Intervista con Aldo Di Caterino
10 min readAMORÈ
Da casa Abeat presentiamo il nuovo album di Aldo Di Caterino.
Scrive Dario Deidda… Tratto dal booklet del cd.
Il disegno rappresenta un albero che nell’immaginario comune viene spesso associato alla purezza, alla delicatezza e allo stesso tempo alla solidità per le sue radici che affondano nel terreno. Tutti aspetti che ritroviamo nella musica del nostro album. Il lineare parallelismo si completa associando alla purezza i suoni del flauto e della chitarra di Nando che trova grandi momenti espressivi nelle introduzioni dei brani “Always by your side” o “Gli amori sospesi”, la delicatezza dei temi e delle armonie in “Amorè” o “Always and forever” con la solidità degli arrangiamenti e la grande perizia strumentale e interpretativa degli ospiti: Vincenzo Abbracciante (fisarmonica) nei brani “Acredine” e “Chorinho pra ele”, Giorgio Vendola (contrabbasso) in “Salgado” (che vede la partecipazione della cantante Morena Farina nello svolgere degli unisoni perfettamente allineati con il suono del flauto contralto), Paola Arnesano (voce) e Luciano Tarantino (violoncello) nella sensibilissima “Alfonsina y el mar”.
Quando un percorso musicale inizia con serietà, dedizione, rispetto per se stessi e gli altri, e soprattutto con umiltà, i risultati e i riconoscimenti arrivano sempre. Questa è la storia di Aldo, flautista, musicista 25enne che ho avuto la fortuna di conoscere circa 6 anni fa.
Ed è bellissimo che questo ragazzo abbia incontrato la chitarra di Nando Di Modugno, un grande maestro di musica a 360° e compositore ispirato e sensibile.
Due generazioni lontane anagraficamente, il che si sarebbe potuto rivelare tale anche nei gusti e nelle scelte musicali e, invece, ecco la magia della Musica: tirano fuori il progetto musicale, in totale simbiosi, un suono bellissimo e compatto, con composizioni di entrambi che si susseguono in perfetta sintonia.
Tanti episodi appartenenti a un’unica storia.
Aggiungere musicisti ospiti, quando la partenza è già così ricca, sarebbe potuto apparire inutile o addirittura pericoloso ma, anche qui, la scelta e il buon gusto di tutti i musicisti coinvolti è stata perfetta e arricchisce la musica di nuovi colori senza sconvolgerne il suono iniziale e conferendo ulteriore valore alle composizioni.
In conclusione, sono queste le cose belle che fanno mettere da parte l’ego e apprezzare la purezza, fanno tornare l’entusiasmo, ci ricordano il perché abbiamo scelto la musica come fonte di vita.
Intervista
Davide
Ciao Aldo. “Amorè” non è esattramente il tuo esordio, ma segue “Tudo bem” del 2020 (Abeat), tuttavia uscito a nome del “Quarteto Tudo Bem”. Un “tutto bene” che per altro ricorda quell’andrà tutto bene che proprio nel 2020 divenne la frase della speranza ovunque nel nostro paese. Come è andata per intanto con quel disco e cosa è successo in questi due anni fino al nuovo “Amorè”?
Aldo
Ciao Davide, innanzitutto mi fa molto piacere poter discutere della mia musica assieme a te Davide (mio secondo nome tra l’altro). Tudo Bem è un album indubbiamente stilisticamente circoscritto nella musica brasiliana attraversandola nei decenni e quindi nelle sue varie evoluzioni interpretative. Per me è stato uno dei primi lavori assieme al caro Mario Caccia e Abeat records, collaborazione adesso sfociata nell’album Amorè che attraversa stili e caratteristiche timbrico-espresive di contaminazione internazionale. Dalla classica alla musica brasiliana, argentina ecc. Solitamente non mi piace etichettare i miei album con dei generi musicale ma questa volta tengo a specificare che ti tratta di un lavoro di carattere etno-jazz proprio per le caratteristiche sopracitate.
Davide
Come è nato “Amorè”, intorno a quali desideri e a quali idee fondamentali?
Aldo
Amorè nasce dalla ormai pressante necessità di dare un volto ben preciso alle mie composizioni più recenti. Composizioni che inevitabilmente assumono un aspetto cameristico in questo caso. Ho voluto portare la mia musica in una formazione intimistica di grande comunicatività per sottolineare caratteristiche come la dinamica, l’agogica per concentrarci sulla bellezza che risiede nel dettaglio. Quest’album comunque non si risparmia assolutamente nell’aspetto virtuosistico e di momenti assai concitati Agitati da una forte emozione e impeto musicale.
Davide
“Amorè”, che suonerebbe anche come “Amor è”…? Perché hai reso “amore” una parola tronca?
Aldo
Amore è la parola più dolce che esista e in qualche modo rispecchia tantissimo la personalità della nostra musica. Amorè è il titolo del brano che dà il nome all’album, quell’accento serve appunto per dare un suono caratteristico a questo vocabolo di per sè bellissimo per sottolinearne il significato che ha per ognuno di noi. Mi piace che l’ascoltatore possa godere della nostra musica e viaggiare con la propria mente dando a questo titolo la storia che più gli aggrada.
Davide
Special guest alla chitarra classica, Nando Di Modugno, autore anche di due brani (“Gli amori sospesi” e “Salgado”). Da sempre le sonorità del duo flauto traverso-chitarra si completano in modo perfetto. Come è nato questo incontro tra i tuoi flauti e le corde della chitarra classica di Nando Di Modugno?
Aldo
Nando è uno dei musicisti che più stimo e apprezzo proprio per il suo modo di interpretare la musica dando tanto della sua personalità e caratterizzando ogni nota proveniente dalle sue corde. Non ho avuto il minimo dubbio nell’associare la mia penna alla sua chitarra proprio per la delicatezza che pochi come lui possono dare alla musica secondo me. Davvero immenso è stato il suo apporto per questo album, un musicista assolutamente unico e insostituibile del quale mi fregio della nostra collaborazione.
Davide
Ci presenti gli altri importanti musicisti che hanno suonato con te in questo lavoro?
Aldo
Proprio per sottolineare l’eterogeneità di questo lavoro ho scelto musicisti che potessero in modo chiaro rappresentare gli usi e costumi musicali delle culture coinvolte nei brani che sono stati scelti e composti. Vince Abbracciante alla fisarmonica non ha bisogno di presentazioni, un musicista dalle capacità indiscutibili. La grandezza di un artista secondo il mio parere risiede anche nel modo in cui ci si cali in un contesto nuovo dando l’impressione di esserci da sempre, ecco questo Vince l’ha fatto in men che non si dica, sintomo di grande professionalità! La sua capacità di esprimersi mi ha sempre affascinato, lo ringrazio per aver arricchito il nostro lavoro con le sue note.
Giorgio Vendola al contrabbasso, un sono unico, profondo, sconfinato; questi sono i termini che subito balzano fuori per descrivere questo musicista. La conoscenza della world music di questi artisti li rende assolutamente indispensabili per poter concretizzare la mia idea musicale. Alla fine il processo creativo si compone in 3 macro aree: Emozione – trasformazione in musica attraverso gli strumenti – che poi torna ad essere emozione per l’ascoltatore.
Una grandissima Paola Arnesano in grado di trasformare le parole in colori, basta chiudere gli occhi per apprezzarne tutta la sua bellezza.
Ultimo ma non per importanza Luciano Tarantino, Violoncellista classico di caratura internazionale.
Davide
Tre sono le tue composizioni (Amorè, Acredine e Lo scacciapensieri). Il disco è completato da una composizione di Ralph Towner in apertura (Always by your side), da brani di Hermeto Pascoal (Chorinho pra ele), Ariel Ramirez e Félix Luna (Alfonsina y el mar) e Pat Metheny in chiusura (Always and forever). Perché hai scelto questa commistione tra brani di tua composizione a quelli di altri autori, e perché quelli appena indicati in particolare?
Aldo
Ognuno di noi ha dei punti di riferimento, questi artisti per me hanno rappresentato una parte fondamentale del mio percorso musicale, tanto importanti che la loro musica ha influenzato la mia sin da sempre. Quale migliore occasione per tributare questi artisti con alcune delle composizioni che più mi stanno a cuore e sposano il mio progetto.
Davide
C’è un solo brano cantato e recitato, “Alfonsina y el mar”, canzone dedicata alla poetessa Alfonsina Storni Martignoni che, malata di cancro, si gettò in mare da una scogliera. Come hai voluto rivisitare questo grande classico interpretato la prima volta da Mercedes Sousa? Cosa soprattutto volevi mettere in evidenza di questo struggente brano?
Aldo
Sono contento che tu me l’abbia chiesto. È un tema molto forte, io ho a cuore le Donne e tutto ciò che rappresentano, personaggi come Alfonsina hanno dovuto lottare nella loro vita per poter dar sfogo alla loro creatività, in quel periodo storico specialmente. Certe emozioni possono venir fuori solamente da circostanze altrettanto forti, e ciò che questo brano può scatenare è paragonabile ad una tempesta emotiva. L’idea di Paola di recitare il testo tradotto è fondamentale per sottolinearne l’importanza e la forza che può scatenare. Elemento caratterizzante il violoncello, ho scelto questo strumento perchè indubbiamente si avvicina tantissimo alla voce umana, in qualche modo trovo che sia perfetto per accompagnare un racconto abbastanza drammatico. Il suono di Luciano Tarantino si sposa perfettamente con la voce di Paola Arnesano creando una magia unica degna di questa donna.
Davide
L’album ha svariati patrocini, tra i quali quelli della Regione Puglia, del Teatro Pubblico Pugliese e di Puglia Sounds, un progetto che ha per obiettivo la ricognizione di progetti artistico-culturali di creazione, produzione, promozione e distribuzione di nuove produzioni discografiche in grado di promuovere la creatività ed il patrimonio culturale musicale pugliese. Qual è il tuo rapporto, anche musicale, con quella che lo storico dell’arte Paul Schubring definì una trinità grandiosa e singolare tra l’immenso piano ondulato della campagna, il mare così maestoso e il cielo così infinito e sereno?
Aldo
Ci tengo tantissimo a ringraziare Abeat e Puglia Souds per aver creduto nel progetto e per aver deciso di supportarlo con così tanta dedizione! L’operazione di valorizzazione dei talenti pugliesi è assolutamente importante soprattutto per poter dare voce nazionale e internazionale a tanti artisti che decidono di donare la loro arte al Mondo. La nostra terra è ricca di valori artistici culturali che vanno evidenziati e sottoposti all’attenzione del grande pubblico internazionale. Un ringraziamento sentito per queste istituzioni!
Davide
Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto, come un flauto di canna che il Signore riempie di musica, scrisse Rabindranath Tagore. Cos’è per te il flauto? E cosa sono per te il respiro e la musica attraverso il flauto?
Aldo
Io suono il flauto traverso da quando avevo 6 anni. Ha accompagnato la mia vita da sempre diventando un estensione del mio corpo. Sono assolutamente innamorato del mio strumento che mi dà la possibilità di esprimermi sempre di più. Anche dopo tanti anni scopro quotidianamente le sue capacità timbrico-espressive facendomi esplorare mondi sempre nuovi. È parte di me e lo sarà sempre. Da un po’ di tempo ormai suono anche il flauto contralto che mi ha rapito totalmente, si può apprezzare nelle tracce “Salgado” e “Always and forever”.
Davide
Hai avuto dei modelli tra altri flautisti? Suoni anche altri strumenti, specialmente a fiato, o preferisci dedicarti esclusivamente al flauto?
Aldo
Il mio flautista di riferimento è l’immenso Nicola Stilo, rappresenta la mia ispirazione flautistica più grande nel jazz e la world music. All’interno del disco di possono apprezzare delle corpose note di copertina da parte di Nicola, Gabriele Mirabassi e Dario Deidda con il quale ho avuto il piacere di coinvolgere in una delle recenti presentazioni dell’album presso il Piacenza Jazz Festival.
Sono un musicista che mette i primi passi nella musica classica e anche nella tradizione jazzistica più arcaica, apprezzo tantissimo Emmanuel Pahud per la classica e Hubert Laws per il jazz americano. Sono una persona di indole curiosa, mi piacciono tanti strumenti musicali, suono molto il pianoforte per esigenze compositive. Pur essendone attratto, non mi sono mai approcciato professionalmente ad altri strumenti ma solo per pura curiosità.
Davide
La composizione per flauto per te da sempre più bella?
Aldo
Uno dei dischi che amo di più è Duets di Stilo Nicola, qui si possono apprezzare brani originali e celebri standar interpretati sottolineando tutte le qualità di questo strumento magistralmente suonato al grande Nicola.
Davide
Cosa seguirà?
Aldo
Tanti progetti nuovi stanno per nascere. Il primo che vede anche un tour in Italia coinvolge la grande pianista giapponese Eri Yamamoto. Grazie al mio leggendario manager Nico Scotti siamo entrati in contatto e in grande sintonia artistica. Porteremo la nostra musica in giro assieme al fisarmonicista Vince Abbracciante.
Ad agosto grande novità, grazie a Mario Caccia avrò l’opportunità di esibirmi sul palco con Enrico Pieranunzi, musicista iconico e dal contrabbassista Carlo Bavetta.
Seguiranno altri progetti nella stagione invernale di cui, se ne avrai piacere, potremo parlare e discuterne.
Davide
Grazie e à suivre…