Da Livorno il nuovo album degli Stato Brado, formazione che unisce le sonorità della tradizione della canzone d’autore italiana con quelle americane del folk, del blues e del country.
È un mondo fatto di viaggiatori, impiegati, cowboys, motociclisti, femmes fatales e scommettitori che prendono voce e si mettono a nudo narrando il proprio vissuto. Le scelte fatte e quelle non fatte lasciano un segno indelebile e caratterizzante nel proprio e nell’altrui percorso. Gli Stato Brado si mescolano e si confondono nei protagonisti del disco, arrivando a chiedersi o forse ad affermare, in un coro unanime, “Cosa adesso siamo”.
Il disco è stato registrato, mixato e prodotto al 360 Music Factory Studio Recording da Andrea Pachetti e si avvale della partecipazione di: Dimitri Grechi Espinoza (Dinamitri Jazz Folklore), Marina Mulopulos (Tilak), Simone Padovani (Bobo Rondelli) e Paolo Pee Wee Durante (Tony Scott).
Discografia: “Lungo la strada” (2013 – autoprodotto) – “Vecchio diavolo” (EP – 2014 – autoprodotto) – Cosa Adesso Siamo (2017 – New Model Label)
Formazione: Moreno Guida – Voce, chitarra acustica, banjo tenore / Nedo Raglianti – basso elettrico e acustico, cori / Alessandro Guida – batteria, percussioni / Gianluca Lunardi – chitarre acustiche, elettriche , slide, cori – Dario Vannozzi – sax tenore, cori / Romano Palazzi – tromba / Giovanna Pieri Buti – violino
Link: www.statobrado.org
Intervista
Davide
2013, il vostro primo lavoro autoprodotto, 2017: cosa adesso siete rispetto agli inizi?
Stato Brado
Direi che siamo cresciuti, nel 2013 siamo riusciti a realizzare un sogno che avevamo fin da ragazzi, fare un album completamente nostro. Dentro ci sono tanto cuore, schiettezza e ingenuità, credo che questo si percepisca nell’ascolto. Dopo il primo disco è incominciato a cambiare il nostro approccio con i live e soprattutto si è stretta la relazione nel gruppo: ognuno ha un ruolo essenziale nell’arrangiamento delle canzoni.
Davide
Cos’è per voi l’assoluta libertà dello “stato brado”?
Stato Brado
Il modo in cui ci mostriamo di fronte all’ascoltatore. Siamo noi stessi, quel che vedi è quel che senti, senza nessun tipo di maschera, modo di apparire, etichetta musicale o freno nella scrittura.
Davide
Chi sono i principali protagonisti, cosa raccontano, quali temi trattano le canzoni di questo disco?
Stato Brado
I protagonisti come le tematiche nell’ultimo disco sono varie. Abbiamo lo scommettitore di cavalli, schiavo della sua dipendenza che allo stesso tempo lo rende vivo. Un uomo medio esasperato dalla “normalità” che compie una strage familiare. Un disertore che si oppone alla guerra con l’arma in pugno. Un motociclista di ritorno da un viaggio che riflette sul suo percorso di vita e poi altri personaggi e altre considerazioni sull’incapacità di agire, la speranza, l’essenzialità e la fine.
Davide
Scriveva Freud: «l’arte costituisce un regno intermedio tra la realtà che frustra i desideri e il mondo della fantasia che li appaga, un dominio in cui sono rimaste per così dire vive le aspirazioni all’onnipotenza dell’umanità primitiva…” Le canzoni, dal vostro punto di vista, ci devono maggiormente aiutare a evadere dalla realtà o devono anzi nutrire il nostro senso della realtà, anche interiore, se mai anche approfondirlo?
Stato Brado
Credo che abbiamo bisogno di entrambe le cose, evadere e distaccarsi quando la realtà ci appare spietata, cinica e ci opprime, ma spesso bisogna saper rimettere i piedi in terra, essere in grado di riflettere, esaminare il perchè di certe situazioni e di certi fatti, avere un senso critico, altrimenti si rischia una trasfigurazione della realtà . Personalmente utilizzo la fantasia ed il sogno come rifugio, le canzoni possono essere molto utili per raggiungere questi stati.
Davide
Nella visione di Georg Simmel i desideri, che realizzati producono l’appagamento, sono l’unica via d’uscita per l’uomo dal taedium vitae. Desiderio e appagamento dunque: quando e come aprite una composizione, per quale desiderio? Quando si conclude, come ve ne sentite appagati?
Stato Brado
Una composizione nasce grazie ad un avvenimento, un film, un libro che mi colpisce e si tramuta in un’idea, uno spunto che spinge a scrivere. Ne segue un lavoro di smussatura, affinamento e quello di arrangiamento musicale con il gruppo. L’appagamento, e quindi la fine della canzone, si ha quando la sinergia tra testo e musica ci risulta completata.
Davide
Perché attingete alle sonorità più country folk e a quelle più in generale della musica acustica?
Stato Brado
Perchè siamo appassionati di musica americana e rurale, country, folk e blues, ma anche di canti tradizionali e popolari italiani. La musica acustica mi affascina perchè è essenziale, non necessità di elettricità, la puoi portare in giro come una valigia ed è un richiamo alle radici, ad un tempo passato, alla nostra storia.
Davide
Qual è stata la vostra più grande soddisfazione fino ad oggi e quale più grande di tutte vorreste guadagnarvi in futuro?
Stato Brado
La più grande soddisfazione è vedere un gruppo così affiatato dopo tanti anni e nonostante le difficoltà economiche. La voglia che ci spinge la sera a stare insieme, ridere, bisticciare e sopratutto a creare la nostra musica. Ci piacerebbe molto suonare e conoscere tante realtà in Italia, trasmettere all’ascoltatore il significato dei testi che scriviamo.
Davide
Vorrei proporvi due frasi dal romanzo “Sul lungomai di Livorno” di Simone Lenzi (Virginiana Miller). “Ne ho conosciuti a decine di sprecati in questa città. Sprecarsi a Livorno è la cosa più facile del mondo. Tutto ti aiuta a farlo”. E anche “….io amo la mia città e per gli stessi motivi per cui la amo spesso la detesto. Non prendersi troppo sul serio, ad esempio, salva i livornesi dal ridicolo di chi ha una considerazione spropositata di sé”. Qual è il vostro rapporto con Livorno, cosa più ne amate, cosa più ne detestate?
Stato Brado
Mi ritrovo in queste parole, Livorno è un continuo fermento di idee e collaborazioni non solo nel campo della musica, ma anche nel teatro, nella pittura, nella poesia. La sensazione è che spesso tutto rimanga e muoia qui. Il fatto di non prendersi sul serio spesso costringe a screditarsi e ad essere screditato, inoltre c’è la paura di non mettersi pienamente in gioco fino in fondo e a non saper rinunciare.
Manca l’investimento sulla cultura, pochi soldi che circolano e molte difficoltà ad andare avanti, quindi una riduzione di tutto ai minimi termini.
Davide
Cosa seguirà?
Stato Brado
Spero una lunga serie di live in giro per l’italia per poterci far conoscere anche fuori dai nostri contesti e poi c’è l’idea di realizzare un concept album. Quello che seguirà è quel che saremo.
Davide
Grazie e à suivre…