KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

La bolgia delle eretiche – Marinella Fiume

4 min read

A & B Editrice
Narrativa
Pagg. 168
ISBN 9788877284051 
Prezzo Euro 15,00

Dalla parte delle donne

Non credo ci siano dubbi sulla missione di Marinella Fiume volta a riscattare la figura femminile, vista troppo spesso –  più in passato che oggi – sottomessa all’uomo e a cui sono negati tutti i diritti tranne quelli che il maschio si degna di concedere al suo angelo del focolare. Personalmente ho sempre sostenuto la parità dei sessi in tutti i campi e quindi non posso che essere d’accordo con gli intenti di questa donna che rivela in un’isola che crediamo feudo esclusivo degli uomini una determinazione che non può che renderle onore.  La bolgia delle eretiche, a metà strada fra storia e romanzo storico, non è altro che un’opera che riconferma lo spirito che anima Marinella Fiume, ma prima di parlare di questo libro mi corre l’obbligo di fare una precisazione, perché, come ho intuito  dalla prima pagina, non a caso intitolata ex voto, con quest’opera l’autore intende anche sciogliere un debito con Maria Sofia Messana, una grande esperta di inquisizione spagnola in Sicilia e prematuramente scomparsa. Infatti c’era all’origine un progetto comune di stesura a quattro mani, con tanto di materiale già in buona parte raccolto, progetto vanificato appunto dalla improvvisa scomparsa della Messana; del materiale raccolto viene fatta espressa menzione con un pubblico ringraziamento. 

Ma veniamo a La bolgia delle eretiche, bolgia come quella dei gironi danteschi, delle eretiche, cioè portatrici di un pensiero che si contrappone a una verità rivelata o supposta tale dalla Chiesa.

Si tratta di esseri umani che hanno avuto l’impudenza di scrivere, di esprimere un’opinione, tanto più grave perché,  oltre che a essere in contrasto con una verità rilevata, è frutto di uno spirito femminile. E’ così che ci imbattiamo in Ursula, una venditrice di pianelle, che il Sant’Uffizio ha messo al bando, non senza averla prima sottoposta al rito, considerato purificatorio,  della fustigazione; poi c’è una religiosa, suor Agueda, seguace del quietismo e per questo condannata; Francisca, che si suppone sia una strega e che è condannata a una pena perpetua, cioè la damnatio memoriae. E ce ne sono molte altre, che fra i tanti difetti hanno avuto quello di rivendicare la propria personalità. Ci si può anche stupire della mentalità dell’epoca, o meglio delle epoche, tutte bene antecedenti l’unità d’Italia, ma che dire del fatto che nel nuovo stato, nato dalla fusione del Regno di Sardegna con gli altri staterelli dello stivale, la donna non era assolutamente considerata, tanto è vero che occorrerà arrivare al 30 gennaio 1945 perché all’altro sesso fosse riconosciuto il diritto di voto?. Vero che in tanti secoli l’acqua che è passata sotto i ponti ha tolto un po’ di limo, ma siamo ancora lontani dal pervenire a una reale e unanimemente accettata parità. E’ quindi evidente che libri come La bolgia delle eretiche possano dare il loro contributo in tal senso, ma se guardiamo l’opera in se stessa non possiamo non apprezzare, oltre all’idea, anche il modo in cui è stata realizzata, tanto che mi viene da dire che questo romanzo, complesso, anche se ben articolato, scritto con mano sufficientemente lieve dato l’argomento, finisce con l’essere esso stesso un’eresia. 

Marinella Fiume, nata a Noto (Sr), laureata in Lettere classiche, è dottore di ricerca in Lingua e letteratura italiana. È stata sindaca del Comune di Fiumefreddo di Sicilia (Ct) e socia fondatrice e presidente dell’Associazione fiumefreddese antiracket e antiusura “Carlo Alberto Dalla Chiesa”. Già responsabile della Commissione Arte e cultura della Fidapa e presidente del Soroptimist “Val di Noto”. Ha pubblicato saggi, biografie, racconti, romanzi, sceneggiature, canzoni; nella rivista Notabilis cura la rubrica fissa “Donne che ballano coi lupi”. Ha ricevuto diversi premi per il suo impegno sociale e la sua produzione letteraria, tra gli altri, il Premio “Franca Pieroni Bortolotti” della Società delle Storiche e del Comune di Firenze (2000). Tra le sue opere: Feudo del mare La stagione delle donne (2010); Di madre in figlia – Vita di una guaritrice di campagna (2014); La bolgia delle eretiche (2017); Ammagatrìci (2019); Le ciociare di Capizzi (2020).

Commenta