Riflessioni e percorsi per la didattica e l’educazione
“Il metodo non si vede: ciò che si vede è il bambino, si vede l’anima del bambino che, liberata dagli ostacoli, agisce secondo propria natura”; così scrive Maria Montessori nel 1938.
Maria Montessori, scomparsa nel 1952, ha fondato un metodo di relazione, di incontro, di crescita con e per i bambini più che mai attuale, stimolante e che viene brillantemente presentato dalle due autrici del testo “Il metodo Montessori oggi” Coluccelli e Pietrantonio. Coordinatrice della Rete scuole Montessori Alto Piemonte la prima, fondatrice dell’associazione Libera-Mente la seconda, offrono ai lettori un testo agile, interessante, metodologicamente orientato, che abbraccia e indirizza la riflessione in un continuo intreccio fra teoria e prassi, fra metodo e innovazione, possibilità e rischi.
Il volume è suddiviso in tre parti. La prima parte riprende i pilastri della visione educativa e didattica montessoriana per facilitarne la comprensione. Nello specifico nel primo capitolo si esamina la relazione del bambino-adulto con lo sguardo montessoriano in continua connessione con altri autori come ad esempio Goleman e Gordon. Nel secondo capitolo si affronta la didattica montessoriana nelle scuole d’infanzia, considerate il terreno principe per l’applicazione e sperimentazione del “non metodo”. A più riprese le autrici sottolineano infatti che la riflessione Montessoriana, non debba essere rinchiusa in rigide schematizzazioni e/o dogmatismi assoluti tipici di un metodo. Maria Montessori formula, con grande rigore scientifico, degli scenari, degli strumenti, delle chiavi di lettura che devono necessariamente essere riviste in base al contesto, all’epoca storica e ai bambini e le bambine del gruppo coinvolto. Il capitolo offre inoltre diverse indicazioni pratiche rispetto alle attività che non devono mancare in una sezione montessoriana, come ad esempio le attività culturali, quelle di libera espressione, di vita pratica ecc.. il terzo capitolo si concentra sullo sguardo che dovrebbe avere la maestra a fronte di tre principi da cui partire rimodernizzandoli quali il dialogo con le famiglie, l’educazione sensoriale e lo sviluppo dell’immaginazione. Il quarto capitolo è dedicato al concetto di educazione cosmica intesa come educazione a tutto tondo che trova la sua massima attuazione nella relazione con i pari e nel lavoro di gruppo. Il quinto e ultimo capitolo della prima parte affronta il tema della normalizzazione, elemento cardine della pedagogia montessoriana, che prevede la messa a punto di spazi che permettano al bambino di sperimentare lo spazio sezione, senza l’interfaccia diretta dell’adulto. Tale processo favorisce la l’autonomia, il ripristino della funzione attentiva e la padronanza del contesto che solleciti, appunto, la normalizzazione del comportamento del/la bambino/a.
Nella seconda parte vengono riportate alcune esperienze pratiche connesse a “tematiche emergenti” quali l’innovazione linguistica (capitolo 7); lo sguardo e la modalità di lavoro per bambini e bambine con disturbi nell’apprendimento e/o bisogni speciali (capitolo 8) e le nuove tecnologie intese come strumento necessariamente inseribile nelle sezioni, pena il completo anacronismo, ricco sicuramente di insidie, ma anche di possibilità. L’ultima parte del testo è dedicata invece a una più che precisa ed esaustiva descrizione dei possibili percorsi per avviare un’esperienza scolastica di natura montessoriana.
Ritengo questo testo molto utile e formativo sia sul piano teorico, che su quello pratico. Tutte e tutti gli autori dei diversi capitoli, orientano il lettore con una scrittura rigorosa, snella, sdoganando approcci dogmatici, verso una ricerca costante di connessioni fra il pensiero montessoriano e gli apporti delle diverse discipline degli ultimi anni. Consiglio questo testo a tutti coloro che vogliano conoscere, rispolverare, sperimentare e applicare il grande insegnamento offerto da colei che è riuscita nel corsa della sua vita a essere e diventare un’educatrice, una pedagogista, un medico, una filosofa, una neuropsichiatra partendo da un gruppo di bambini del quartiere San Lorenzo.