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Le stragi nascoste – Mimmo Franzinelli

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L’armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti 1943-2001

Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.

Storia

Pagg. 418

ISBN 9788804519744

Prezzo Euro 11,50

Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato

Nel corso della seconda guerra mondiale l’occupazione del suolo italico da parte dei tedeschi diede luogo a un sistema di terrore analogo a quello che in Europa caratterizzava la presenza delle truppe naziste. In Italia però non c’erano solo i soldati del Reich a compiere atrocità, ma purtroppo altri italiani si macchiarono di analoghi reati e mi riferisco ai membri, a diverso titolo e livello, della Repubblica Sociale Italiana. Per quanto possa sembrar strano, finita la guerra i responsabili di tante efferatezze non pagarono, nel senso che le condanne furono veramente poche, pochissime quelle alla reclusione, ancor meno quelle a morte. In particolare, oltre a un occhio di riguardo di parte della magistratura di nomina fascista, ci pensò anche l’amnistia di Togliatti a dare una mano a questi criminali, ma peggio ancora fu l’insabbiamento di ben 695 fascicoli processuali sui crimini di guerra nazi-fascisti, che in pratica scomparvero dalla Procura generale militare, per poi essere ritrovati nel 1994 in un armadio situato in uno sgabuzzino con le ante appoggiate al muro. Lì c’erano notizie su eccidi, omicidi, saccheggi, con testimonianze e perfino con i nomi dei colpevoli da rinviare a giudizio. Una simile mole di materiale, volutamente occultata, diede la prova che la rappresaglia era una vera e propria tattica terroristica preventiva e che quindi non avveniva, salvo rari casi, come una naturale, seppure esagerata reazione alle azioni dei partigiani.

Il libro di Franzinelli parla organicamente di questi anni di terrore, ma anche di quelli, in cui finito il terrore, si sarebbe dovuto vedere la punizione dei colpevoli, ma invece non fu cosi per diversi motivi, che l’autore evidenzia, e che rappresentano un’ulteriore vergogna per l’Italia.

L’opera è veramente completa ed è articolata secondo un filo logico che si estrinseca in un’ampia trattazione degli eccidi e delle violenze contro la popolazione, per passare poi al periodo inquisitorio immediatamente successivo al 25 aprile 1945, con i processi cosiddetti scomodi, indi per arrivare all’apertura del famoso armadio, con tutti gli scheletri che conteneva, lasciando un’ultima parte ai conti con il passato, purtroppo pochi e incompleti. Come sempre il tutto è corredato da una notevole e precisa documentazione, l’indispensabile per uno storico che scrive sulla base di fatti comprovati e non su voci raccolte qua e là.

Per concludere la mancata punizione dei criminali sia nazisti che fascisti è ancor più vergognosa dell’armadio della vergogna e fa venire in mente la famosa locuzione chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, come se l’impossibilità di far tornare in vita le vittime di tanta crudeltà potesse chiudere la questione, la cui mancata risoluzione comporta per il nostro popolo, stante l’incapacità di fare i conti con il passato, la possibilità che lo stesso ritorni, con tutte le sue nefaste conseguenze.

Mimmo Franzinelli (Cedegolo, 1954) studioso del fascismo e dell´Italia repubblicana, componente del comitato scientifico dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione “Ferruccio Pari”, è autore di numerosi libri, fra cui: per Bollati Boringhieri, I tentacoli dell´Ovra (1999, premio Viareggio 2000), Rock & servizi segreti (2010) e Autopsia di un falso. I Diari di Mussolini e la manipolazione della storia (2011); per Mondadori, L´amnistia Togliatti (2006), Il delitto Rosselli (2007), Beneduce. Il finanziere di Mussolini, con Marco Magnani (2009), Il Piano Solo (2010), Il prigioniero di Salò (2012), Tortura (2018); per Rizzoli, La sottile linea nera (2008). Con Feltrinelli ha pubblicato: La Provincia e l´Impero. Il giudizio americano sull´Italia di Berlusconi, con Alessandro Giacone (2011), Delatori. Spie e confidenti anonimi: l´arma segreta del regime fascista (UE 2012), Il Giro d’Italia. Dai pionieri agli anni d’oro (Feltrinelli, 2013), – per gli Annali della Fondazione Feltrinelli – Il riformismo alla prova. Il primo governo Moro nei documenti e nelle parole dei protagonisti (ottobre 1963-agosto 1964), con Alessandro Giacone (2013) e Fascismo anno zero (Mondadori 2019).

 

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