MURI MUTI
All’esordio discografico in studio, la band calabrese affronta le barriere a ritmo di ska, le scala a tempo di folk, le sovrasta con la forza del rock e le sorpassa con l’hard-swing, rilanciando orgogliosamente l’amore per la diversità e la mescolanza dei generi.
Genere: rock/folk/hard-swing/ska
Label: Autoproduzione
Distribuzione: La Cupula
Comunicato stampa: Blob Agency
Il 2016 è stato l’anno del ritorno dei muri in tutto il mondo e la nostra Unione Europea, che sull’abbattimento delle frontiere la propria ragione d’esistere, non fa eccezione. Mentre i proclami la vogliono senza confini né pareti, i muri e le barriere continuano a crescere creando divisioni e stabilendo un dentro e un fuori, alla faccia dell’Unione somigliamo sempre più ad una setta. Negli ultimi 70 anni i muri sono passati da 5 a 65. Muri fisici e reali ma anche barriere mentali e culturali.
Il 2017 è invece l’anno di uscita di “Muri Muti”, il nuovo album della Statale 107Bis, che le barriere decide di affrontarle a ritmo di ska, scalarle a tempo di folk, sovrastarle con la forza del rock e sorpassarle con l’hard-swing, rilanciando orgogliosamente l’amore per la diversità e la mescolanza dei generi. La band calabrese è all’esordio ufficiale dopo un primo disco live del 2009. Pur mantenendo un contatto strettissimo con le sonorità, l’energia e gli scenari della loro amata terra, trovano vita propria e linfa vitale nella continua sperimentazione che contraddistingue le loro produzioni. Caratteristica che impedisce la costrizione delle loro creazioni in angusti recinti di genere. In casa Statale 107Bis la contaminazione non è una novità: il gruppo ha nel suo genoma l’approccio collettivo e laboratoriale. A testimoniarlo la pagina di retrocopertina del disco: 14 tra musicisti e cantanti hanno partecipato a vario titolo alla realizzazione delle riprese. Il disco si fregia inoltre di una collaborazione internazionale con l’artista, cantante, musicista tunisino Bader Bridi che ha accompagnato l’ensemble nella realizzazione della decima traccia “Questo deserto”. Per il gruppo la consapevolezza della necessità della diversità è il migliore antidoto alla chiusura. La Statale 107Bis ai nuovi muri di frontiera risponde con l’amore per la diversità, contaminando e mescolando diversi generi con tanta energia positiva e tanta ironia.
INTERVISTA
Davide
Ciao. Esordio ufficiale, questo “Muri Muti”. Ma facciamo qualche passo indietro e raccontateci la nascita e i propositi di questo progetto che ha nome “Statale 107Bis”.
Statale 107Bis
Siamo nati come spin off di una delle tante bande di paese che costellano il panorama musicale del meridione. Aver tratto i natali da questa tradizione di veri e propri conservatori popolari ha strutturato la nostra essenza in maniera indelebile. Il nostro modo di utilizzare la sezione dei fiati, seppur pagando i dovuti oboli alle più blasonate tradizioni r&b e funky è intriso di controcanti e fraseggi di connotazione sinfonica.
Come spesso ci piace affermare: siamo impressionati dalle emozioni suscitate nel bene e nel male dalla nostra ruvida terra e cerchiamo di trasformarle da mera potenzialità in energia creatrice.
Ci proponiamo con la nostra musica di portare la stessa energia nelle piazze, nelle strade e nelle città che ci ospitano.
Ci proponiamo con la nostra musica di portare la stessa energia nelle piazze, nelle strade e nelle città che ci ospitano.
Davide
Perché vi siete dati il nome della strada statale Silana Crotonese? Cos’è per voi la strada?
Statale 107Bis
Potremmo parlarvi di un’epica del viaggio, della connessione e della contaminazione come sostanza fondante del fare musica di ieri, di oggi e di domani; di come per noi alla periferia del regno siano ancora fondamentali le strade a velocità ridotta, fatte di fosse diventate piscine, cartelli sparati e costellazioni di divieti categorici di transito che il tempo ed uno stato assente ha cambiato in affettuosi consigli per forestieri.
Ma la sostanza è un’altra: ogni nostro concerto comincia dalla Statale 107 bis e con la Statale 107 bis finisce, una piccola via ci inizia al mondo e una piccola via, dopo l’avventura, dal mondo ci riporta a casa.
Davide
Chi sono i componenti della Statale 107Bis e chi ha collaborato a questo disco?
Statale 107Bis
Line UP
In ordine alfabetico. Alessandro MaestrAle Facente, tromba e voce; Giuseppe Romanovskij Aiello, chitarra; Giuseppe MatruPè Tavernese, alto-sax, soprano-sax; Gustavo Tigano, t-sax e voce; Marco Locanto, tastiere; Nello Chinnì, Batteria; Rosario Raùl Bonofiglio, percussioni; Salvatore SaxBass Locanto, basso e voce.
Alla Statale in studio si sono aggiunti:
Giovanni Ziparo (Batteria), Giuseppe Trifino (Batteria), Ciccio Manfreda (Chitarra), Domenico Amato (Trombone), Bader Dridi (Voce), Pasqualino Lonetto (Tromba), Filippo Garruba (Tastiere)…speriamo di non dimenticare nessuno…
Davide
Come è avvenuto l’incontro con il tunisino Bader Dridi col quale avete condiviso la traccia “Questo deserto”?
Statale 107Bis
È una di quelle storie di musica fatta per strada. Quella che non può avere null’altro motivo che il gusto di essere fatta. Bader è un artista che in Tunisia ha fatto esperienze molto importanti e tutti gli studi del caso. L’università della Calabria lo ha portato nella nostra terra e la passione per la musica ha fatto il resto.
Quando in occasione della compilation Calabrians City Rockers ci hanno contattato abbiamo prodotto ad hoc “Questo Deserto” e la sua partecipazione è stata una naturale conseguenza dei rapporti che già c’erano.
Davide
Dopo l’abbattimento del muro di Berlino, evento che fu simbolo della fine di ogni muro, negli ultimi anni (ma oggi è tornata anche la Guerra Fredda) abbiamo assistito all’elevazione di nuove mura (non solo quelle di Trump) e di nuovi recinti spinati anche in paesi culturalmente e socialmente evoluti come a Kirkenes in Norvegia, in questo caso diretti ai profughi della via artica. Ma i muri più difficili da abbattere sono quelli culturali, della mentalità… Cosa può fare la musica in questo senso?
Statale 107Bis
Crediamo che la musica possa e debba fare tanto in questo senso, il potere della musica è grande, può distruggere e può edificare. Pensiero che facciamo nostro ma che arriva addirittura una delle più importanti scuole di pensiero dell’umanità nata proprio qui dalle nostre parti in quella che un tempo si chiamava Magna Grecia. Parliamo della Scuola pitagorica e del pensiero filosofico del suo fondatore Pitagora, tra i primi a cogliere gli effetti del miglioramento del carattere e della vita degli uomini attraverso la musica. Si narra infatti che addirittura lui in prima persona ed esortando i suoi suonatori, era riuscito a placare l’ira di singoli individui o di interi gruppi di persone per mezzo di melodie suonate al flauto… e noi vogliamo crederci!
Ma serve essere sinceri e non inseguire quello che si propaganda come gusto della massa: non esiste. Mostriamo al nostro pubblico che altri mondi altre atmosfere possono esistere, essere vissute e che addirittura da esse si possono ricavare nuovi strumenti per affrontare con profitto l’esistenza.
Davide
Come nascono le 13 tracce di “Muri Muti”, intorno a quali idee e temi principali?
Statale 107Bis
Muri Muti è un disco di presentazione in esso è racchiuso quello che siamo in tutto e per tutto. La nostra caratteristica principale, la poliedricità e l’amore per la musica in tutte le sue sfaccettature è il cardine su cui si muove. Questo lo ha trasformato di fatto in un inno alla diversità. Oggi abbiamo nel mondo più di sessanta muri che cercano di arginare la contaminazione tra i popoli e la libera circolazione di corpi e menti, cominciamo ad avvertire un senso di claustrofobia fastidioso.
Muri Muti è l’inno che in questo tragico periodo di chiusura degli stati nazionali ci sentiamo di gridare.
Davide
Come nasce invece un brano degli Statale 107Bis: cosa decide che è un brano giusto per la band e che ha raggiunto la sua forma ideale di arrangiamento? Come descrivereste il vostro lavoro di squadra?
Statale 107Bis
Cerchiamo di essere collettivi nella produzione, nella convinzione che utilizzare i cuori e le teste di tutti, con le loro differenti sensibilità sia il modo migliore per produrre e affinare idee. All’inizio questo esercizio non ci riusciva benissimo, occupava molto tempo e le idee restavano materia dei “più creativi” ma lentamente stiamo imparando e in alcuni degli ultimi brani (come La Scimmia, sesta traccia del disco) la sintesi è stata praticamente totale. Di base, tutti potrebbero fare tutto, ma col tempo si sta naturalmente delineando una naturale divisione dei compiti determinata dalle inclinazioni naturali di ognuno.
Questo esercizio di comprensione e avvicinamento reciproco dovrebbe essere alla base della nostra vita quotidiana prima che del mondo della musica, ma in verità accade il contrario: la regola del mondo “vero” è imporsi e sovrastare. Così succede che la Statale oltre che il nostro gruppo musicale è anche per noi la palestra in cui affiniamo queste caratteristiche.
Davide
Cos’è per voi una musica divertente?
Statale 107Bis
Baby Elephant Walk di Henry Mancini.
Davide
Scrisse Pasolini in una sua lettera che “In Calabria è stato commesso il più grave dei delitti, di cui non risponderà mai nessuno: è stata uccisa la speranza pura, quella un po’ anarchica ed infantile di chi vivendo prima della storia, ha ancora tutta la storia davanti a sé”. Cos’è per voi la Calabria?
Statale 107Bis
La Calabria è il nostro posto dell’anima, quel posto in cui la costante necessità di andare via convive con la nostalgia e il malessere di aver lasciato un pezzo della propria vita dietro di sé una volta partiti, quel posto che riesce a tenere insieme sentimenti contrastanti che sono l’emblema del calabrese.
Viviamo costantemente la contraddizione tra bellezza naturale e brutture tutte antropologiche. Viviamo un potere padronale antico e violento: che non esistono poteri buoni, per noi, è ovvio sin dalla nascita.
La Calabria è il posto della verità. Che amiamo nonostante tutto.
La Calabria è il posto della verità. Che amiamo nonostante tutto.
Davide
Cosa seguirà?
Statale 107Bis
Ci piacerebbe che il nostro pubblico, una volta che abbiamo finito di suonare, si sentisse di aver toccato con mano il fatto che il diverso non solo è possibile, ma può essere anche piacevole e illuminante.
È iniziata la sessione di produzione invernale. Risolvere la questione di cui sopra in maniera definitiva con un solo inverno di studio sappiamo che è impossibile, ma nutriamo la speranza di fare qualche passo in quella direzione. Più in là ci aspetteranno un po’ di giri per lo stivale, vediamo che si dice “al nord”.
Davide
Grazie e… à suivre.
Statale 107Bis
….è stato un piacere. Buona Musica.
(Statale – Musica Strana per Gente Strana. Weird Pride!)