Dieci racconti per violare i Comandamenti di Dio
Il miglior modo per farsi dei nemici è curare una raccolta di racconti. È questa la considerazione con cui Andrea Borla apriva Pater Noster – Dodici vittime per cui pregare, la raccolta curata dallo scrittore torinese e pubblicata due anni fa da Il Foglio Letterario. Nonostante quel monito, Borla presenta oggi il successivo tassello nella sua analisi del rapporto tra bene e male portata avanti grazie a racconti che traggono ispirazione dai fondamenti della religione cattolica. E così, dopo il Padre Nostro, è la volta de Il Decalogo – Dieci racconti per violare i comandamenti di Dio, un’antologia uscita lo scorso mese di maggio e nuovamente pubblicata dalla casa editrice di Piombino.
Rinviata l’idea di dare la luce a una sorta di Pater Noster 2, contenente racconti ambientati dietro le sbarre, i dodici autori che si alternano nell’antologia si cimentano nel non semplice compito di reinterpretare i Comandamenti e dar loro nuova linfa.
Il volume presenta infatti momenti di intransigente critica verso la società contemporanea, alternati a momenti più evocativi o emozionali. Lo si capisce subito leggendo il primo racconto, Io sono il Signore Dio tuo di Alessandro Cascio, in cui i protagonisti si ritrovano rinchiusi in una splendida villa, metafora del paradiso terrestre, ma che finiscono per essere eliminati in quello che appare come un gioco sadico e senza senso.
Frank Solitario si scaglia contro la tendenza della letteratura contemporanea che al verosimile preferisce il vero e che attira i lettori dichiarando che un romanzo “è tratto da una storia vera”, come se questo fosse garanzia di qualità. Non rubare acquisisce quindi un significato inaspettato, quello del furto delle vite altrui, delle vicende intime di persone che non possono ribellarsi, dei ricordi che si materializzano in cartoline o diari trafugati.
Enrico Miceli apre il suo racconto Non dire falsa testimonianza con una serie di arresti seguiti a una manifestazione di protesta, per poi presentare una carrellata di orrori da regime dittatoriale sudamericano resi ancora più insopportabili dall’ambientazione fortemente italiana del testo. La violenza, che sembra inevitabile nell’economia del racconto, fa da contraltare alla versione ufficiale dei fatti affidata a una stampa al completo servizio di quello che può essere definito un regime democratico.
I contributi degli altri autori dell’antologia presentano impostazioni diverse e si concentrano su un nuovo rapporto che l’uomo intesse quotidianamente con i precetti divini: da Stefano Pastor che in Non avrai altro Dio all’infuori di me presenta dèi che si contendono l’un l’altro i fedeli, alla clinica in cui Laura Sartori ambienta Onora il padre e la madre, dal dialogo telefonico presentato in forma teatrale da Federico Guerri in Non nominare il nome di Dio invano al racconto pieno di rimpianti Ricordati di santificare le feste di Fabio Izzo. E ancora l’omicidio riparatore che Maurizio Cometto intesse in Non uccidere, il desiderio di acquistare una passione su misura con cui soddisfare i propri desideri di Non commettere atti impuri del giallista torinese Fabio Beccacini, la voglia di possedere cose o persone che sfuggono alla nostra portata con cui Bruno Osimo e Valerio Gaglione concludono la raccolta.
Ai tradizionali dieci comandamenti, a cui si aggiunge il monito “io sono il Signore Dio tuo”, il curatore della raccolta, Andrea Borla, ha voluto aggiungere due testi, uno presentato all’inizio del volume e uno al fondo, a cui affida il compito di creare la cornice in cui incastonare i racconti de Il Decalogo: Non perdere la speranza, che riprende le vicende narrate in Pater Noster e crea un fil rouge tra le due antologie, e Non amare, versione in negativo del rivoluzionario comandamento di Gesù, Ama il prossimo tuo come te stesso.
Questi due racconti si inseriscono nel ciclo di Piero Scacchi, il personaggio che Borla definisce “il mio doppio oscuro”, un assassino rinchiuso in un carcere torinese insieme a due compagni di cella tutt’altro che rassicuranti: un trafficante di droga e un pedofilo. I tre rappresentano la summa dei mali del mondo e le loro figure si contrappongono agli altri personaggi di una raccolta che pone l’uomo in un costante e traballante cammino tra volontà e negazione del libero arbitrio.
Il Decalogo – Dieci racconti per violare i Comandamenti di Dio
AA.VV. a cura di Andrea Borla (Il Foglio Letterario)
Prezzo di copertina: € 14,00 – Pagine 200
ISBN 9788876065040