introduzione e traduzione di Massimo Maurizio, con testo russo a fronte, Miraggi (Torino, 2019) pag. 187, euro 16.00.
La sperimentazione di Timofeev è facilmente inquadrabile. Se fossimo legati ai canoni solamente italiani, anziché manco occidentali o magari un po’ più vasti, diremmo: Pagliarani; ma il sentimento ulteriore lo facciamo maturare nella posizione dei versi: nei bar, nelle case. E fuori da ciò. Il magistero di Sergej Timofeev è merito di tutto ciò. Colato nei versi colati nella pagina colati nel mondo spiegato. Non ragionato, ma fatto ragionare. La voce di Sergej Timofeev è il coro che fa esprimere. Tornando a essere miseri: la poesia di Timofeev è corale. Le giuste intenzioni delle sue cattive abitudini posizionate fra il reiterato apparire della vodka e gli spezzoni della normale forza/forma di pressione d’una società uscita da una dittatura per entrare in un’altra dittatura, ce lo ricordano. Dove il personaggio/mondo è necessario. Nelle traiettorie d’una via illusa da oggetti e oggettività, le ruote della poesia di Timofeev stridono con gli orpelli delle sicurezze sociali (si veda soprattutto il gioco letterario registrato fra soggetti connessi in facebook ecc.). Poesia civile, diciamo facendoci sempre più piccoli. Ché piccini s’è. Quando, su tutto, dovremmo pensare a un poeta nato nel 1970 divenuto riferimento della ‘ricerca letteraria’ di questi decenni. E alla sua missione. Consapevoli adesso d’una nuova rima, siamo. D’una dottrina più che di conforto, di confronto con il peggioramento costante della situazione vissuta anche nella sua più fresca Russia. E impauriti quindi, segniamo un altro nome: domani ulteriore personalità perseguitata dal potere dell’attuale dittatore V. Putin.
Nunzio Festa è nato a Matera, ha vissuto Pomarico e vive in Lunigiana.
Giornalista, poeta, scrittore.
Collabora con Liguria Today, L’Eco della Lunigiana, Città della Spezia, La Voce Apuana e d’altri spazi cartacei e telematici, tra i quali Books and other sorrows di Francesca Mazzucato, RadioA, RadioPoetanza e il Bollettino del Centro Lunigianese di Studi Danteschi; tra le altre cose, ha pubblicato articoli, poesie e racconti su diverse giornali, riviste e in varie antologie fra le quali:
Focus-In, Liberazione, Mondo Basilicata, Civiltà Appennino, Il Quotidiano del Sud, Il Resto.
Per i Quaderni del Bardo ha pubblicato “Matera dei margini. Capitale Europea della Cultura 2019” e “Lucania senza santi. Poesia e narrativa dalla Basilicata”, oltre agli e-book su Scotellaro, Infantino e Mazzarone e sulle origini lucane di Lucio Antonio Vivaldi; più la raccolta poetica “Spariamo ai mandanti”, contenenti note di lettura d’Alessandra Peluso, Giovanna Giolla e Daìta Martinez e la raccolta poetica “Anatomia dello strazzo. D’inciampi e altri sospiri”, prefazione di Francesco Forlani, postfazione di Gisella Blanco e nota di Chiara Evangelista.
Ha dato alle stampe per Historica Edizioni “Matera. Vite scavate nella roccia” e “Matera Capitale.
Vite scavate nella roccia”; come il saggio pubblicato prima per Malatempora e poi per Terra d’Ulivi “Basilicata. Lucania: terra dei boschi bruciati. Guida critica.”. Più i romanzi brevi, per esempio, “Farina di sole” (Senzapatria) e “Frutta, verdura e anime bollite” (Besa), con prefazione di Marino Magliani e “Il crepuscolo degli idioti (Besa).
Per le edizioni Il Foglio letterario, i racconti “Sempre dipingo e mi dipingo” e l’antologia poetica “Biamonti. La felicità dei margini. Dalla Lunigiana più grande del mondo”.
Per Arduino Sacco Editore “L’amore ai tempi dell’alta velocità”.
Per LietoColle, “Dieci brevissime apparizioni (brevi prose poetiche)”.
Tra le altre cose, la poesia per Altrimedia Edizioni del libro “Quello che non vedo” (con note critiche di Franco Arminio, Plinio Perilli, Francesco Forlani, Ivan Fedeli, Giuseppe Panella e Massimo Consoli) e il saggio breve “Dalla terra di Pomarico alla Rivoluzione. Vita di Niccola Fiorentino”.
Per Edizioni Efesto, “Chiarimenti della gioia”, libro di poesie con illustrazioni di Pietro Gurrado, note critiche di Gisella Blanco e Davide Pugnana.
Per WritersEditor, la biografia romanzata “Le strade della lingua. Vita e mente di Nunzio Gregorio Corso”.
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