Il 23 novembre I Carnival presentano Se non mi tengo volo con due interviste, rispettivamente ai microfoni di Riserva Indie, storico programma dedicato al mondo indie in onda su Contatto Radio – Popolare Network (89, 80 fm) alle 21 e a quelli di Crazy Show – Il Programma Che Non So in onda su Radio Deltauno Fm alle 21:30.
Streaming intervista I Carnival su Contatto Radio
Streaming intervista I Carnival con Crazy Show – Il Programma che non so”
Uscito il 23 novembre per l’etichetta La Clinica Dischi Se non mi tengo volo, il nuovo disco della rock band ligure I Carnival. Nove tracce per un album che, rispetto al disco d’esordio Superstellar, presenta all’ascoltatore atmosfere meno cupe, brani più diretti e accessibili ma che al tempo stesso si pongono come una disamina dettagliata della realtà: introspezione e analisi critica dell’esterno si fondono per dare vita ad un lavoro sincero, senza mezzi termini.
Brani come La psiche inversa e Ora che non ho più te, oppure Pornovisione Cult (il primo singolo estratto dall’album) nascono dall’esigenza espressiva e comunicativa di chi non lascia spazio ad artifici e sofismi musicali che, per definizione, sono fini a loro stessi. Se non mi tengo volo è frutto di lunghe sessioni di jam finalizzate alla creazione di un disco spontaneo ma mai banale, suonato cercando di ricreare in fase di registrazione quell’energia e quel trasporto riscontrabili solo riuscendo ad “immortalare” un’idea appena nata. Tutto ciò racchiude le vera vena creativa della band: cogliere l’attimo è il loro imperativo, rifiutare gli schemi prestabiliti e il classico modus operandi della discografia è il loro obiettivo.
“Se non mi tengo volo” parla di quando saremo vecchi, di droghe leggere, di lavoro e di vizi. Rappresenta la nostra vita in questo momento, quello che stiamo vivendo. Abbiamo deciso di cogliere l’attimo, di sfruttare la possibilità di fare ciò che più amiamo e desideriamo nella vita (in poche parole, di inseguire la felicità) e questo non poteva non influire sulla nostra evoluzione artistica. E invitiamo tutti a seguire i propri sogni (e di conseguenza, la propria felicità) e di “sbattersene il cazzo” degli schemi prestabiliti da questa stupida società. Perché poi, quando saremo vecchi, l’unica cosa che potrà veramente renderci realizzati e soddisfatti sarà guardarsi indietro e poter dire: “Ci abbiamo provato”. E questo a prescindere dal “risultato” ottenuto.”
Se non mi tengo volo è allora un disco da ascoltare e riascoltare in totale libertà, con l’invito ad inseguire ciò che più si ama, quella felicità che troppo spesso diviene un traguardo irraggiungibile e che forse solo la forza emotiva della musica può contribuire ad avvicinare.
Il primo singolo/videoclip scelto è Pornovisione Cult: “Nel testo, il protagonista (che è un uomo adulto) decide di fermarsi per qualche attimo e di isolarsi dal mondo, ignorando per un po’ le pressioni e le scadenze della vita di tutti i giorni. E solo, seduto sul divano, l’unica cosa di cui ha realmente voglia è di una buona dose di Pornovisione Cult. In poche parole, si prende del tempo per sé (che è un modo carino per dire che inizia a masturbarsi, ndr). Il video invece ripercorre alcune delle scene più “comuni” della pornografia cult/vintage italiana (in chiave ovviamente ironica) e ad unire il tutto sono dei fantastici occhiali a Raggi-X che permettono a chi li indossa di spiare sotto i vestiti di chi gli sta intorno.”
Pornovisione Cult https://www.youtube.com/watch?v=qT1RHvovYvs
Credits video:
Produzione Video: Professional Video’.
Regia: Marco Polini.
Direttore fotografia: Maurizio Barbagallo.
Assistente alla regia: Matteo Polini.
Segretaria produzione: Susanna Bertucci.
Attori (oltre a I Carnival’): Agnese Bertone e Damiano Serra.
Credits album:
Disco prodotto da La Clinica Dischi’ e I Carnival’, registrato e mixato nello studio de La Clinica Dischi’ di Sarzana (SP), master a cura di David Campanini presso SONICLAB STUDIOS di La Spezia (SP).
ArtWork: Elaborazione fotografica digitale di Nicolò Fagnini, progetto grafico a cura di P.R.E.Z.
Foto della band realizzate da Damiano Serra.
Tracklist
1. Pornovisione Cult
2. Furia fuggitiva
3. Ora che non ho più te
4. Cinema Paradiso
5. La Psiche Inversa
6. Tutti i Vizi Che Ho
7. RollingStronz
8. Triangolo Shock
9. E Me Ne Sbatto Il Cazzo
Intervista
Davide
Ciao. Ci fate una storia per conoscere meglio il gruppo de I Carnival? Come vi siete incontrati e formati, da quali precedenti esperienze venite, quali obiettivi avevate al principio e quali state affinando ora che siete alla seconda prova su disco?
I Carnival
I Carnival nascono nel 2013 da un progetto di Leonardo e Roberto, voce e chitarra, che dopo l’esperienza affrontata con il loro precedente gruppo, hanno deciso di intraprendere un percorso che potesse fondere musica dalla derivazione stilistica anglosassone e liriche in italiano. Successivamente si uniscono al progetto, dopo qualche cambio di formazione, Milo (Basso) e Leonardo (Batteria). Questa dunque la formazione definitiva. Veniamo da esperienze musicali diverse tra loro, per stile e genere e probabilmente questa rappresenta una grande ricchezza. Non ci siamo mai posti obbiettivi se non quello di creare musica nel modo migliore possibile, divertirci nel suonarla e cercare di condividere questa nostra esperienza con tutti quelli che come noi amano la musica.
Davide
Il carnevale è lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti nell’orgia carnascialesca, la coincidenza di tutti i contrari, la possibilità di dissoluzione del mondo e della comunità, la restaurazione del Grande Tempo mitico, il momento mitico del principio e del caos che incontra la fine (o ekpyrosis, apocalisse) a cui segue sempre una nuova creazione del Cosmo. Cosa c’è di tutto questo o altro nell’esservi scelto il nome di Carnival?
I Carnival
Beh, questa domanda potrebbe esigere una spiegazione storico-filologica ma, non ce ne vogliate, non è per superficialità, la scelta è stata fatta semplicemente perché ci piaceva il nome e come “suonava”. Abbiamo aggiunto la I (il nome completo è I CARNIVAL) per “italianizzarlo” un po’.
Davide
Il rock ha una lunga storia ormai. Anche le sue funzioni (per esempio sociali e culturali) sono molto cambiate rispetto ai passati decenni. E soprattutto è cambiato il suo impatto. Cos’è oggi il rock o cosa è per voi?
I Carnival
Il rock è soprattutto un modo di essere ed un modo di vivere. Si può pensare che il rock abbia perso valore in termini di impatto ed influenza sociale, ma la nostra opinione è che, per chi ne apprezza la storia, le origini e le evoluzioni che esso ha subito, il rock sia un valore trasversale, nello spazio e nel tempo. Un linguaggio universale ed eterno.
Davide
Come nascono e procedono la scrittura e l’arrangiamento di un vostro pezzo, parole incluse? Quando sentite di trovarvi tutti d’accordo?
I Carnival
Dipende da pezzo a pezzo. Per questo secondo album ci siamo affidati al trasporto della jam session per quanto riguarda le parti strumentali. Parti su cui poi Leonardo ha incastrato le liriche.
Davide
Perché un vostro brano si intitola Rollingstronz?
I Carnival
L’abbiamo intitolato così perché pensiamo che le sonorità richiamino quelle di certi brani degli Stones e, d’altro canto, noi siamo un po’ “Stronz”…Scherzi a parte, quando un pezzo nasce da una jam session serve dargli un titolo provvisorio per riuscire ad identificarla facilmente. Poi però ci siamo accorti che ci piaceva e l’abbiamo lasciato così.
Davide
Che bella cosa aveva Adamo. Quando diceva una cosa buona sapeva che nessuno l’aveva mai detta prima. Così scrisse scherzosamente Mark Twain. Avete dei modelli o dei punti di riferimento musicali in particolare? Da che tanto è stato fatto e detto, come vi ponete rispetto al problema che prima o poi ha ogni artista verso l’originalità o meno?
I Carnival
Per ora in nessun modo. Cerchiamo di creare musica, come detto in precedenza, nella maniera più spontanea possibile. Inutile fasciarsi la testa prima di rompersela. Stiamo cercando di trovare (e crediamo di essere sulla buona strada) uno stile compositivo ed un sound che prescinda dalle influenze derivanti dai nostri ascolti. Più che altro stiamo trovando molti spunti e stimoli dall’ascolto di band emergenti come noi che abbiamo incontrato suonando in giro per l’Italia.
Davide
Com’è nata l’idea per la copertina e perché in particolare quegli uomini con le teste d’oca?
I Carnival
Volevamo un artwork d’impatto ma che esprimesse anche una filosofia artistica. Ebbene, quale sia il concetto dietro questa immagine dovreste chiederlo direttamente a Nicolò Fagnini, l’autore di questo ottimo lavoro. Noi ci siamo innamorati a prima vista, e abbiamo trovato si sposasse perfettamente con il titolo del disco “Se non mi tengo volo”.
Davide
La città di La Spezia, come la gran parte delle città liguri, sorge su un angusto lembo di terra stretto tra mare e monti. Per quanto stretto, l’uno si apre alla vastità del mare, gli altri indicano le altezze e il cielo. Che rapporto c’è tra voi e la vostra terra?
I Carnival
La terra in cui hai vissuto gran parte della vita certamente, consciamente ed inconsciamente, può avere grande influenza su come sei e su quello che fai. Amiamo la nostra terra e la rispettiamo. Cerchiamo nel nostro piccolo di contribuire a migliorarla. Troppo spesso viene da chiedersi dove siano le persone incaricate di occuparsene direttamente.
Davide
Cosa seguirà?
I Carnival
Non possiamo saperlo; e se lo sapessimo varrebbe la pena proseguire? Crediamo che l’incertezza circa ciò che capiterà sia il miglior carburante possibile per un motore che vuol macinare chilometri.
Davide
Grazie e à suivre…
I Carnival
Grazie a voi ed un grande abbraccio ai lettori.