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I Greci in noi. Dalle origini della nostra cultura alla deriva transumanista – Angelo Tonelli

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Meltemi (Milano, 2023), pag. 207, euro 18.00.


“Il transumanesimo costituisce un’involuzione antropologica”.
Quest’asserzione apre il Manifesto contro transumanesimo e chiude l’ultimo e recentissimo saggio firmato da Angelo Tonelli, “I Greci in noi”; che non a caso, appunto, ricorre a tutta la tradizione greca per
spiegare meglio e al meglio il sottotitolo dell’opera: “Dalle origini della nostra cultura alla deriva transumanista”; e, dunque, il suo Manifesto.
Angelo Tonelli, poeta, performer, regista teatrale, è tra i massimi studiosi e traduttori italiani di classici greci, lui figlio d’arte, lui che declama sul Magra, sul Tirreno e sul Mar Ligure, nel Golfo di
Shelleye e Byron – non a caso tanto citati nel volume – e sulle Apuane, lui che ha sempre quel serio sorriso messo a condividere il mondo.
“’I Greci in noi’ vuole essere un meditato grido di allarme rivolto a tutti coloro che abitano il pianeta Terra in quest’epoca di trasformazione, nonché una proposta di rigenerazione individuale e collettiva alla luce della sapienza greca e degli insegnamenti contenuti nei miti. (…) Le nostre radici culturali affondano in quella grandiosa stagione della Grecia, e soprattutto della Magna Grecia, in cui fiorì la sapienza ellenica. I cosiddetti ‘filosofi sovrumani’, quali Pitagora, Parmenide, Empedocle ed Eraclito, associavano alla coltivazione dell’interiorità l’impegno nella vita consociata: il sapiente era anche politico, il misticismo si coniugava con l’azione civile. Venuto meno questo modello, l’odierna vicenda collettiva degli umani viene agita da forze economiche e politiche insane, che vorrebbero spingere in direzione di una forma di governance
mondialista fondata sull’espansione della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale al fine di un progressivo e crescente controllo sui viventi”.
Il solo titolo del primo paragrafo del capitolo d’apertura del libro, “Da Antigone a Frankestein”, offre la chiave di lettura dell’intera opera. Tonelli evoca l’antichità restituendo, con traduzioni spesso originali sue, passi dai classici grechi ma che arrivano a permeare un ragionamento portato nelle valutazioni di scritti più ‘moderni’, dove sono indagati sempre e comunque limiti umati visti invece che in qualità di confini come valorizzazioni di norme etiche che servirebbero a salvare l’umanità dell’uomo.
Ogni sezione è sublimata da un contenuto ragionato alla luce d’un elemento chiaramente feticcio, seppure tanto vero da farsi metafora per secoli e secoli. Prima di rifare il resoconto sulla morte, infatti, tra l’altro punto focale ed unico d’un’altra opera fondamentale dello stesso saggista, possiamo e discutere insomma per la ragione e sulle ragioni dello specchio negli scritti della cultura greca. Sino a guardarci.
“Alla quarta rivoluzione industriale, progettata all’insegna della cibernetica, si prediliga l’evoluzione sapienziale degli individui e delle collettività, che ponga le basi per una gestione sapienzale, consapevole e umanistica della tecnologia, e subordini il dio-denaro ai valori di eticità, consapevolezza, solidarietà”. Fine. Inizio.

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