritti due libri, giustamente diventati famosi, Niente di nuovo sul fronte occidentale, di Erich Maria Remarque, e Un anno sull’altipiano, di Emilio Lussu; inoltre ci sono state altre pubblicazioni, valide, ma di minor fortuna, e fra queste ho avuto occasione di leggere circa quattro anni fa quel gioiellino di Ballata senza nome, di Massimo Bubola, noto autore di musica leggera prestato occasionalmente alla letteratura.
E’ invece di questi giorni la mia lettura di Il soldato perduto, di Gilles Marchand, un francese che ha un trascorso di batterista in un gruppo rock. Ebbene, sono rimasto notevolmente impressionato da questo romanzo di amore e di guerra, in cui la retorica è bandita sin dall’inizio, anzi potrei dire che trionfa l’anti retorica con descrizioni che sanno essere asciutte e drammatiche quando serve e che assumono una nota poetica quando è indispensabile.
In breve è la storia della ricerca di un soldato di cui non si sa più nulla, su incarico della madre aristocratica e danarosa, ricerca condotta da un reduce della Grande Guerra nel corso della quale ha avuto la mutilazione della mano sinistra. Nonostante questa disgrazia, anche per non pensarci, non aveva rinunciato a combattere, ma, stante l’invalidità, grazie a una protesi posticcia, era stato messo a condurre degli autocarri lungo la Via Sacra che portava a Verdun. Finita la guerra è tornato a casa e ha potuto riabbracciare l’amata che tuttavia in poco tempo è stata stroncata dalla febbre spagnola. Solo, convinto anche di non aver fatto del tutto il suo dovere, arrotonda la pensione con incarichi di familiari che vogliono sapere dove si trova il loro caro, dato per disperso. E’ appunto questo il caso di Emile Joplain, un ragazzo sensibile e poeta, innamorato di una cameriera che serviva in famiglia, amore contraccambiato, ma irriducibilmente osteggiato dalla madre di lui. La ragazza, cacciata dal servizio, ritorna casa, in Alsazia, ma scoppia la Grande Guerra. Il mutilato si appassiona a questa indagine e cerca di ricostruire i passi dei due amanti, che, benché divisi, si cercano. E’ un’indagine che apre squarci sugli orrori della guerra, sull’insensatezza degli uomini, sulle miserie di tanti poveri cristi e viene così a sapere di una donna che di notte vaga nella terra di nessuno, fra le opposte trincee, e si ferma di fronte ai feriti chiedendo loro se sanno dove si trovi il suo amato. Sembra una favola, tanto che non sapendo il nome della donna viene chiamata la Figlia della Luna. Ma quella che sembra una leggenda non lo è, è un grande, infinito atto d’amore.
Non vado oltre perché l’indagine ha la tensione del giallo e poi ovviamente si arriva alla soluzione, che non è proprio quella che il lettore spera.
E’ inutile che dica che questo romanzo ingenera un grande pathos, è un’emozione continua e crescente, è un’attesa fatta di speranze e di delusioni, è il piacere, in una tragedia, di leggere dei versi sublimi, così che si arriva alla fine più che mai convinti dell’inutilità delle guerre, riassunta peraltro in una frase del libro che riporto e che dice tutto, riguardo a dei prigionieri tedeschi:
“ Se avessimo saputo che un crucco non era altro che un francese che parla tedesco avremmo fatto fatica a continuare a sparargli addosso.”.
Leggetelo, non ve ne pentirete, e credo proprio che non pochi in qualche loro sogno vedranno la Figlia della Luna aggirarsi di notte su un campo di battaglia.
Gilles Marchand è nato a Bordeaux nel 1976. Dopo essere stato batterista in un gruppo rock, dal 2010 si è dedicato esclusivamente alla scrittura. Il soldato perduto è il suo quarto romanzo e nel 2023 è stato selezionato per il Prix des Libraires, il Prix littéraire Rosine Perrier, il Prix Libr’à Nous ed è finalista al Prix Libraire en Seine.