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Intervista con Dan Logoluso

5 min read
 

Dan Logoluso, è uscito l’album solista “Back from a Journey” (feat. John Macaluso)   Chitarrista di grande talento, noto per essere il membro fondatore dei Timesword, nota band di prog-rock italiana, Dan Logoluso ha finalmente pubblicato il proprio debut album in versione solista. Il titolo del disco è “Back from a Journey” e musicalmente è indicato per tutti gli amanti di noti artisti del calibro di Andy Timmons, Steve Vai, John Petrucci e Kiko Loureiro. “Back from a Journey” vede la presenza in veste di guest di “John Macaluso” (James Labrie, Yngwie Malmsteen, ARK, Jennifer Batten, TNT), che ha curato tutte le parti di batteria ed è disponibile sia in versione fisica limited edition digipack acquistabile su mailorder@danlogoluso.com , che in versione digitale su tutti i più noti distributori tra cui ITunes, Amazon e GooglePlay.  

Tracklist:
1. Outdoor
2. Stillness
3. With Heart
4. One More Step
5. Birth
6. The Fight
7. True Love
8. Power Of Life
9. Straight Ahead
10. Swolen River
 
Line Up:
Dan Logoluso – guitars-bass
John Macaluso – drums
 
Link:
 
 
Intervista
 
Davide
Il tuo album solista è una pausa creativa rispetto alla tua attività di chitarrista fondatore dei Timesword e al progressive metal?
 
Dan
“Back from a Journey” è di certo nato in un momento di fermo dei Timesword (dovuto a svariate ragioni logistico/musicali) nel quale ho avuto la possibilità di comporre musica con una nuova freschezza ed immediatezza senza pormi limiti di genere o di suono, ho badato molto di più al mio strumento in termini di espressività e colori.
 
Davide
Come è nata la collaborazione con l’americano John Macaluso?
 
Dan
Molto semplicemente, lo contattai via email e lui dopo aver sentito il promo accettò di far parte del progetto. È una persona semplice e diretta in tutti i sensi ehehhe.
 
Davide
Veniamo al titolo: Back from a Journey, ovvero “Ritorno da un viaggio”… Da quale viaggio? Come sono nati questi brani e intorno a quali idee portanti?
 
Dan
Il ritorno è legato ad un viaggio sia temporale attraverso gli anni di studi, insegnamento, esperienze musicali, collaborazioni sia in termini di spazio come luoghi visitati e vissuti per lavoro o per piacere. Un viaggio che riassume molti aspetti ed è la sintesi di tutte le mie emozioni che trovano luogo nelle canzoni dell’album.
 
Davide
Nel comporre dei brani strumentali come questi, rock ma con molte frasi e proprietà melodiche, non hai mai sentito il bisogno di aggiungere delle parole e delle parti vocali? Perché la scelta di un lavoro interamente strumentale?
 
Dan
La scelta di un lavoro strumentale è legata solo ed esclusivamente a fattori pratici e di immediatezza. La voce ha bisogno di parole sulle quali basare le melodie e non essendo il mio strumento principale avrei appesantito tutto il processo di scrittura rendendo molto lungo il lavoro e rischiando di perdere qualche idea per strada.
Volevo fosse un album cantabile ma che potesse essere raccontato da una chitarra.
Comunque non nascondo che molti mi hanno già fatto questa domanda, chissà che nel prossimo non ci sia anche una voce!
 
Davide
Com’è nata la tua passione per la chitarra e quali sono i chitarristi che porti nel cuore (e nelle mani) più di tutti?
 
Dan
Passione nata tra amici quando ero teenager, alcuni di loro suonavano ed anche io volli provare soprattutto dopo averli visti suonare in garage e ne rimasi affascinato. Da allora penso di essere rimasto uno dei pochi se non l’unico a non aver abbandonato mai il proprio strumento facendolo diventare un lavoro.
Nel mio cuore di certo ci sono John Petrucci, Steve Vai, Joe Satriani, Dave Munstaine, Marty Friedman, Andy Timmons dal quale traggo ispirazione e moltissimi altri.
 
Davide
Quali chitarre e amplificatori prediligi?
 
Dan
Assolutamente ESP per le chitarre e Blackstar come amplificatore, una bomba insieme!
 
Davide
Se volete diventare dei grandi chitarristi ed essere come me, non dovete fare altro che considerarmi cosa vecchia e guardare oltre, ha affermato Steve Vai. Chi è, cos’è un grande chitarrista dal tuo punto di vista?
 
Dan
A mio modesto parere è un grande chitarrista chi con umiltà e semplicità suona quello nel quale crede dedicandoci anima e corpo e che riesce a sfruttare le occasioni che gli si presentano con estrema serenità. Credo sia importante avere anche un atteggiamento di positività e fiducia in quello che si fa; infatti  in passato ho avuto modo di collaborare da vicino con grandi chitarristi quali Kiko Loureiro, Mike Keneally, Beppe Gambetta, Cris Proctor, Neil Zaza, Massimo Varini, Luca Colombo ed ho notato in questi musicisti un minimo comun denominatore: il sorriso stampato in faccia ed un’estrema cordialità! Fu proprio Neil Zaza a raccontarmi anni fa della sua felicità legata nel fare quel che gli piaceva ovvero lavorare con la propria musica e ciò lo si notava e lo si nota in tutte le sue performance,  è sempre felice come un bimbo e questo di lui mi ha sempre colpito.
 
Davide
Perché hai scelto la musica per esprimere emozioni e messaggi e non altre forme di espressione e creatività? Cos’è la musica per Dan Logoluso?
 
Dan
La musica mi ha accompagnato fin da quando ero piccolo, i miei genitori hanno sempre ascoltato musica in casa ed io con loro, direi che per me è come l’aria che respiro. Le altre forme d’arte se pur mi affascinano non riescono ad esprimere ciò che ho dentro anche se non ti nascondo di aver fatto altre cose artistiche al di fuori della musica con risultati non tanto confortanti eh eh eh.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Dan
Adesso sono impegnato nella promozione di Back from a Journey  attraverso radio, tv, magazine, webzine e concerti, penso che lo step successivo sarà la realizzazione di uno o più video clip essendo oramai uno strumento indispensabile per attrarre l’attenzione sul proprio lavoro.
 
Davide
Grazie e à suivre…

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