Laik-Oh!
…Atmosfere sinistre, tendenti all’eretico…
Il progetto nasce nel territorio sermidese, in provincia di Mantova, agli inizi del 2012, per volontà di Michele “Panf” Mantovani (chitarra, sintetizzatori, loops e beats), Luca Peshow (basso e cori) e Mattia Bortesi (voce e sintetizzatori). I Laik-Oh! nascono come progetto sperimentale, nel quale i membri, dopo varie esperienze rock, si tuffano in un amalgama di elettronica con influenze dubstep e alternative. La ricerca di un proprio stile, e il continuo stimolo alla composizione hanno rappresentato i principali obiettivi della band fino ad oggi. All’inizio del 2014 la band ha intrapreso la registrazione del primo album: “Dietro il Mondo”, che vedrà la propria uscita alla fine di Novembre.
Venerdì 17 Ottobre 2014 i Laik-Oh! hanno pubblicato per l’etichetta di Cuneo Edisonbox il singolo “Asian Trip pt. 1” realizzato in collaborazione con il cantautore mantovano Michele Negrini, in arte “MUD”.
Nell’album “Dietro il Mondo” ci si ritrova continuamente immersi in sinistre atmosfere elettroniche, in testi che manifestano un incessante clima di lamentosa disillusione nel quale si scovano facilmente i temi del viaggio, della religione e dell’astrologia. A breve è atteso anche il primo videoclip ufficiale della band sul brano “Secoli di Stragi”, un lavoro tanto sperimentale quanto suggestivo realizzato del videomaker Giovanni Tutti.
Formazione: Mattia Bortesi (voce e sintetizzatori) / Michele “Panf” Mantovani (chitarra, sintetizzatori, loops e beats) / Luca Peshow (basso e cori)
Secoli di stragi / Assalto all’inverno / Asian Trip pt. 1 (Feat. Mud) / Il racconto dell’uomo deluso / Neopagano / Asian Trip pt. 2 / Nel temporale
(2014)
(2014)
Laik-Oh! – “Secoli Di Stragi”
Il nuovo singolo e video
Il video: https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=-D4s4Yp9WDQ
Il nuovo singolo e video
Il video: https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=-D4s4Yp9WDQ
Tra le disillusioni denunciate dai Laik-Oh! in “Dietro il Mondo” la più esplicita appare chiaramente quella rappresentata dalla religione. “Secoli di Stragi” si pone, infatti, come una sorta di inno anti-sacro in cui sono denunciati tutti i massacri che nella storia dell’uomo hanno trovato ed abusato di un movente teologico. Nel videoclip si vede l’angoscioso viaggio di una figura dai tratti cristologici verso l’attuazione di un rituale. Tra paganesimo e “guerre religiose”, dunque, si genera questo richiamo alla materialità della carne e alle sofferenze della Natura.
Il videoclip è opera di Giovanni Tutti, talentuoso video maker mantovano che dopo il notevole lavoro di “Someone’s dub” dei Frank Sinutre, inanella un altro video per molti tratti innovativo e unico nel suo genere.
Link:
Intervista
Davide
Ciao Laik-Oh!… Un nome curioso. Si legge come Laico. Un modo di dire che vi sentite slegati rispetto a ogni condizionamento ideologico, artistico, politico, religioso o morale altrui?
Laik-Oh!
Ciao Davide!
Direi proprio di SI. La laicità era uno degli aspetti che più ci accomunava tre anni fa quando nacque il gruppo. Direi che dietro a questa tua prima domanda c’è già molto dei “Laik-Oh!”. Il nostro, però, è un “essere slegati” che ci porta paradossalmente ad essere dentro ai problemi. Sono poi questi aspetti che muovono i nostri brani, i nostri lamenti.
Davide
“Dietro il mondo” è il vostro primo lavoro. Come avviene la ricerca di un proprio stile in un’epoca in cui siamo letteralmente e continuamente sommersi da influenze e materiali? Com’è stata finora per voi?
Laik-Oh!
Ecco, non è stato facile. Quello che dici è verissimo e lo abbiamo provato sulla nostra pelle. Tre persone diverse con storie e gusti leggermente diversi: soprattutto nei primi brani che abbiamo fatto si sentiva molto questa cosa. Pian piano a mio parere stiamo creando un amalgama sempre più convincente. Ma, ovviamente, come in tutte le cose, c’è ancora margine di miglioramento. Il nostro stile, comunque, inizia un po’ alla volta ad esserci.
Ecco, non è stato facile. Quello che dici è verissimo e lo abbiamo provato sulla nostra pelle. Tre persone diverse con storie e gusti leggermente diversi: soprattutto nei primi brani che abbiamo fatto si sentiva molto questa cosa. Pian piano a mio parere stiamo creando un amalgama sempre più convincente. Ma, ovviamente, come in tutte le cose, c’è ancora margine di miglioramento. Il nostro stile, comunque, inizia un po’ alla volta ad esserci.
Davide
Una donna mentre si specchia vista seminuda di schiena, seduta su un mondo agli antipodi e con un bastoncino cinese nello chignon. Cosa rappresenta questo disegno di Elia Barbieri (Elio Illustration) rispetto ai contenuti del vostro disco?
Laik-Oh!
Intanto diciamo che di questa copertina siamo entusiasti. Davvero bella e questo non lo pensiamo solo noi ma ce lo dicono in molti. Poi per quanto riguarda il soggetto è un richiamo, in primis, all’oriente, che nel disco ha, abbastanza palesemente, un suo ruolo. Poi questa donna che si veste, e si traveste, con il pianeta terra simboleggia chiaramente un mondo preconfezionato e artificioso, quale è ormai diventato il nostro. C’è veramente poco di vero in quello che sentiamo e quello che vediamo, in quello che la gente sceglie di dire o di vedere. Dico “vero” ma avrei potuto dire “importante”. Tutto diviene un vestito, colorato bello e finto, di una geisha.
Davide
Non vedo in nessun luogo un Dio della vita, vedo dei ciechi, che guarniscono con Dio i loro misfatti, scrisse Elias Canetti. “Secoli di Stragi” si pone come una sorta di inno anti-sacro contro tutti i massacri che nella storia dell’uomo hanno trovato e abusato di un movente religioso. Il che continua ancora oggi. Tra le più recenti stragi che mi venga in mente in questo momento,quella del 2 dicembre scorso ad opera dei miliziani islamici Shebaab a Nairobi: 36 operai di una cava sono stati giustiziati con un colpo alla testa perché non musulmani. Qual è o dovrebbe essere secondo voi il ruolo della musica e dell’arte verso tutto questo?
Laik-Oh!
Parliamoci seriamente. Questa cosa va avanti da sempre e finché ci saranno grossi interessi, purtroppo, si perpetrerà. La musica, invece, è emozione, soprattutto per chi la fa, e può dire tanto. Può informare, trasmettere rabbia, unire. Non fermerà sicuramente le guerre. Però mi fermo un secondo e penso a quante cose negli anni ho scoperto proprio grazie all’arte: veramente tante.
Davide
In “Asian trip pt. 1” c’è ospite Michele Negrini in arte Mud dei Terzobinario. Qual è il vostro rapporto con Sermide e il mantovano e quale scenario musicale si presenta attualmente da quelle parti?
Laik-Oh!
Michele Negrini è sermidese, Elia Barbieri (grafico della copertina) è sermidese, Giovanni Tutti (regista del nostro videoclip) è sermidese… Il 17 Gennaio suoneremo in un posto veramente bello, il circolo Chinaski che, manco a dirlo, si trova a Sermide. Potremmo dire che questa è un’oasi felice per la musica dove troviamo molte altre band valide (Frank Sinutre, Le Soffitte di Anna, Cranchi band, ecc…). Un piccolo paese con due scuole di musica e uno studio di registrazione.. Ci sarà anche la crisi ma la voglia di musica e di arte è tanta. La collaborazione con MUD l’abbiamo voluta fortemente proprio perché la musica deve essere collaborazione, deve unire le persone e i paesi.
Davide
Senza finire in una piega attribuzionistica che può generare confusione e mettere in secondo piano la cifra stlistica più propria e originale, però dub, shoegaze, indietronica, mi pare siano un po’ queste le vostre coordinate musicali. Cosa influenza di più la vostra ricerca e la vostra creatività? Quali gruppi o musicisti e dischi in particolare ammirate e ritenete siano stati fondamentali nella vostra formazione musicale?
Laik-Oh!
Come dicevo prima, noi abbiamo gusti leggermente diversi. Michele, che è il principale fautore dei nostri brani, da qualche anno a questa parte si è tuffato nell’elettronica. Ascolta Moderat, Apparat, John Hopkins. Diciamo poi, però, che tutti e tre condividiamo la passione per diverse realtà dell’indierock italiano. Diversi anni fa, prima di iniziare a suonare insieme, andavamo ad ascoltarci gli Afterhours, i Marlene, il Teatro degli Orrori. In realtà il gruppo che ci ha spronato più di tutti sono sicuramente gli Aucan. Manteniamo poi i nostri ascolti diversi e questo forse è un bene perché porta ad un continuo arricchimento. Volendo fare qualche nome: Luca ama gli Air e i Massive Attack, ad esempio, io (Mattia) ascolto molto gli XX, MGMT, i Mogwai…
Davide
Come descrivereste il contesto storico-artistico entro il quale ci stiamo trovando in Italia e che direzione prenderà dal vostro punto di vista? O quale vorreste che invece prendesse in futuro?
Laik-Oh!
Che l’arte e l’istruzione abbiano sempre meno valore per i piani alti del nostro paese mi sembra abbastanza chiaro. Non siamo ottimisti e per niente nazionalisti.. Quindi è difficile vedere un miglioramento in tutto ciò. Quello che si può fare è, nel nostro piccolo, provare a salvare il salvabile ma soprattutto infondere una cosa importantissima che la gente sta sempre più perdendo: la curiosità, intesa proprio come voglia di scoprire.
Davide
Il videoclip di “Secoli di strage” contiene immagini di un certo impatto, come l’uomo composto di pezzi di animali macellati. Qual è la vostra idea sul rapporto tra immagine e suono in un videoclip?
Laik-Oh!
In un videoclip sostanzialmente ci sono due cose: la musica e l’immagine. Queste due cose a nostro avviso devono spalleggiarsi, devono andare nella stessa direzione. Una deve saper valorizzare l’altra e viceversa. “Secoli di Stragi” è un forte lamento che mantiene però una sua solennità. Il tema è forte così come le immagini. Poi che dire se non fare i complimenti a “Giovanni Tutti Films”?
Davide
Cosa seguirà?
Laik-Oh!
Finalmente seguiranno i concerti! Dopo questo anno sabbatico di registrazione, mixaggio, promozione del disco e del videoclip c’è veramente tanta voglia di suonare. Il tour è in composizione, al momento ci sono già sette date in programma ma siamo fiduciosi che ne arriveranno altre. Poi per Marzo/Aprile c’è in programma un secondo videoclip, ma questo forse era un segreto.
Davide
Grazie e à suivre…