KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Intervista con Mike III

10 min read

Il suono del legno e degli uomini

In The Woods: il nuovo album di Mike 3rd
Registrato in analogico con Ronan Chris Murphy, ‘In The Woods’ è un suggestivo viaggio con ospiti come Pat Mastelotto, Benny Greb, Scott Steen e Roberta Canzian. Vinile in legno di ciliegio in edizione limitata, distribuzione Self, tour dal 4 ottobre
 
IN THE WOODS
MaRaCash Records – distr. Self
11 pezzi, 38 minuti
 
Compact disc
Digital download (BandCamp e iTunes)
Limited deluxe edition: vinile 180 grammi
 
“A un certo punto della tua vita se ti dedichi anima e corpo all’arte e alla musica, è naturale sentire di doversi abbandonare all’esigenza creativa che ti porta ad esplorare in libertà. Questa è la forza guida. Poi decidi di chiedere ad amici collaboratori che stimi in modo incondizionato di condividere con te un percorso emozionale come quello di un disco. In The Woods rappresenta il mio essere uomo di passioni, di istinto, riassume in tutte le sfumature chi sono, come sono, cosa mi piace”. E’ emozionato e soddisfatto Mike 3rd, pronto alla sua avventura solista con un disco che racchiude il successo delle sue attività precedenti e lancia una nuova esperienza all’insegna di un sofisticato rock acustico dal respiro internazionale, completamente privo di strumenti elettrici e come sempre registrato in dominio analogico.
 
In The Woods è il suono del legno e degli uomini, è raffinata ricerca. La scelta di arrangiarlo in totale assenza di strumenti elettrici, privilegiando così gli esecutori e gli strumenti acustici è di per sé una ricerca, un’esplorazione sull’essere musicista, sulla natura delle vibrazioni che corde, pelli e bicchieri di cristallo propagano attraverso l’aria”. Dopo il sensuale groovy-rock degli Hypnoise, il travolgente new-rockabilly dei Tunatones, il rabbioso avantpunk degli ExKGB e le produzioni rock e jazz per Sainkho Namtchylak, Claudio Fasoli, Tommi, Claytoride, Empirical Time e altri, Mike 3rd inaugura il proprio percorso concentrandosi sull’essenza del suono grazie alle macchine vintage del Prosdocimi Recording, apprezzato studio analogico che gli ha consentito di ottenere il sound acustico che aveva in mente. In The Woods “rompe” con le precedenti esperienze poichè rinuncia agli strumenti elettrici: è un disco di rock songs introspettive che toccano soul, blues, folk e jazz.
 
Un’altra peculiarità di In The Woods è il suo essere un album “a geometria variabile”: in ogni brano Mike 3rd ha guidato un diverso team di musicisti a seconda dell’atmosfera e dell’intensità del momento. In The Woods annovera tre batteristi dalla forte personalità, due giganti internazionali come Pat Mastelotto e Benny Greb e la giovane promessa italiana Alberto Stocco. Insieme a loro una squadra di lusso che conferma le connessioni internazionali di Mike e del suo studio: Scott Steen, Kicco Montefiori, Roberta Canzian, Alessandro Arcuri, Giulio Campagnolo, Sofia Borgo e il quartetto d’archi composto da Francesco De Santi, Matteo Graziani, Andrea Scaramella e Maurizio Galvanelli. Produce insieme a Mike il fido Ronan Chris Murphy (già produttore di King Crimson, Steve Morse, Terry Bozzio, Ulver, California Guitar Trio, Chucho Valdes etc.). Ultimo guest il noto art director Michele Gervasuti, con una chicca vocale e soprattutto il suo lavoro concettuale per la edizione deluxe in vinile, una confezione pregiata interamente realizzata a mano da Stocco Drums.
 
In The Woods – pubblicato da MaRaCash Records e distribuito da Self – è disponibile nei migliori negozi di dischi e nelle catene Feltrinelli, Ricordi, Saturn, negli store digitali a partire da Bandcamp per poi approdare alla piattaforma iTunes. Per gli amanti del supporto fisico, saranno disponibili il classico compact disc e una versione limitata – artigianale e numerata a mano – in Vinile 180 grammi con copertina in legno di ciliegio, schede su carta pregiata e compact disc in busta di carta cedro incluso. Seguono le date dell’In The Woods Tour 2014-15: 14 novembre (Rive Jazz Club, Cartigliano – VI), 25 novembre – 2 dicembre (Squalo Tiki Bar, Matinal Beach, Barbaridad, Chiristones, El Medano – Tenerife, Spagna), 12 dicembre (Good Music Live, Torino), 13 dicembre (Club il Giardino, Lugagnano di Sona – VR), 20 dicembre (Piccolo Teatro AurOra, Ora – BZ), 12 luglio 2015 (Rifugio Alpe Madre, Solagna – VI).
 
Info:
Mike 3rd – official:
MaRaCash Records:
Prosdocimi Recording Studio:
Synpress44 Ufficio stampa:
 
Intervista 
 
Davide
Ciao Mike. Anzitutto colpisce la copertina. “In The Woods”, “Nei boschi”… Mi è venuto naturale accostare gli alberi alle colonne del tempio greco come richiamate nei caratteri di Mike III. La colonna nell’architettura della Grecia classica simboleggiava l’uomo. Nel caso di questa tua rappresentazione però non è l’uomo che si erge sulla natura a cui ho pensato, ma un uomo che deve riavvicinarsi alla natura, a una sua più autentica natura. Cosa volevi dirci attraverso questa immagine?
 
Mike III
“In The Woods” nasce dalla voglia di ”respirare suoni veri, di sperimentare le vibrazioni di corpi generate dalla mano dell’uomo.
Un uomo che inventa ed interagisce con la natura, per certi versi, come dici pure tu, un uomo che si immerga nuovamente nella natura da cui proviene e di cui è parte magnificandola.
L’immagine di copertina vuole suggerire un luogo avvolto nel mistero di una conoscenza dalla quale uomo e musica derivano.
 
Davide
Vinile 180 grammi con copertina in legno di ciliegio, schede su carta pregiata e compact disc in busta di carta cedro incluso. È la prima volta che mi imbatto nella realizzazione della copertina di un disco in legno, così come la carta di cedro per la busta. Da cosa deriva questa particolarissima scelta? Legno come oggetto deluxe o anche come metafora e di cosa?
 
Mike III
È oramai risaputa la mia passione per il disco in vinile e per il bel suono senza compromessi. Quando ho detto al mio art director, Michele Gervasuti, che il disco che stavo facendo di sarebbe intitolato “In The Woods” ha avuto di getto questa illuminazione della copertina in legno di ciliegio. (Il padre di Michele – Eugenio – è maestro ebanista).
Ho trovato l’idea geniale, alla sua realizzazione ho supervisionato personalmente.
La sensazione quando la si ha in mano è stupefacente, sia al tatto che all’olfatto, una esperienza dei sensi che anticipa quella dell’udito.
 
Davide
Veniamo alla musica. In effetti, avendo conosciuto altre tue produzioni (come l’avant punk di ExKGB e il surf-rockabilly dei Tunatones), sono rimasto per un attimo (piacevolmente) spiazzato: si tratta invece di un lavoro completamente acustico, tra il folk, il blues, il jazz, l’acoustic rock, più “quieto” – passami il termine -, piuttosto diverso da quanto di tuo ho ascoltato finora. A cosa corrisponde questa scelta rispetto al tuo percorso e al tuo attuale punto artistico e/o anche più personale?
 
Mike III
In The Woods è un preciso punto evolutivo, dopo anni diviso tra altri progetti e la mia attività di produrre artistico per altre band sentivo forte l’esigenza di una creazione che rispecchiasse appieno la mia filosofia musicale, le mie passioni.
Questo disco, che è per molti versi autobiografico, restituisce all’ascoltatore una immagine dettagliata di quello che sono, dei miei interessi e delle mie passioni.
Certamente non è mai monotono.
 
Davide
Di cosa parlano i testi delle canzoni di “In The Woods”? Qual è il messaggio principale che hai affidato a questo lavoro?
 
Mike III
Si tratta di un disco in cui sono racchiuse molte esperienze di vita, recente e passata, vi sono racchiusi più messaggi.
Nei testi sono chiari i riferimenti al valore dell’amicizia vera che per me è di fondamentale importanza.
È presente una componente introspettiva, riflessiva, una tensione che mi spinge da tempo alla ricerca di una conoscenza lontana.
Vi sono chiari riferimenti al mio avvicinamento alle filosofie orientali, all’energia, al concetto della reincarnazione, alla mia avversità verso le divisioni che distruggono la nostra società e  condannano il mondo ad infinite guerre.
Proprio in questo periodo sto scrivendo un nuovo disco dedicato alle vittime di tutte le guerre presenti, passate e purtroppo, temo, future.
 
Davide
Colpisce anche la corposa presenza di musicisti tutti di eccellente caratura, alcuni di fama internazionale come Benny Greb, il trombettista Scott Steen e Pat Mastellotto, batterista dei King Crimson. Cosa comporta lavorare con una squadra, come è stata definita, di lusso come questa?
 
Mike III
Comporta un estremo piacere e goduria. (n.d.r. ride)
Prima di tutto perché sono tutti amici e musicisti meravigliosi che hanno deciso di venire in studio con me a far parte di questo viaggio di emozioni.
In secondo luogo, implica una crescita personale perché condividi esperienze, energia, emozioni, cultura, passioni.
Suonare con altri musicisti, comunicare anche attraverso la musica ti rende un musicista migliore, un uomo più completo.
 
Davide
Com’è composta la band che ti supporta nel Tour, già iniziato, di “In The woods”?
 
Mike III
La band varia in base alle possibilità economiche dell’organizzatore dell’evento.
Per tutta una serie di motivi tra i quali la voglia di portare questo lavoro di fronte al maggior pubblico possibile, ho sperimentato i pezzi dal duo acustico con Alberto Stocco alla batteria, al trio aggiungendo la voce di Sofia Borgo per approdare al quartetto per produzioni più complete.
In queste ultime spicca la figura del bassista/contrabbassista Andrea Tombesi.
 
Davide
“Io suono la chitarra perché mi lascia sognare ad alta voce” affermò una volta il chitarrista acustico  Michael Hedges. Cos’è per te la chitarra?
 
Mike III
La chitarra è lo strumento che da sempre mi affascina e mi rapisce, quello per cui mi sono avvicinato alla musica restandone totalmente avvolto.
Da un altro punto di vista la chitarra è amplificatore delle mie emozioni e del mio sentire.
Ultimamente mi sono anche innamorato del pianoforte che per esempio suono in “Just Because”. Altro mio amore di media data è la batteria, uno strumento meraviglioso.
 
Davide
In una traccia hai usato il berimbau. Quello più grande, il “Gunga”, e dal suono più grave dei tre diversi berimbau viene considerato strumento sacro. Nella Capoeira il gunga può essere suonato solo da un musicista particolarmente importante (per esempio un maestro) o da chi ne riceva il permesso dal maestro. Come ti accosti in genere a un nuovo strumento musicale, specialmente se appartenente alla storia e alla tradizione antica di un paese lontano?
 
Mike III
La capoeira l’ho praticata per anni, devo assolutamente ricominciare ad allenarmi dal momento che la adoro dal profondo del cuore… ammetto che mi sento arrugginito.
Il berimbau è lo strumento principe con cui il maestro detta il tipo di gioco che faranno i capoeristi nella roda.
Questo strumento che definisco ipnotico, può essere suonato sia dal maestro che dagli allievi ritenuti idonei da questo.
Il gunga, quello più grave, è quello che ho usato io in “Two Wings” dove duetto con Benny Greb.
Questa premessa per dire che per me il berimbau non è uno strumento nuovo avendolo suonato in molte occasioni come anche in raduni di capoeira ai quali ho partecipato in Italia ed in Inghilterra.
L’approccio ad un nuovo strumento, per tornare alla tua domanda, è dominato dalla curiosità e dalla tendenza a lasciare che i sensi corrano spinti dall’intuito senza il filtro della mente e del raziocinio.
 
Davide
La musica è la più perfetta delle arti perché al massimo grado esprime e riflette l’idea dell’Architetto. La musica crea il mondo. È il corpo spirituale del mondo, l’idea del mondo, scrisse il più grande poeta russo Aleksandr Blok. Cos’è per te la musica in assoluto?
 
Mike III
Ho letto da qualche parte che l’universo risuona alla frequenza del Si bemolle, non so però se ciò sia attendibile.
La  Musica è, secondo il mio punto di vista, la più nobile delle arti perché immateriale, intangibile.
È l’arte più nobile perché tocca, nella sua forma più pura, quella guidata dall’istinto e non dalla mente, le corde più profonde dell’anima.
Essendo priva di sostanza la musica è però delicata e fragile, può essere messa in pericolo da una società barbara che non ha il culto della bellezza e che considera la cultura qualcosa di superfluo.
Non trovi che assomigli molto alla società in cui viviamo?
Come conseguenza, il Musicista dovrebbe godere di maggiore considerazione e rispetto, questo  perché veste un ruolo delicato e meraviglioso.
Il Musicista scrive parte della colonna sonora della vita di qualcuno.
La vita, una cosa meravigliosa.
Provate a pensare ad una vita senza musica e senza musicisti.
Pensate a quanti momenti della vostra vita sono commentati dalla Musica.
Rispettatela sempre e rispettate coloro che la fanno con amore.
 
Davide
A quali altri nuovi progetti stai lavorando o pensando?
 
Mike III
Sono già su un nuovo lavoro su un nuovo disco, spero di farcela, di avere la forza per portarlo a termine.
 
Davide
Grazie e à suivre…

Commenta

Nel caso ti siano sfuggiti

8 min read
2 min read
2 min read