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Il prof. di religione – Sante Rodella

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Tracciati – Euro 12 – pag. 180

Sante Rodella scrive un romanzo autobiografico come Il prof. di religione, forse la sua cosa più compiuta, anche perché parla del mondo della scuola che conosce bene e di tutte le occasioni mancante per rendere l’insegnamento interdisciplinare e non diviso a compartimenti stagno. Una biografia dell’anima, ambientata in una Venezia decadente e nostalgica dove il protagonista si trova a vivere e a insegnare (da laico) una disciplina sottovalutata che (se ben fatta) può aprire mondi impensabili. Un romanzo che ci porta negli anni Ottanta, forse più veri, vissuti in mezzo alle persone, senza Internet e cellulari connessi, con discussioni in prima persona ed echi ancora vivi delle proteste studentesche sessantottine. Il prof. di religione è un libro scritto da un cristiano laico che vuol cercare di condividere la sua fede in Dio attraverso argomenti non banali e un’aperta discussione con gli studenti. La sala professori vista come una stazione ferroviaria, una sala d’aspetto dove transitano professori di varie categorie, vede il giovane protagonista (28 anni, primo incarico) consapevole del fatto che la sua materia è considerata di serie Z, pur se lui vorrebbe darle dignità nuova. Tra le pagine di Rodella vive il cambiamento scolastico nel corso degli anni, non sempre in meglio, il rapporto tra professore e alunni, i rapporti tra colleghi delle varie materie, la volontà di far diventare la scuola un luogo di crescita intellettuale, troppo lasciata all’inventiva estemporanea dei singoli insegnanti. Il personaggio principale soffre un male di vivere inconfessabile che si porta dietro dai tempi dell’università, della leva militare, del corso di teologia, fino all’insegnamento, dove si unisce a colleghi che vivono identiche emozioni. Tutte le difficoltà di entrare in contatto con un mondo di ragazzi sconosciuti, ognuno con la propria personalità, vivono nei ricordi di Rodella, alle prese con il primo incarico, con un mondo che non conosce, dove c’è solo da imparare. Venezia non è solo lo sfondo del romanzo, ne diventa quasi protagonista, descritta con pennellate impressionistiche in tutta la sua decadente bellezza, così come non mancano le discussioni sull’ora di religione da abolire e le prese di posizione dei colleghi marxisti o kantiani. Uno spaccato scolastico, di vita vissuta, un romanzo dall’andamento suadente e malinconico, come una sinfonia d’autunno, tra i banchi di scuola, passando per calle e campielli veneziani. Femminismo, amore per il prossimo, fede, discussioni con Aldo tra marxismo e religiosità cristiana, passando per Dostoevskij e I demoni, dialoghi socratici tra studenti e professore, un libro che trasuda cultura e amore per un mondo che potrebbe essere migliore con un minimo di impegno e di condivisione. Il prof. di religione è un libro che trasuda letture, cita a piene mani eventi storici del passato, scrittori e opere indimenticabili, passando per vite di santi come Martino, un uomo (se non vogliamo credere alla santità) che è un monito per tutti. Un romanzo utile come incentivo per nuove letture, per farsi un’idea sul vecchio e nuovo concordato, sui gay e sulle donne che insegnano religione, sul clero e le aperture mentali, il cinema e la poesia religiosa, per finire con l’ora alternativa alla religione. Il prof. di religione ha una dimensione letteraria indefinibile, tra romanzo autobiografico e saggio filosofico, opera morale e romanzo di formazione, scritto con stile coinvolgente e originale.

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