I due fratelli Barrano, siciliani di nascita, hanno deciso di intraprendere un viaggio spazio-temporale sotto il nome di Aspic Boulevard: è così che prende forma il loro album di debutto, “Memory Recall of a Replicant Dream”.
Il loro suono è caratterizzato dall’uso massiccio di strumentazione vintage: keyboards e drum machine analogiche, registratori a nastro, circuit bending e soprattutto ingegnosi dispositivi sonori costruiti in casa, fatti per esempio con scatole di legno, molle e microfoni a contatto. Altre volte i fratelli Barrano ottengono i loro strumenti a partire da oggetti del quotidiano, giocattoli o vecchie radio, un’operazione, fra l’altro, che richiama le prime sperimentazioni in ambito acusmatico di Pierre Schaeffer e dei musicisti della scena della Musique Concrète in Francia negli anni ‘40.
Questo progetto è quello che si potrebbe definire un collage sonoro al sapore di retro-Futurismo, fantascienza degli anni ’60 e ‘70, psichedelia e kosmische.
Non è la prima volta che il compositore Marco Barrano collabora con Blow Up Records, fa infatti parte del roster Blow Up dal 2013, anno in cui ha pubblicato “MHz Invasion” con la band Daiquiri Fantomas, album che ottenne il plauso della BBC 6 Music da parte di dj del calibro di Steve Lamacq e Radcliff and Maconie.
L’album è pubblicato da Blow Up Records (UK), edito da Blow Up Songs/A Buzz Supreme e distribuito da Goodfellas (IT).
MARCO BARRANO
Vocals, guitars, banjitar, bass, piano, synthesizers, electronic organs, keyboards, theremin, circuit bending, homemade devices.
ALESSANDRO BARRANO
Drums, street drums, tammorra, cajon, darbuka, djambe, bongos, rainstick, windchimes, homemade devices.
BLOW UP
Blow Up Records è un’etichetta discografica con sede a Londra, fondata dal DJ, promoter di club ed eventi, A&R /produttore musicale e musicista occasionale britannico Paul Tunkin. Lo scorso anno ha festeggiato i 25 anni con un concerto al 100 Club di Oxford St., a Londra.
L’etichetta fa parte del gruppo Blow Up, con la casa editrice Blow Up Songs (rappresentata in Italia da A Buzz Supreme) e la leggendaria serata omonima al Metro Club in Oxford Streetdi a Londra, fondata nel 1993.
Blow Up Records è specializzata nello scoprire nuova musica alternative, focalizzandosi su quella che strizza l’occhio ai sapori più eclettici Dancefloor anni ’60 (boogaloo/funk/psych), New wave, Indie, Artrock e Musica Elettronica. Ha pubblicato dischi di artisti come Big Boss Man, Baltic Fleet, The Bongolian, The Weekenders, tra gli altri, e la serie di compilation di successo “Exclusive Blend”.
Intervista
Davide
Ciao. Innanzi tutto come nascono gli Aspic Boulevard, da quali vostre formazioni ed esperienze musicali personali infine confluite in questo progetto?
Aspic Boulevard
Ciao, Aspic Boulevard è un duo formato da fratelli, che condividono, con entusiasmo e passione, una visione artistica.
Ci siamo avvicinati alla musica fin da bambini, un po’ per gioco, strimpellando su un vecchio pianoforte e sperimentando con un registratore a cassette. Successivamente, ognuno di noi si è dedicato allo studio di uno strumento – Marco alla chitarra, Alessandro alla batteria – e da li è partito tutto. Nel corso degli anni abbiamo formato varie band, suonando nei contesti più diversi (feste private, locali, piazze, festival, teatri, autobus, musei, etc.), spaziando tra i generi musicali e approfondendo lo studio di ulteriori strumenti (sintetizzatore, theremin, etc.). Parallelamente ci siamo dedicati sempre più alla composizione di brani originali e quindi all’elaborazione di un sound identificativo.
Il primo contatto con la Blow Up Records lo ha avuto Marco, con il progetto Daiquiri Fantomas, con cui ha realizzato l’album “MHz Invasion”, uscito nel 2013.
Aspic Boulevard nasce dopo quella esperienza, sviluppando nuove ricerche sonore, con un raggio più ampio ed eclettico.
Nel progetto ci occupiamo anche dei contenuti visivi (foto, video, scenografie, etc.), avendo entrambi studi artistici ed esperienze professionali alle spalle.
Dopo aver registrato l’album, è stato naturale proporlo alla Blow Up, che lo ha accolto con molto interesse.
Davide
“Aspic Boulevard” rievoca certe strade piene di ristoranti e locali multietnici in certi quartieri di Londra o a Manchester, come il Curry Mile a Rusholme. Perché dunque il viale del cibo in gelatina o della mousse?
Aspic Boulevard (Alessandro – Marco)
Aspic Boulevard, per noi, rappresenta un luogo metafisico, in cui si cristallizzano suoni, colori ed atmosfere. Un luogo che potrebbe benissimo trovarsi ovunque, nello spazio e nel tempo.
L’idea della gelatina vuole essere un rimando alle grafiche psichedeliche e ai light shows degli anni ’60, oltre che un omaggio ai King Crimson (“Larks’ Tongues in Aspic”).
Ma ci piace che tutto ciò evochi anche tradizioni e sapori multietnici, perché il nostro progetto è aperto a tutte le possibili contaminazioni culturali.
Davide
La vostra musica recupera sonorità e modalità space age pop, space rock, sci-fi soundtrack (ma non solo sci-fi), exotica e british psychedelia (specialmente quella di certi Beatles e Pink Floyd). Perché avete scelto modi e suoni ormai così lontani, e come li avete rivisitati anche alla luce di un poi e quindi guardando indietro da qui, dal 2021?
Aspic Boulevard
Amiamo determinate sonorità e modalità, perché sono in piena sintonia con il nostro gusto e con la nostra sensibilità. Fanno parte del nostro background. Per noi, quindi, non sono “lontane”, ma attuali, fresche e vibranti.
Semplicemente, facciamo musica liberi dalle mode del momento. L’intenzione del nostro lavoro, pertanto, non è quella di “rivisitare” o “rievocare”, ma di espandere gli orizzonti emozionali, cogliendo il meglio da ogni possibilità tecnica ed espressiva.
Davide
Quali sono i dischi o gli autori senza i quali non avreste mai iniziato ad amare e a fare musica?
Aspic Boulevard
Marco:
Nominare già soltanto i dischi per noi più rilevanti, sarebbe un’impresa! Tra gli artisti, sicuramente: Beatles, Jimi Hendrix, Piero Umiliani, Area, Vangelis, Chuck Berry, Lucio Battisti, Nirvana, Pink Floyd, Robert Wyatt, Luigi Tenco, Emerson Lake & Palmer…
Alessandro:
Credo che la musica degli anni ‘80 sia stata fondamentale. Da bambini eravamo costantemente bombardati dalle hit che ascoltavamo in TV o alla radio. C’era un’aria di spensieratezza e benessere, che non abbiamo più rivissuto, ma è bastata a far scattare la scintilla.
Davide
Quali temi sono contenuti in questo lavoro dentro quale più ampio tema principale da voi affrontato?
Aspic Boulevard
I temi sono vari: scienza e fantascienza, arte, tecnologia, antiche civiltà, astronomia, etc.
Tutto ciò confluisce all’Interno di un argomento molto più ampio, ovvero “il potere creativo dell’immaginazione”.
Davide
Tra gli strumenti musicali da voi suonati alcuni dispositivi sono inventati e autocostruiti? Questa cosa mi ricorda la primissima musica elettronica, quando i primi autori e sperimentatori erano anche gli inventori e autocostruttori della propria strumentazione, come Bebe e Louis Barron, Raymond Scott eccetera. Come nasce questa esigenza o passione? Ci fate qualche esempio di strumento “homemade device” da voi congegnato?
Aspic Boulevard
Beh, i coniugi Barron, Raymond Scott, ma anche Les Paul, Harry Partch ed altri sono stati di grande ispirazione, anche per noi che siamo essenzialmente musicisti rock.
Amiamo esplorare territori timbrici misteriosi e sconosciuti. Ad un certo punto, abbiamo quindi sentito l’esigenza di andare oltre la formula chitarra/basso/batteria. Così è nata la nostra ricerca riguardo strumenti musicali fatti in casa. L’approccio con cui li costruiamo è sempre molto artigianale, con un pizzico di ironia (la vena naïf è una dinamica importante per noi) e una certa cura estetica. Molti, infatti, sembrano delle vere e proprie sculture.
Tra i vari strumenti del nostro armamentario, abbiamo realizzato vari esemplari di springbox, ossia un kit elettroacustico di percussioni, fatto con una scatola di legno, su cui sono montati vari oggetti percuotibili (metallici e non). Il tutto è poi amplificato tramite pick-up, e viene suonato con le dita o con delle bacchette da sushi, in base al suono che se ne vuole ricavare.
Per quanto riguarda l’elettronica, troviamo davvero molto interessante il cosiddetto “circuit bending”, ovvero quella pratica che consiste essenzialmente nel modificare circuiti alimentati a batterie (vecchie radio, giocattoli o altro), per trasformarli in dispositivi capaci di generare sonoritá inusuali e sorprendenti. Con questa tecnica, ad esempio, abbiamo trasformato un erogatore automatico di deodorante per ambienti in… sintetizzatore!
Davide
Avete mai pensato che voi fate una musica la quale rievoca un’epoca in cui la musica stessa e i musicisti godevano di molta più considerazione e molto più seguito da parte di tutti, industria discografica, media e pubblico, e molta era anche la sua influenza sulle persone, a volte su un’intera società?
Aspic Boulevard
Il ruolo della musica nella società, a parer nostro, oggi è parecchio sminuito o ignorato, se non addirittura annichilito.
Il fatto è che, ultimamente, si associa spesso il concetto di musica, ai contest televisivi. Inoltre, c’è un po’ la tendenza a valutare il potenziale di un artista, in base al numero di followers o da come si atteggia sui social media. L’immediata visibilità, spesso, non è affiancata dall’esperienza e da una ricerca dei contenuti. Quindi non può soddisfare un target interessato a lungo termine.
E, ovviamente, la musica va ben oltre certe fenomenologie. Lo dimostrano le piccole produzioni, che però hanno un seguito più duraturo rispetto ai grandi prodotti mainstream.
Proposte artistiche di rilievo ce ne sono tante, anche in Italia, ma purtroppo non sempre hanno lo spazio che meriterebbero.
Sebbene la nostra sia probabilmente una musica un po’ particolare, ci sta a cuore che sia sempre fedele ai nostri intenti, di qualità, e che possa suscitare emozioni.
Davide
Stockhausen disse che ogni volta che ascoltiamo suoni, noi cambiamo, non siamo più gli stessi, e questo è ancora più vero quando i suoni sono organizzati in musica. Che tipo di cambiamento più o meno temporaneo vi piacerebbe suscitare idealmente in un ascoltatore attraverso la vostra musica?
Aspic Boulevard
Stockhausen aveva pienamente ragione!
Tutto è energia, frequenza. E il suono può interagire in tantissimi modi. Basti pensare alla piastra di Chladni, o agli esperimenti con i cristalli di ghiaccio (la variazione di frequenza modifica le forme).
Se utilizzati opportunamente, i suoni hanno anche effetti benefici, curativi, e le possibilità sono svariate. Non dimentichiamo che il suono interagisce anche a livello spirituale, psicologico, emozionale.
Noi facciamo musica con il proposito di suscitare emozioni positive nell’ascoltatore. Musica che sorprenda, che faccia riflettere, che esprima armonia e luminosità. E che si possa cantare.
Davide
Tutta la musica è divertimento se divertimento è “de” (allontanamento) e “vertere”, (volgere). Verso quale altro e altrove la musica dunque serve a farci deviare, a volgerci?
Aspic Boulevard
Verso la bellezza, sempre e comunque.
Senza fare retorica, oggi la desolazione è sempre più diffusa. Non solo quella estetica, fisica. Negli ultimi anni, abbiamo notato un impoverimento umano e culturale molto diffuso.
La musica e l’arte in generale sono in grado, però, di far rifiorire l’anima, perché vettori di sentimento e di bellezza.
Davide
Cosa seguirà?
Aspic Boulevard
Attualmente, stiamo ancora promuovendo l’album.
Quando vi saranno le condizioni, ci piacerebbe portare la nostra musica dal vivo, in concerto. Magari in location di importanza naturalistica, astronomica o archeologica.
E non vediamo l’ora di tornare in studio, al lavoro su un prossimo album. Abbiamo già tanto materiale da sviluppare e tante nuove idee.
Davide
Qualche link per approfondire?
Aspic Boulevard
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Blow Up, artist page:
https://www.blowup.co.uk/records/artists/aspic-boulevard
Memory Recall of a Replicant Dream (Album su Spotify):
https://open.spotify.com/album/7qjHlxseyVTqhLd37l7lPn?si=jnTHqv5VSpO5vqC11ux0tQ
Akragas (videoclip):
https://youtu.be/8bv6KUK9bLc
Kubernetikós (videoclip):
https://m.youtube.com/watch?v=wwZJ8Sd-6lo
Davide
Grazie e à suivre.