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I complici – Georges Simenon

3 min read
Traduzione di Laura Fausin Guarino
Edizioni Adelphi
Narrativa
Collana Biblioteca Adelphi
Pagg. 158
ISBN 9788845926815
Prezzo Euro 17,00 

L’unica via di fuga 

Due amanti in auto, intenti a un gioco erotico (mentre lui con la sinistra tiene il volante, la destra è serrata fra le cosce di lei), il suono disperato di un clacson, l’auto che procede incontrollata e che solo in extremis il conducente riesce a raddrizzare, un autobus che la sfiora e va a finire contro un muro, prendendo fuoco.  Quarantasei saranno i morti, quasi tutti bambini al ritorno da una colonia; l’uomo e la donna, un po’ per la frenesia del gioco erotico, un po’ per paura non si fermano a prestare soccorso, né chiedono aiuto, ma si preoccupano solo di eclissarsi.
Da quel momento, e solo per l’uomo (si tratta di Joseph Lambert, titolare, con il fratello, di una nota ditta di costruzioni edili), comincia un periodo in cui  cerca di sviare ogni sospetto, comportandosi come sempre, ma c’è qualche cosa che finisce con il gravare come un macigno, e cioè il rimorso, che rode lentamente e senza rimedi, e con il rimorso la coscienza di essere colpevole, e da questo ad avere la sensazione di essere braccato il passo è breve, mentre cresce la paura di essere scoperto, una paura che diventerà terrore non appena cadrà quell’atmosfera di complicità, non solo sessuale, con l’amante Edmonde. I due, per quanto in apparenza diversi, si assomigliano non poco, con lei, di cui ignoriamo sentimenti e modi di pensare, enigmatica come una sfinge, ma altamente appassionata in un rapporto erotico quasi bestiale;  lui è un tipico rappresentante di quella borghesia tanto detestata da Simenon, un uomo che conduce una vita piatta e noiosa e che cela un irrefrenabile e mai soddisfatto desiderio di libertà. Il rapporto con Edmonde poteva lasciar presagire il raggiungimento di una libertà senza limiti, ma nelle battute finali si scoprirà che la donna, in fondo, è inferiore alle aspettative di Joseph e che in effetti non è in grado di assicurare quella complicità indispensabile per il raggiungimento del fine. Ormai braccato, con il cerchio che si stringe intorno a lui, Lambert riuscirà tuttavia a trovare una via di fuga, l’unica ormai possibile a un uomo cinico che, nel fare i conti con la propria vita, non ha trovato nulla di soddisfacente.
I complici è un altro capolavoro di Georges Simenon.
 
Georges Simenon, nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989, ha lasciato centonovantatre romanzi pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e racconti pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature» e memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori». Da Henry Miller a Jean Pauhlan, da Faulkner a Cocteau, molti e disparati sono infatti gli autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra questi, André Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il più grande e il più autentico che la letteratura francese abbia oggi»; Walter Benjamin: «… leggo ogni nuovo romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline: «Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon dei Pitard, per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».

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