Alla scoperta dei miti e dei riti arcaici dell’isola del sole
Newton Compton Editori
Saggistica esoterismo
Pagg. 352
ISBN 9788822729767
Prezzo Euro 9,90
L’isola che è un mito
Sono sicuro che più d’uno, leggendo il titolo di questo libro, storcerà il naso, perché il termine esoterismo identifica certe dottrine spirituali in larga parte segrete, magari estendendo con ribrezzo questo concetto al satanismo, che è tutt’altra cosa. Basterebbe che leggesse il sottotitolo di questo interessante libro e capirebbe di che si tratta in realtà. In ogni parte del mondo esistono dei miti da scoprire e sono presenti dei riti antichissimi che si perpetuano non tanto come attrattiva turistica, ma perché chi li pratica è consapevole delle proprie radici. E’ ovvio che anche la Sicilia presenta queste caratteristiche, anzi di miti e di riti ne ha tantissimi, frutto delle diverse dominazioni che si sono avvicendate, ognuna collaborando a questo patrimonio collettivo. Perché l’Etna è anche chiamato Mongibello? Basta leggere questo libro e scopriremo l’origine di questo nome e delle numerose leggende che caratterizzano questo vero e proprio signore del fuoco. Vado a memoria e cito solo quelli di cui ho il ricordo, come il culto di Sant’Agata, oppure la biblica manna, che nell’isola è coltivata, senza dimenticare i non infrequenti terremoti e maremoti e il mito di Colapesce. Sono sovente tradizioni nate in epoche remote e che resistono ancor oggi perché fanno parte del patrimonio culturale di ogni siciliano, un patrimonio che incuriosisce il lettore e lo sprona ad andare avanti con le pagine alla ricerca di ulteriori notizie, in un crescendo d’interesse. Ci sono anche poi delle note dolenti, come nel caso del carcere dello Steri a Palermo, dove fra il 1500 e il 1782 il Sant’Uffizio torturò, mandando poi spesso anche a morte, centinaia di esseri umani accusati con leggerezza di eresia. Particolarmente interessante poi è anche il fenomeno dei santi neri, neri di pelle s’intende, oppure un personaggio a suo modi unico che risponde al nome di Giuseppe Migneco, ma anche chiamato, non a torto, Cagliostro il Piccolo. In queste pagine si mescolano, sovente accavallandosi, sacro e profano, a testimonianza che antichi riti pagani sono stati, solo in parte, sostituiti da quelli cristiani. Non potevano poi mancare l’occultismo, opportunamente distinto dall’esoterismo, il magnetismo animale e il sonnambulismo, elementi che introducono al più vasto discorso della psichiatria.
C’è anche un po’ di spazio, poco in verità, per Satana con l’ora dei demoni, quella in cui è più facile assaltare l’anima umana, sottraendola a Dio e possedendola. Ora, per alcuni si tratta del mezzogiorno, per altri della mezzanotte, insomma non c’è unanimità di vedute, come spesso capita al punto che la stessa fenomenologia è diversa fra località a volte distanti solo pochi chilometri. Io ho cominciato la lettura con l’intenzione di far passare un po’ di tempo, ma poi – devo ammetterlo – pagina dopo pagina mi sono dapprima incuriosito, poi mi sono veramente appassionato, tanti e spesso originali sono i miti e riti presenti in quest’isola che già di per sé è un vero e proprio mito.
Pertanto, appare ovvio come Sicilia esoterica non sia solo un passatempo, ma anche un testo capace di concretizzare un accrescimento culturale e in tal senso non posso che caldeggiarne la lettura.
Marinella Fiume, nata a Noto (Sr), laureata in Lettere classiche, è dottore di ricerca in Lingua e letteratura italiana. È stata sindaca del Comune di Fiumefreddo di Sicilia (Ct) e socia fondatrice e presidente dell’Associazione fiumefreddese antiracket e antiusura “Carlo Alberto Dalla Chiesa”. Già responsabile della Commissione Arte e cultura della Fidapa e presidente del Soroptimist “Val di Noto”. Ha pubblicato saggi, biografie, racconti, romanzi, sceneggiature, canzoni; nella rivista Notabilis cura la rubrica fissa “Donne che ballano coi lupi”. Ha ricevuto diversi premi per il suo impegno sociale e la sua produzione letteraria, tra gli altri, il Premio “Franca Pieroni Bortolotti” della Società delle Storiche e del Comune di Firenze (2000). Tra le sue opere: Feudo del mare La stagione delle donne (2010); Di madre in figlia – Vita di una guaritrice di campagna (2014); La bolgia delle eretiche (2017); Ammagatrìci (2019); Le ciociare di Capizzi (2020).