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Intervista con Umberto Ti

6 min read

Dall’11 novembre 2022 in Digitale e CD da New Model Label

Comunicato stampa.

Umberto Ti., a due anni di distanza dall’EP “Non credo basterà”, torna con un nuovo album dal titolo “La casa sulla sabbia” per New Model Label.

L’album è composto da dieci brani e si caratterizza da sonorità rock e alternative, con inserimento di violini e sax.

Umberto Ti. porta avanti la sua canzone d’autore introspettiva raccontando storie di vita che attraversano metropoli e luoghi sotto assedio. Il disco è prodotto da Giuliano Dottori presso la Jacuzi Studio di Milano che rinnova così la collaborazione con il cantautore padovano, iniziata con il suo EP di esordio, “Cielo aperto” e proseguita con l’album “Alaska” del 2018 e l’EP “Non credo basterà” del 2020. “La casa sulla sabbia” è un album di dieci tracce in cui il cantautore padovano esplora nuove direzioni, sia come testi, sia come scelte sonore, dove sulle liriche intimiste si innesta una nuova vena sociale, accompagnata da chitarre e una formazione di impianto rock. La canzone che dà il titolo all’album, affronta tematiche ambientaliste attraverso la storia di una petroliera affondata in mare. Il buio come metafora di ogni forma del male si riversa sulle strade. La storia tra sacro e profano vissuta attraverso due persone che cercano dentro caos e ingiustizie qualcosa di perduto.

Prodotto e registrato da Giuliano Dottori presso lo Jacuzzi Studio di Milano.

Masterizzato e mixato da Max Lotti.

www.newmodellabel.com

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https://kultunderground.org/art/18376/

Videoclip (La casa sulla sabbia)

https://www.youtube.com/watch?v=2QwxTMqrrA0

Intervista

Davide

Ciao Umberto. Partiamo dal titolo de “La casa costruita sulla sabbia” rimanda a una nota parabola che descrive l’uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia, e quello stolto, che invece l’ha costruita sulla sabbia. Cosa racchiude a titolo del tuo nuovo lavoro?

Umberto

Ciao Davide! È un piacere ritrovarti! La Casa Sulla Sabbia è un album che parla di ingiustizie, prevaricazioni. Il senso dell’ album è che dobbiamo tenere conto della nostra storia, di quello che hanno fatto i nostri nonni e di quanto hanno dovuto lottare per far valere i loro diritti che sono arrivati fino a noi. Questi diritti e valori sono molto importanti e  bisogna in tutti i modi proteggerli. La Casa Sulla Sabbia è una metafora per descrivere la società attuale che poggia su basi molto precarie .La canzone parla di una petroliera che affonda davanti agli occhi del mondo, il buio che si riversa nel mare è metafora di ogni forma di male.

Davide

Dopo l’album d’esordio nel ’19 e un extended play nel ’20, che cosa riafferma e continua il tuo nuovo album, cosa aggiunge di nuovo nel tuo percorso di cantautore rock?

Umberto

La Casa Sulla Sabbia rispetto ai lavori precendenti è un album molto elettrico, con una batteria dal sound potente. Volevo che il risultato finale fosse come un album suonato in presa diretta, suonato live. Ci sono strumenti che non avevo mai usato come il violino elettrico e distorto suonato da Vito Gatto, c’è ancora il sax suonato da Moreno Falciani ma suonato con un timbro più alla Morphine gruppo anni ’90 che mi piace molto.

Davide

Come sono nate queste dieci nuove canzoni, intorno a quale tema principale variamente declinato e attraversando quale periodo della tua vita?

Umberto

Questi dieci brani sono nati con calma, le atmosfere che volevo descrivere richiedevano tempo, ci sono stati brani come Sangue Misto che hanno richiesto più stesure.
Ho avuto l’ esigenza di affrontare il tema di conflitto, volevo denunciare ogni forma di guerra.

Davide

Chi ha suonato con te in questo disco?

Umberto

Il disco è prodotto e arrangiato da Giuliano Dottori, c’è la batteria suonata da Enrico SantAngelo, il violino suonato da Vito Gatto e il sax di Moreno Falciani. Con Giuliano abbiamo cercato di tenere un sound scarno, molto suonato. Poi una bella spinta è stata data dal mix e mastering da Massimiliano Lotti.

Davide

Come si diventa cantautore o, per lo meno, come lo sei diventato tu?

Umberto

Penso che una persona nasca con questa predisposizione, ovvero quella di descrivere delle emozioni, delle storie che porti dentro. Lo si può fare attraverso varie forme artistiche come la narrativa, la pittura o  attraverso la musica. Io ho deciso di farlo attraverso la canzone, l’ ho fatto fin da adolescente perché mi è stata regalata una chitarra.

Davide

È noto che la canzone d’autore in Italia nasce in contrapposizione a un modello imperante di canzone nata invece al solo scopo di intrattenere e promuovere una facile evasione. Poi si evolve fino ai giorni nostri. Quale funzione principale vi ravvisi tu oggi, quanto meno nella tua, nel farne a tua volta e nel consegnarla a un pubblico di ascoltatori, specialmente adesso con “La casa nella sabbia!?

Umberto

Per me la canzone deve trasmettere un messaggio come un pugno, raccontare storie dove il pubblico si possa rispecchiare, sentirsi confortato ma anche scosso. Ecco appunto la canzone deve scuotere gli animi, far nascere delle domande all’ ascoltatore.

Davide

Quali sono i brani a cui tieni maggiormente in questo nuovo disco e perché?

Umberto

Sicuramente il brano a cui sono più legato è appunto il singolo La Casa Sulla Sabbia che è stato anche il primo brano che avevo cominciato a scrivere. Un altro brano è Sangue Misto che ho deciso di mettere in chiusura dell’ album. Il brano racconta la storia di un fotoreporter e il legame con il suo cavallo. Sono partito da qui per poi sviluppare l’intera storia. Entrambe sono brani molto forti che mi hanno messo a dura prova.

Davide

In un brano canti di parole che “ci hanno fatto male in un vecchio vinile”. A quale disco e canzone ti riferivi? Qual è la canzone che ti ha fatto più male nella vita, quale invece più bene?

Umberto

“…E con in mano un vecchio vinile, ascolteremo le parole che ci hanno fatto male…” è un verso della canzone Occhi pieni di Sole. I due personaggi ascoltano le parole che escono dal giradischi in un momento un po’ duro della loro vita.In questo caso non mi riferivo a nessun disco in particolare. Sicuramente nella mia vita ci sono state alcune canzoni che mi hanno scosso le ho ritrovate in album di Lou Reed per esempio. In generale tutte le canzoni che hanno testi profondi  fanno bene, mi fanno pensare, riflettere e questo per me è linfa vitale.

Davide

Parlando anche dei gusti musicali, ora che è iniziato il 2023 e si fanno bilanci, quali sono stati i tuoi dischi preferiti usciti nel 2022? Quanto è importante per te il confronto con la musica degli altri?

Umberto

I dischi che più ho ascoltato e che mi hanno più colpito a livello di sonorità in questo 2022 sono stati i seguenti: Skinty Fia dei Fontains D.C., We degli Arcade Fire, Watch my movies di Kurt Vile.

Per me il confronto è fondamentale.Io ascolto sempre dall’ ultima uscita a quella più vecchia.Ascolto con orecchio attento per capire, e poi elaborare secondo il mio gusto.

Davide

Cosa seguirà in questo 2023?

Umberto

Per questo 2023 spero di riuscire a rimettere in piedi la band e di portare live questo mio nuovo Album. La musica live è molto importante, il contatto con le persone che si rispecchiano in quello che dici, nelle tue storie è fondamentale.

Davide

Grazie e à suivre…

Umberto

Grazie mille Davide per questa bella intervista, è sempre un piacere essere ospite qui a Kult Underground!!

 

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