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Samurai Sword

5 min read
gioco per 3-7 persone
Autore: Emiliano Sciarra
Editore: dV Giochi (www.dvgiochi.com)
 
Dieci anni dopo Bang!, Emiliano Sciarra torna e ripropone il meccanismo che ha reso il suo primo gioco conosciuto in tutto il mondo, con una nuova ambientazione: il Giappone feudale; e non si è trattato solo di cambiare i nomi alle carte e ai personaggi, ma di un nuovo gioco, ottenuto rielaborandone le regole, e soprattutto cercando di correggere i difetti che Bang! ha purtroppo sempre avuto: l’eliminazione dei giocatori durante la partita e la lunga durata della stessa.
La dV Giochi (ex daVinci) non abbandona certo il suo cavallo di battaglia, ma è naturale che dopo dieci anni (cinque espansioni e un numero record di vendite) si cerchi di andare oltre a Bang!, senza rinnegarne lo spirito e le regole principali (che infatti vengono riprese e battezzate “Bang! Game System”). Ma vediamo nel dettaglio questo Samurai Sword…
La scatola è piccola, e contiene:
·vari mazzi di carte (personaggi, ruoli, armi, proprietà, e azioni),
·segnalini di cartoncino per i punti resistenza e i punti onore,
·il regolamento.
Le carte sono di ottima qualità e illustrate in modo da rendere molto bene l’ambientazione. Su tutte le carte sono riportate le scritte sia in italiano che in inglese (vale lo stesso per il regolamento), quindi non c’è ragione per non acquistarlo in un’altra lingua.
Prima di iniziare, ogni giocatore riceve casualmente un personaggio (scoperto) e un ruolo (coperto, tranne lo Shogun, che si rivela), un certo numero di punti resistenza (dipendenti dal personaggio) e di punti onore (cinque lo Shogun, quattro gli altri), infine, un numero di carte in base all’ordine di turno (inizia a giocare lo Shogun). Le squadre in gioco sono due o tre, e sono composte da:
·lo Shogun e i Samurai (ovvero lo Sceriffo e i Vice di Bang!),
·i Ninja (i Fuorilegge),
·il Ronin (il Rinnegato).
A turno, ogni giocatore esegue queste fasi:
·se è senza punti resistenza, li riguadagna tutti,
·pesca due carte dal mazzo (se il mazzo si esaurisce, vanno rimischiati gli scarti, ma tutti i giocatori perdono un punto onore),
·gioca tutte le carte che vuole: le azioni hanno effetto immediato, le proprietà vanno piazzate davanti al giocatore, le armi (al massimo una a turno) per colpire un altro giocatore, rispettando il limite della distanza indicato sulla carta (ovvero il numero di giocatori tra sé e il bersaglio). Se l’avversario non gioca una parata, perde il numero di punti indicato sull’arma. Se va a zero deve dare un punto onore a chi l’ha ucciso, e fino a quando non è di nuovo di turno non potrà essere attaccato (e non si considera per la distanza),
·se ha più di sette carte in mano, scarta quelle in eccesso.
La partita può finire in due modi: se uno o più giocatori rimangono senza punti onore, oppure se uno solo rimane in vita; in quest’ultimo caso lui e la sua squadra vince la partita, altrimenti si conteggiano i punti vittoria in base ai punti onore posseduti, moltiplicati per un fattore determinato dal ruolo, e anche in questo caso è la squadra nel complesso che vince.
In sintesi, a differenza di Bang! un giocatore quando viene eliminato non esce dal gioco (e non viene rivelato il suo ruolo), e il nuovo meccanismo dell’onore serve sia come termine della partita che per stabilire il punteggio finale (e l’eliminazione di un giocatore; rimane il meccanismo delle fazioni, e continua ad essere vitale riuscire ad individuare i componenti della propria (se la partita termina perché si uccide un proprio compagno, la propria squadra subisce una penalità di tre punti onore).
La durata della partita è stata ridotta, combinando le carte arma e le carte Bang! in una carta unica (col nome dell’arma) e dandole una capacità di danno variabile (superiore al singolo danno della carta Bang!) ora è più semplice danneggiare un avversario. Combinando questo con il fatto che esaurendo il mazzo ogni giocatore perde un punto onore, la partita ha una durata più contenuta.
Di questo gioco è uscita anche un’espansione, dal nome “Rising Sun”. Questa espansione contiene nuove carte (armi, proprietà e azioni) e nuovi personaggi, oltre ad un secondo Ronin, che permette di giocare fino ad otto persone; è stato reintrodotto il meccanismo dell’estrazione di Bang!, per ottenere l’esito di alcune carte, e aggiunta la regola che fa scartare dal mazzo tante carte quanti sono i punti vita di un personaggio, quando questo viene eliminato (per evitare che l’aggiunta di nuove carte allunghi la durata di una partita).
In conclusione, abbiamo la stessa esperienza di gioco di Bang!, con le discussioni, i bluff e i colpi di scena, ma in un contesto differente e senza i problemi che avevano afflitto questo gioco (anche se con l’ultima espansione, “Gold Rush” si era tentato di limitare quello dell’eliminazione, ma con una regola che secondo me non era così elegante come quella dell’onore introdotta in questo nuovo gioco). Notate che, come Bang!, anche Samurai Sword “gira” meglio quando si è in molti, ovvero da cinque persone in su; in quattro persone i ruoli si scoprono presto (in tre sono dichiarati subito) e il fattore della distanza non è mai determinante, per cui si perdono due aspetti importanti del gioco.
Quindi, se state cercando un gioco adatto per molte persone, con una bella ambientazione e meccaniche robuste, che danno luogo a partite animate e combattute, questo è il gioco per voi. E se avete già Bang!, beh, allora ancora meglio, conoscete già (quasi) tutte le regole.

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