Il nonodisco del leggendario chitarrista: l’inconfondibile flatpicking tra blues,progressive, Sudamerica e Oriente, con gli special guest Silvana Aliotta eBeppe Crovella
MarcelloCapra
&
ElectromanticMusic
sonolieti di presentare: FILIDEL TEMPO
&
ElectromanticMusic
sonolieti di presentare: FILIDEL TEMPO
Electromantic Music 2011
Distribuzione Ma.Ra.Cash
10 brani, 49 minuti
A distanza di unanno dal suo ritorno con Preludio ad una nuova alba, MarcelloCapra sforna il nuovo album, il nono diuna lunga e affascinante carriera, dal titolo Fili del tempo.Prodotto ancora una volta dalla Electromantic Music epresentato con grande successo alla XVIII Convention ADGPA il26 giugno, Fili del tempo è un’opera che viaggiatra passato e futuro, tra omaggi, rifacimenti, ricordi eintriganti novità. Dieci brani che attraversanoatmosfere eterogenee e affascinanti, tra richiami blues anni ’60,meditazioni acustiche e sguardi alla musica del mondo.Come afferma lo stesso chitarrista, “Un po’ come Salgari,credo di avere molta immaginazione: mi basta una foto, un quadro per “viaggiare”,in musica poi non ci sono barriere spaziotemporali, quei luoghi mi affascinano,inoltre artisti come Shankar, Piazzolla, Gismonti e altri menonoti sono fonte di ispirazione, cosa c’e’ di meglio che lasciarsi cullareda suoni ed armonie lontane?”.
A differenza deidischi precedenti, nei quali Marcello esplorava in solitudine le possibilitàdel suo flatpicking, stavolta ha deciso di affiancarsi a duegrandi ospiti: una splendida Silvana Aliotta, indimenticatavocalist dei Circus 2000 (tra i primi protagonisti del rockitaliano anni ’70), con la sua voce calda e vibrante, e Beppe Crovella,celebre tastierista degli Arti & Mestieri e produttore deldisco, che ha aggiunto il suo inconfondibile tocco ai tasti d’avorio.Insieme a lui in pezzi favolosi come Dreaming Of Tinder, Irio euna focosa cover di I’m So Glad, il trio è affiatato ecoinvolgente.
Se lo spirito di Fili del tempo è quello diriavvolgere ricordi e dare spazio a desideri, Marcellocompie un percorso di grande suggestione: omaggia i suoi Procession conun medley dedicato all’album Frontiera (1972), siispira alle figure di Astor Piazzolla e Irio De Paula,presenta nuovi brani come Stand By, la title-track e latoccante Un sogno lucido, dedicata ai suoi nonni, cantantilirici in giro per l’Europa tra anni ’20 e ’30. Un disco ammaliante per unartista sempre ricco di pathos ed espressività.
Se lo spirito di Fili del tempo è quello diriavvolgere ricordi e dare spazio a desideri, Marcellocompie un percorso di grande suggestione: omaggia i suoi Procession conun medley dedicato all’album Frontiera (1972), siispira alle figure di Astor Piazzolla e Irio De Paula,presenta nuovi brani come Stand By, la title-track e latoccante Un sogno lucido, dedicata ai suoi nonni, cantantilirici in giro per l’Europa tra anni ’20 e ’30. Un disco ammaliante per unartista sempre ricco di pathos ed espressività.
Synpress44 Ufficiostampa
Info:
Marcello Capra:
http://www.marcellocapra.com
ElectromanticMusic:
http://www.electromantic.com
Ufficio Stampa Synpress44:
http://www.synpress44.com
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ElectromanticMusic:
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Una intervista con Marcello Capra
Discografia con iProcession:
Frontiera (Help,1972)
Discografia solista:
Aria Mediterranea (MU, 1978)
Imaginations (Mellow Records,1994)
Danzarella (Toast,1998)
Alchimie (Toast,2002)
Vento teso (Toast,2005)
Ritmica-Mente (Toast,2007)
Preludio ad unanuova alba(Electromantic, 2010)
Fili del tempo(Electromantic 2011)
Info:
Marcello Capraofficial website:
www.marcellocapra.com
Marcello Capraofficial MySpace:
www.myspace.com/marcellocapra
Synpress44 Ufficiostampa:
INTERVISTA
Davide
Ciao Marcello. Grazie per averci rinnovato il piaceredi ascoltarti ancora. “Fili del tempo“, il tuo nono e ultimo disco, è unlavoro non più in solitaria, diciamo così, ma condiviso con due musicisti dirilievo come Beppe Crovella (Hammond) e Silvana Aliotta (voce… eche voce!) Una scelta che sembra molto mirata. Perché sono state le personegiuste per questo tuo disco?
Marcello
Il background storico è simile per ognuno di noi,cercavo musicisti che avessero un passato… e un presente di grande qualità,sapevo che Silvana non mi avrebbe deluso, anzi mi aspettavo da lei proprioquello che ha saputo con grande maestria, raggiugere… le ho detto dilasciarsi “influenzare” dal clima dei brani, le ho concesso grande libertàesecutiva, al punto che il brano di apertura è una sua creazione per il testo eil tema cantato, con gente di talento non si deve fare i “ragionieri”, laqualità deve emergere… stesso ragionamento per Beppe, il quale è stato moltoutile nel creare arrangiamenti e temi musicali intrecciati ai miei.
Davide
Fili del tempo tra passato epresente… Mi pare ci siano molte cose che tornano dal tuo passato a cominciaredalla suite per chitarra di brani da “Frontiera” dei Procession. Poi unarielaborazione di Irio e di Danzarella, la cover di I’m soglad… ?
È in qualche modo un disco sulla memoria?
Marcello
Non solo… ci sono diverse composizioni recenti come”Fili del Tempo” “Standby”, “Un sogno lucido”, “For Tibet”… più che memoriadirei “viaggio nello spazio-tempo”, qualsiasi evento che ti “segna” restasempre presente, l’errore è cercare di cancellarlo, se mai elaborarlo a “freddo”aiuta a raccogliere anche dettagli importanti.
Davide
Un maestro della memoria… Per Marcel Proust l’artistanon inventa, ma scopre. Compito dell’arte è cogliere nascoste corrispondenze:”dipende da noi rompere l’incanto che tiene prigioniere le cose, portarlesino a noi e impedire che cadano per sempre nel nulla”. Quale compitoaffidi tu alla tua arte?
Marcello
Credo già di averti risposto nella domanda precedente,aggiungerei che la spontaneità rimane fondamentale, quando ho scelto ilmateriale, non è avvenuto per una sceneggiatura definita prima, ma sulla basedi emozioni e sentimenti provati nel momento ludico dell’esecuzione, poi quandosi scopre che tutto ha un significato, allora si comincia a ragionare in qualemodo si vuole proporre l’opera.
Davide
Astor è una dedica aPiazzolla. Irio al chitarrista brasiliano Irio de Paula… Secondo te cosafa di un artista un grande, cosa lo distingue?
Marcello
Partendo dal fatto preciso che ognuno ha le suepercezioni e i suoi gusti, per me ci sono varie forme di grandezza, non nelsenso delle dimensioni, ma nel senso dei significati… se un artista mitrasmette un ampio ventaglio di valori che condivido, se mi comunica qualcosache mi “apre” una porta verso un’orizzonte sconosciuto, se mi commuove profondamente,se mi rallegra fortemente, se mi stimola creativamente… ebbene per me è Grande!
Davide
“For Tibet” chiude il disco, né sfugge lafotografia dei cimbali tibetani… Se me lo consenti, vorrei consigliare ailettori il sito dell’Associazione Italia-TibetContinuano le repressioni, le sparizioni di dissidenti e separatisti… Non soloper i tibetani, ma per gli stessi cinesi (vedi di recente il caso dell’artistaAi Weiwei)… E per il Tibet si parla ormai da troppo tempo di genocidioculturale. Qual è il tuo punto di vista su questo paese e come è nato, cosaracchiude il tuo tributo musicale al Tibet?
Marcello
Coraggio, resistenza non violenta, ricerca interiore,speranza, Spiritualità.
Davide
Veniamo all’albero in copertina… Cosa voleviracchiudere in uno dei simboli più importanti e interessanti dell’umanità e diogni cultura?
Marcello
In quell’alberello c’è racchiuso un percorso, non acaso è nel pieno della maturazione dei frutti, credo di essere arrivato in unafase di maturità, ma il percorso continua, quell’OM ripetuto nel finale, saràla base di partenza per nuove avventure… i significati dell’albero è inutileriproporli… sono in perfetta sintonia con le “tracce”.
Davide
Nel retro del cd c’è invece un diapason a fischietto diquelli che non si trovano più.
διά πασῶν(“diá pasôn”)… Attraverso tutte le note… Cosa cerchi nellavita attraverso le note, qual è il tuo “LA” ideale attraverso tutte le note?
Marcello
Domanda che presuppone una risposta… la Risposta senzadomanda… vuole dire SI.
Davide
“Un sogno lucido” è dedicata invece ai tuoinonni, cantanti lirici. Parlaci di loro e di come è nata la tua passione per lamusica, attraverso quali canzoni o brani.
Marcello
I miei nonni erano cantanti lirici, oltre le opere,decisero di formare un duo, con un pianoforte suonato dalla nonna, soprano, ela voce del nonno tenore, cominciarono a viaggiare in tutta Europa, sistabilirono tre anni a Parigi , si portavano in scena la mamma piccola, vestitada bambola che assisteva e “assorbiva” la loro arte.
Ho ereditato da loro, alcuni dischi, manifesti d’opere,fotografie anche di molti altri artisti degli anni 20/30, una chitarra Monzinoe l’accordatore cromatico a fischietto, tutti oggetti veramente preziosi, peril loro valore storico ed affettivo.
Davide
Veniamo alla strumentazione. L’organo Hammond fin dal1935 del Model A, continua a “esercitare”… Perché piace ancora così tantoquesto strumento?
Marcello
Evidentemente ha un suono molto piacevole, un timbrounico e inconfondibile…
Davide
Che chitarre hai usato in questo disco e cosa fa di unachitarra “la tua chitarra”?
Marcello
Per otto tracce ho utilizzato una guitar che ho da unanno, costruita dal liutaio Maurizio Cuzzolin di Oderzo, primo esemplaremat.001 di “Great Owl” e per le restanti “Astor” e il medley “Procession”, lamia “vecchia” Ovation Legend.
Davide
Un disco che racchiude influenze di varie parti delmondo, come già nei tuoi altri lavori: Argentina e Brasile, Tibet e India… Mipiace molto la citazione che hai fatto di Salgàri, dei viaggi similmenteimmaginari racchiusi nella tua musica verso altre culture. A pensarci beneTorino, vedi anche il Risorgimento, poi con la sua industria nel mondo (la Fiate la Olivetti certo, ma anche il design, il tessile, i primi passi della radioe della televisione italiana, del cinema e tutto il resto) non è mai statachiusa in se stessa come si dice, né il torinese davvero un bogia nen(“non ti muovere”)… Oggi credo che sia anzi una delle città in Italia piùvocate all’apertura e all’espansione, al cambiamento e alla multiculturalità.Cos’è per te Torino e in che modo agisce sulla o si insinua nella tua musica?
Marcello
Torino è la mia città di nascita e residenza, sembrabanale, ma è importante dirlo, senza parlare il “torinese” ho nel mio dna moltodi questo luogo, che ritengo sia sempre stato per vocazione e tradizione,aperto alla multicuturalità, l’errore è l’immagine di provincialismo e disedentarietà che qualcuno aveva interesse a diffondere… ed ora che lo scenarioè cambiato, ci si ricorda dei nostri illustri ricercatori, studiosi, letterati,musicisti… tutta gente per niente bogia nen…
Davide
Quando ti si vedrà dal vivo questa estate? Cos’altrostai pensando o preparando per il futuro?
Marcello
Le occasioni per vedermi dal vivo sono poche, non permia scelta, ma per una serie di fattori legati alla mancanza di una agenzia ela non frequentazione di piccole o grandi consorterie… non metto limiti per ilfuturo… ho già in mente alcune cose…
Davide
Grazie e … arved’se!
Marcello
Grazie a te Davide… buona comunicazione!