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Intervista con Carlo Mormile

9 min read
Un connubio tra musica e poesia nel nuovo lavoro del compositore partenopeo: Gennaro Cappabianca dirige l’Orchestra Collegium Philarmonicum, voce di Daniela Del Monaco, Ciccio Merolla ospite alle percussioni

 
 Carlo Mormile 
La Nascita 
Konsequenz 14 – Distr. Masseria dei Suoni
12 tracce, 49 minuti
 
Un incontro tra musica e poesia. Un’operazione di contaminazione linguistica che accosta classico e world music. Un percorso di scoperta, quello della nascita, come  l’abbandono di alcune modalità di vita e la genesi di nuove forme dello spirito. La pubblicazione n. 14 della factory culturale Konsequenz è un’operazione suggestiva e sorprendente: La Nascita, nuovo lavoro di Carlo Mormile con l’Orchestra Collegium Philarmonicum diretta da Gennaro CappabiancaBordini, Febbraro, Marziaoli, Sorrentino e Toni, più un riferimento a Novalis, sono i poeti che hanno ispirato la scrittura di Mormile: un lavoro compositivo originale e anomalo, affidato – come sottolinea Renzo Cresti nelle note di presentazione – a “un’ottima compagine che sa presentare i suoni in maniera gradevole, mai spigolosa, vivace e partecipata“.
 
Diplomato in pianoforte e poi in composizione, musica corale e direzione di coro, Carlo Mormile annovera tra i suoi maestri Bruno Mazzotta, Franco Donatoni, Jean Baptiste Barriere, Ennio Morricone e Carlo Savina. Ha insegnato Teoria e Solfeggio, Armonia Complementare, Armonia, Contrappunto, Fuga e Composizione, attualmente è docente di Musica Corale e Direzione di Coro al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli. Autore, esecutore e saggista dai vasti orizzonti musicali, che spaziano dal teatro di prosa alla musica contemporanea, Mormile presiede dal 2002 l’Associazione Collegium Philarmonicum, la cui orchestra è protagonista della Nascita, diretta da Gennaro Cappabianca: “La sua direzione è stata preziosa vista la sua consolidata esperienza di sala di registrazione, che si è manifestata non solo nell’atto esecutivo ma anche nel lavoro di missaggio, di notevole complessità. L’Orchestra Collegium Philarmonicum, come tutte le orchestre, vive eseguendo repertori tipici del mercato della musica colta. La novità di questo disco è nella gestione della scrittura musicale che all’ascolto risulta semplice, ma cela una certa complessità che non si riscontra nei repertori classici. Sono soprattutto le strutture ritmiche che adopero a non essere consuete per gli orchestrali. Tuttavia questa è la tipica dialettica autore-esecutore che spero abbia dato vita ad un prodotto di piacevole ascolto”. 
 
Distribuzione: 
 
Konsequenz:
 
Masseria dei Suoni:
 
Synpress44 Ufficio stampa:
 
Intervista 

Davide
Buongiorno Carlo. Il titolo di questo lavoro invita subito a chiedere qualcosa sulla sua “nascita”. Da cosa nasce, da quali idee in particolare, da quale momento oggi di un lungo e ricco percorso musicale? 

Carlo Mormile
La nascita è un percorso interiore che presuppone l’abbandono di alcune modalità di vita e la genesi di nuove forme dello spirito. Il titolo del CD corrisponde esattamente al mio mutamento interiore e di conseguenza al modo di approcciare e vivere la musica.
 
Davide
Com’è avvenuta la scelta dei testi poetici?
 
Carlo Mormile
Conosco da molto tempo Luigia Sorrentino, giornalista di Rai News 24 e poetessa ed io stesso sono un grande appassionato di poesia. Mi affascinava molto l’idea di misurarmi con la poesia contemporanea. Così tramite Luigia ho aperto questa finestra sul mondo dei poeti contemporanei. Ho operato la scelta dei testi tenendo conto delle possibilità musicali insite nel verso poetico. Bisogna infatti tenere presente che la poesia pura, a differenza della poesia per musica, ama essere protagonista assoluta e mal sopporta l’abbinamento all’arte musicale.
 
Davide
“Passo oltre il valico”… Perché la scelta di questo brano dagli “Inni alla Notte”? C’è più che mai bisogno di “romantizzare” il mondo e di superare il nichilismo contemporaneo?
 
Carlo Mormile
Nessun proposito di romantizzare il mondo. La scelta del brano di Novalis rientra in quel percorso interiore che conduce l’uomo verso una nuova nascita. Passare il valico significa operare una trasformazione quasi di tipo alchemico come lo stesso poeta ci ricorda nei suoi versi “il mio sangue si trasforma”.
 
Davide
Non sono stati molti i compositori contemporanei che abbiano cercato di rinnovare e attualizzare il canto lirico. Robert Ashley nell’ambito di un nuovo concetto di opera e di teatro musicale è stato uno di quei pochi ad avere quanto meno risonanza internazionale. “La nascita” può inserirsi in un filone di ricerca e proposta anche in questo senso?
 
Carlo Mormile
Il mondo della lirica si è cristallizzato, come molta produzione colta, su stereotipi del passato che rischiano di confinare questa espressione musicale nella fruizione di carattere museale. Produrre nuova musica, prima che un filone di ricerca, è un dovere da compiere  non soltanto per il se stesso come musicista, ma per rendere logico quell’ingranaggio che da sempre regola le attività del mondo. Per meglio comprendere basta fare un parallelo con l’arte figurativa. È cambiata la modalità di espressione ma i quadri continuano ad esistere. Quindi il mio dovere è quello di produrre quadri musicali rispettando unicamente le regole del gioco che ogni compositore autostabilisce prima dell’inizio dei suoi lavori.      
 
Davide
Assecondare la parola cantata/cantabile può essere una limitazione alla composizione, all’idea musicale più pura? Come avviene l’incontro creativo tra questi due linguaggi, quello musicale e quello della parola, nella sua opera?
 
Carlo Mormile
Nella mia vita professionale svolgo attività di docente presso il Conservatorio di Napoli insegnando la musica del Rinascimento e a tutti gli studenti ricordo che la figura retorica del madrigalismo, ovvero la raffigurazione musicale del motivo parola, è un dato culturale che arriva fino ai giorni nostri e appare anche nelle più insospettabili produzioni pop. Quindi l’incontro creativo tra i due linguaggi, per quanto mi riguarda, scaturisce dalla possibilità di raffigurare o meno in senso musicale – madrigalistico le parole e i versi.  
 
Davide
Ne “La Nascita” spiccano due ospiti importanti. Cominciamo dalla bravissima contralto Daniela Del Monaco (da non confondere con la omonima soprano). Perché la scelta di un registro così particolare, il più grave (e visto che siamo in tema di “nascita”, verrebbe da dire anche il più “gravido”) nella voce femminile?
 
Carlo Mormile
Conosco Daniela sin da quando ero studente di composizione al Conservatorio. Ho sempre trovato la sua voce molto comunicativa e mi è sembrato dunque naturale affidare a lei questa “Nascita”.
 
Davide
Ciccio Merolla è il percussionista di buona parte della scena musicale partenopea, da Bennato ai Napoli Centrale e molto altro. Come sono da intendere i richiami etnici in quest’opera, che invece parrebbe slegata da una nazione (Ethnos) in particolare? O forse l’umanità in fondo è tutta pur sempre accomunata da un’unica discendenza… E allora si torna all’origine, a una Nascita (o Rinascita)…?
 
Carlo Mormile
Dividere il mondo per categorie è una cosa che non mi appartiene. Gli aspetti dicotomici dell’umanità sono funzionali soltanto ad assetti di potere e poiché l’unico potere della musica afferisce allo spirito non si può far altro che nascere e rinascere seguendo la linea della vibrazione interiore. Merolla ha contribuito con le sue modalità musicali a rinforzare questa linea di vibrazione.
 
Davide
Morricone è andato giù pesante sull’Italia, invitandola a copiare un’altra nazione europea: “In Germania ogni famiglia suona Bach con il flauto dolce e il pianoforte o addirittura il clavicembalo, cantando e leggendo gli spartiti. Quella è la vera nazione musicale, non l’Italia“. Cosa ne pensa?
 
Carlo Mormile
Che Morricone ha perfettamente ragione. L’Italia ha un patrimonio musicale incommensurabile, ma la sua valorizzazione dovrebbe essere fatta attraverso una capillare formazione musicale che al momento non esiste. La formazione musicale di base, che dovrebbe partire nelle scuole materne con l’approccio allo strumento, in Italia ha inizio soltanto alle scuole medie ed è scientificamente provato che anche chi possiede per dono di natura l’orecchio assoluto può svilupparlo correttamente entro gli otto anni di età. Ma le disfunzioni del sistema non sono solo queste. Purtroppo per affrontare questo argomento bisognerebbe fare un discorso lungo ed approfondito.  
 
Davide
C’è anche una sua partecipazione con il brano “Iside” all’opera collettiva Approdi, vol. 1, di recente uscita, della KonSequenz del maestro De Simone. Qual è lo stato di salute della musica colta partenopea o campana, ma anche più in generale italiana, dal suo punto di vista? E cosa oggi è colto, cosa extracolto?
 
Carlo Mormile
Lo stato di salute della musica partenopea è sicuramente florido nello spirito che vive negli operatori musicali. La presenza di iniziative come quella di Girolamo De Simone l’attestano pienamente. Ma la musica è anche mercato e non si può ignorare che la Scuola Napoletana del 700 era l’espressione di una Napoli capitale europea. Oggi Napoli è diventata una delle tante periferie del mondo e anche la sua musica è di conseguenza fuori dal mercato. Per quanto attiene alla situazione italiana ci sono certamente realtà musicali molto più inserite nel mercato, ma anche l’Italia come sistema paese sta subendo una trasformazione periferica e inevitabilmente anche i musicisti italiani si troveranno fuori dal mercato. Su colto ed extracolto siamo sempre al discorso delle categorie e della loro funzionalità rispetto al mercato. 
 
Davide
L’Orchestra Collegium Philarmonicum, un ensemble di ragazzi e ragazze in età tra i sei e i venticinque anni, coadiuvati da alcuni professori del Teatro di San Carlo e giovani neodiplomati dei Conservatori campani, è una progetto molto interessante. Ed è anche un’associazione. Di cosa vi occupate e cosa sono le “Vacanze Musicali”?
 
Carlo Mormile
Collegium Philarmonicum non potrebbe esistere senza la centrale figura di Gennaro Cappabianca cha ha diretto la nostra orchestra nel mio disco. Per anni abbiamo fatto orchestra giovanile in Campania esprimendo una qualità pari a quella delle orchestre professionali. Vacanze Musicali è stata un’esperienza di campus scolastico musicale in cui i partecipanti al corso non solo condividevano i momenti musicali, ma le esperienze di vita in una prospettiva di ascolto di se e dell’altro. Purtroppo le nostre attività procedono molto al rilento, il corso Vacanze Musicali è fermo da alcuni anni perché l’Associazione ha dovuto fare i conti con la crisi degli Enti Pubblici nostri creditori che hanno cominciato a dilatare i tempi di pagamento in misure non compatibili con un’attività onerosa come quella dell’orchestra. Molte associazioni sono fallite, noi per il momento esistiamo-resistiamo ancora.  
 
Davide
Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore tra due insondabili silenzi, scrisse Isabel Allende. Nel mezzo dunque il rumore, o anche la musica. Cos’è la musica?
 
Carlo Mormile
Le religioni orientali e la fisica quantistica ci dicono che: la materia, la vita, il pensiero non sono che relazioni energetiche, ritmo, movimento e attrazione reciproca. Una vita dunque dove la vibrazione ha la sua centralità. Il rumore altro non è che un equilibrio che si spezza tra la propria vibrazione interiore e la vibrazione del mondo, ma questa è una dimensione individuale e non collettiva che probabilmente può essere sanata con adeguate terapie. La musica è dunque la condivisione di una vibrazione che pervade positivamente o negativamente una o più persone.
 
Davide
A seguire?
 
Carlo Mormile
Ho una serie di materiali che giacciono sul mio pianoforte. Spero entro l’estate di assemblarli e cominciare a fare dei provini in sala di registrazione per il prossimo progetto discografico, ma al contempo devo terminare la stesura di un manuale di armonia dedicato a giovani e meno giovani addetti ai lavori e semplici lettori. È un lavoro molto particolare e ambizioso che spero veda la luce nel 2016.
 
Davide
Grazie e à suivre…

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