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Sinfonia – Evtimova Zdravka

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traduzione di Francesca Sammarco
Controluce (Lecce, 2015)
pag.250, euro 16.00
 
La Bulgaria delle anime perse nei soldi e la moneta sempre sterco del demonio, con impressionante accuratezza e lirismo é descritta nella lieta scoperta del romanzo firmato dalla scrittrice e traduttrice bulgara Evtimova Zdravka, “Sinfonia”, vincitore tra le altre cose del Premio letterario “Balkanica” 2014. Definirlo semplicemente “romanzo corale al femminile” dice qualcosa ma dunque ben poco, del mirabile lavoro letterario di Zdravka. Che invece troviamo esser una narrazione potente e senza scrupoli del decadentismo occidentale e dell’Occidente decaduto. Perché  la Bulgaria dei signori del denaro e della povertà che si confrontano a distanza, per poi venire a contatto e poi scontrarsi é un Est che spinge nelle nostre vite. Dove la voce di Moni e le voci delle altre donne, che ‘scrivono’ e si scrivono presenta il registo di drammi psicologici derivanti dal consumo e dalla mancanza di consumismo. Perfino nel momento delle scene che sanno di film di Kusturica. Moni è una grassa e ricca ereditiera figlia d’un boss ucciso; la signora Aneva è la moglie infelice d’uno degli uomini più potenti di tutta la Bulgaria e vuole  fuggire in Germani, lontana dall’odiato marito. È una donna affascinante e corteggiata da molti uomini, ma è attratta da Di, la sua massaggiatrice; Di è la massaggiatrice d’Aneva, che alla signora fa pure girare la testa, e fa la cameriera nel bar del malfamato del porco Gozo, e verrà stuprata dal marito della signora. Di comunque è il perno del romanzo. Attorno al quale ruota tutto. Ché, chiaramente, ogni vita s’insaccherà nelle altre. In questo capolavoro c’è tanto amore insieme alla rinuncia dell’amore. Proprio in quanto spesso si sacrificano i sentimenti per il Potere. Le anime perse sono rinfrescate soltanto quando cercano vendetta. Insomma la fine è vicina. Sempre.

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