Oggi a mezzogiorno in Conferenza Stampa presso la sede dell’Ente Editoriale per l’Arma dei Carabinieri, in Piazza San Bernardo 109 a Roma, è stato presentato un Premio Letterario davvero d’eccezione.
Su iniziativa della testata di riferimento dell’Arma, il concorso letterario Carabinieri in Giallo, è rivolto non solo all’interno ma anche e, soprattutto, all’esterno. Tutti possono partecipare con un elaborato di non più di 15 cartelle di genere Giallo, Noir o Poliziesco che abbia, unico e ragionevole vincolo tematico, uno degli investigatori dell’Arma come protagonista.
L’idea è al tempo stesso quella di valorizzare opere inedite e nuovi autori, ma anche quella di rivalutare e letteralmente riscrivere la figura del Carabiniere nel contesto della nostra società attuale.
Come sono visti i Carabinieri oggi? Qual è la loro presenza sul territorio e nel cuore della gente? A questa domanda appunto ci si propone di fornire una valida e, si spera, innovativa, risposta con questo Premio Letterario a tema la cui scadenza è fissata per il 15 Maggio 2007.
Qualificatissima la giuria, e non avrebbe davvero potuto essere altrimenti: Giancarlo De Cataldo, magistrato e scrittore, autore di “Romanzo Criminale”, Giovanni Bianconi, inviato del Corriere della Sera e autore di molti testi sul terrorismo e sulla criminalità organizzata, Massimo Lugli, inviato di Repubblica e collaboratore di molte fiction televisive, e, sempre per restare in tema, Federica Sciarelli, conduttrice di “Chi L’ha visto?” e autrice di “Tre Bravi Ragazzi”, un libro sulla strage del Circeo, e Laura Toscana, che ha apposto la firma a una delle serie televisive più amate, nemmeno a farlo apposta, dedicata all’Arma e alla ormai storica figura del Maresciallo Rocca.
Improntato alla massima serietà e rigore, giustamente di prammatica per gli appartenenti all’Arma, il concorso prevede che gli elaborati, inviati in forma anonima, saranno valutati singolarmente da ciascun componente della giuria.
Ricchissimi i premi per i primi classificati. Premi in denaro rispettivamente di 3.000, 2.000 e 1.000 Euro rispettivamente per il Primo, il Secondo e il Terzo classificato. Mentre le prime dieci opere saranno pubblicate integralmente sulla rivista del Carabiniere, mese per mese.
Inoltre contemplata la possibilità di raccogliere i migliori racconti in una raccolta antologica, forse a cura della Mondadori. Mentre Carlo Degli Esposti, responsabile della società di produzione Palomar, ha dichiarato che esaminerà personalmente ogni singolo elaborato, alla ricerca di validi soggetti per una serie di fiction televisiva.
Il dottor De Cataldo, attualmente magistrato presso la Corte d’Assise di Roma, ha dichiarato che “questa iniziativa va a costituire nel panorama dei Premi Letterari Nazionali un importante riconoscimento per un genere particolarmente amato” mentre la speranza dell’Arma è che questo Premio, tra le altre cose, contribuisca ad avvicinare ancora una volta i Carabinieri al cuore della gente, in nome di lunghi secoli di impegno e di presenza territoriale che li ha visti sempre in prima linea per la difesa dei cittadini e la lotta contro la criminalità.
I Consigli della Giuria
In una conferenza stampa davvero molto informale gli illustri ospiti hanno spesso scelto di illustrare il loro pensiero attraverso metafore divertenti e trovate quasi goliardiche, il che lo dice lunga su quanti, e quali, siano stati i cambiamenti avvenuti in seno al Corpo dell’Arma dei Carabinieri nel corso dei suoi quasi due secoli di storia.
Qualcuno spiritosamente ha perfino affermato di avere accettato l’incarico di giurato perché, si sa, “i Carabinieri conviene sempre tenerseli buoni“, mentre altri hanno sottolineato la cruciale importanza che la letteratura e la fiction gialla hanno sempre rivestito come strumento formativo, educativo e orientativo per una migliore comprensione del sociale.
L’augurio generale comunque è sembrato quello che gli scrittori colgano questa occasione non solo per elaborare opere nuove e comunque significative ma anche soprattutto per accendere, in un certo senso, una nuova luce sugli appartenenti all’Arma, come singoli, come individui, come uomini in uniforme, con una loro personalità, un cuore, e una dirittura morale a tutta prova, uniti a un raro spirito di sacrificio.
Quel che si chiede al mondo letterario è di rispondere all’appello con diverse forme di espressione che decidano di raccontare nuove storie, non solo il sentire dell’immaginario collettivo nei confronti degli appartenenti all’Arma ma anche il giusto apprezzamento per uomini e donne che nell’Arma dei Carabinieri prestano quotidianamente il loro servizio, integrando le crescenti competenze tecniche, oggi sempre più all’avanguardia, con le qualità personali di intuito, sagacia, spirito di iniziativa dei singoli individui.
E se ci sono delle lacune in questo rapporto che dovrebbe essere ambivalente, ebbene, allora è di nuovo compito della letteratura far sì che eventuali dicotomie vengano alla luce ed emergano. Sono benvenute dunque tutte le facce della medaglia, per chi come nel Padrino sceglierà di raccontare il mondo della criminalità visto dall’interno, e per chi come nella serie televisiva La Piovra di storica memoria, opterà per una diversa prospettiva, tutta dal lato di chi quel crimine è chiamato a combatterlo, ogni giorno, per le strade.
Si spera dunque di incoraggiare le vocazioni, e non solo letterarie, di fornire un’immagine diversa dell’Arma, e di generare una visione collettiva delle forze dell’Ordine che possa essere comunque meno generalizzata di quanto non potesse essere, ad esempio, dieci anni fa.
Che emergano dunque aspetti nuovi, fatti di luce ed ombre, il coraggio di raccontare il nostro Paese così com’è, senza falsi compiacimenti e auto indulgenze, in un concorso che vuol essere un contributo per mostrare finalmente qual è il vero sentire nei confronti degli appartenenti all’Arma, per degli specialisti che non solo sono stati sempre profondamente inseriti nel contesto sociale e territoriale, ma anche all’avanguardia tecnica nella lotta contro la criminalità.
La domanda di fondo dunque sembra essere “Ma noi li conosciamo davvero i Carabinieri?“.
Per contro, come incoraggiamento a parlar chiaro e a uscire allo scoperto con opere rivoluzionare ed innovative, Carlo Degli Esposti assicura che lui, personalmente, leggerà da cima a fondo tutti gli elaborati, anche a costo di rimetterci qualche diottria, perché è alla continua ricerca di nuove idee per le serie televisive, sempre con il timore che qualche opera “fondamentale” gli possa sfuggire.
Un augurio infine a tutti i partecipanti e un incoraggiamento a creare nuovi racconti sui Carabinieri viene anche dal nuovo Direttore Responsabile dell’Ente Editoriale dell’Arma, il Ten.Col. Roberto Riccardi, ideatore dell’iniziativa, che ci ricorda come il primo crimine della storia, giustamente, risalga addirittura a Caino e Abele, e, in pieno spirito investigativo, ci ricorda comunque che Caino, affermando “sono forse io custode di mio fratello?“, in qualche modo avrebbe a suo tempo messo in atto un pervicace tentativo di sottrazione alle indagini.
E se ve lo dice un Carabiniere, potete crederci.