PIVIRAMA
Pivirama – "Fantasy Lane"
il nuovo album
da New Model Label in CD e digitale
Prossimi appuntamenti:
18 Giugno 2013 – Radio Time – Palermo
20 Giugno 2013 – Palermo Pride
28 Giugno 2013 – C.s.a. La Torre – Roma
Esce con New Model Label “Fantasy Lane", terzo album ufficiale della creatura sonica di Raffaella Daino, singer e songwriter siciliana di nascita, romana d’adozione. “Fantasy Lane" compie un percorso virtuale lungo il Viale della Fantasia, racconta un mondo visionario, psicotico ed onirico e partendo dalle atmosfere industrial metropolitane del brano d’esordio si inoltra lungo sentieri rock venati di pop, creando via via atmosfere sempre più dilatate, electro e sognanti.
Si parte con “Sick”, brano di protesta particolarmente apprezzato da Music for Occupy, movimento newyorkese che sostiene Occupy Wall Street, e si cambia subito registro, con il pop rock con finale psichedelico ‘70s di brani come “Just For A While” racconto di una logorante storia d’amore vissuta davvero, e il grunge di “I Am Mine”, denuncia contro il machismo illuso di chi crede di possedere una donna e la tratta come fosse un oggetto. Con l’uso dell’italiano che ogni tanto fa capolino in un disco prevalentemente in inglese, si passa a disegnare la difficile quanto magica condizione del musicista ai tempi di crisi della cultura, in “Sonicamente”, l’orrore della guerra, sadico gioco per adulti che diventa trappola mortale per i bambini, in “War”, giocando con i cambi di tempo e il rock psych e storto in “Fantasy” per immergersi nelle atmosfere sempre piu’ dilatate e oniriche di “Calling”– rivisitazione electro di “Lost” tratto dal 2° album – e “Difference”, con il suo rap a sorpresa. Infine, inaspettata, una preghiera di Madre Teresa di Calcutta adagiata su una eterea base electro trip hop.
Realizzato tra Roma e la Sicilia il disco si avvale della collaborazione di tanti musicisti, nel pieno rispetto di un progetto che da band si è trasformato negli anni in collettivo, o famiglia allargata, e cosi con Raffaella Daino – che oltre a scrivere testi e musiche, cantare e suonare le chitarre in tutti brani ha curato personalmente ogni dettaglio, dalla composizione, alla produzione, alle foto di copertina – hanno suonato Pietro Mammone al basso e Renz al piano e synth; Patrick Rotolo, Tony Truncali e Domenico Mistretta come guest alla chitarra. Claudio "Keyo" Ognibene con il suo feat. rap in “Difference”. Fabrizio Vivarelli, piano, e Davide Roberto, percussioni, nella versione unplugged di "War" live @ Demo Radio 1 Rai e Stiv, che a realizzato la base electro per la preghiera di Madre Teresa. La produzione artistica è di Tony Truncali, Minerva Studio di Sciacca.
"Fantasy Lane" è stato presentato in anteprima con uno showcase acustico su “Demo” in onda su Radio 1 Rai e sta girando l’Italia, in chiave elettrica o acustica, x concerti, festival e Radio tour. La band ha all’attivo centinaia di live, anche in apertura ad Afterhours, Cristina Donà, Shana Morrison, Patty Pravo, Africa Unite, di recente anche all'interno del carcere di Rebibbia. Sperimentazione e audacia sono valsi al progetto Pivirama 3 Premi della Critica (Festival Augusto Daolio, Festival Io Racconto con Mogol e Music Think Tank assegnato da Steve Zuckerman (vincitore di 2 Grammy Awards per la produzione di Les Paul & Friends con Keith Richards, Sting ed Eric Clapton).
Il terzo album arriva 4 anni dopo In My Mind, uscito nel 2009 in Italia con UDU Records e negli Usa con Renaissance Records ricevendo ottimi riscontri dalla stampa specializzata e da giornali come XL Repubblica o Blow Up che hanno apprezzato il mix di sperimentazione e le "atmosfere psicotico/ipnotico/psichedeliche”.
Tracklist: 1. Sick / 2. Just For A While / 3. SonicaMente / 4. War / 5. Fantasy / 6. I Am Mine / 7. Difference / 8. Calling / 9. Mom Theresa / 10. War – live unplugged at Radio 1 – "Demo in concert"
Discografia: Cosa Sembra (2004) In My Mind (2009) Fantasy Lane (2013)
Compilation: La Musica è Una Cosa Seria 2011 – Rocket Pa 2007
2Rock’ di DEMO Radio 1 Rai 2005 – Stonature 3 – 2003 – Jato Music Live 2001
Formazione: Raffaella Daino, voce & chitarra, Pietro Mammone, basso. Fabrizio Vivarelli, piano & synt Joe Nak, batteria, Davide Roberto, percussioni
Link:
SonicaMente
Foto: Credit – Agenzia2D.it
Intervista
Davide
Ciao Raffaella. Per il terzo bell’album di Pivirama quanta e quale linfa hai/avete tratto dalla settimana di viaggio e concerti in Gran Bretagna? Cosa è successo in quella settimana e in che modo queste canzoni nascono a cominciare da quella esperienza?
Raffaella
Ciao Davide. È stata una vera avventura, abbiamo percorso ogni giorno centinaia di km a bordo di uno scassatissimo schoolbus degli anni ’90 carico degli strumenti che il nostro road manager Patrick Houtermans ci ha fatto trovare all’aeroporto di Londra. Abbiamo viaggiato da nord a sud, dal mare alle foreste dell’hinterland, per raggiungere città diverse e lontanissime tra loro, dormendo negli ostelli e suonando in locali prestigiosi come il Boston Arms Music Room di Londra e l’Asylum di Birmingham ma anche in semi-bettole di periferia, davanti a un pubblico di appassionati, giovani e non, presto ubriachi ma sempre attenti a quello che suonavamo, anche nelle serate in cui ci siamo ritrovati a dividere il palco con band metal, quindi davvero distanti dal nostro mondo. È stato esaltante, stimolante, confrontarsi con un pubblico cosi diverso da quello italiano, che durante il concerto ballava sotto il palco e alla fine si metteva in fila per chiedere il disco o per fare la foto insieme. Abbiamo avuto il sorriso stampato sulla faccia per una settimana. E quando siamo tornati abbiamo sfornato questi brani in inglese ed in italiano con una buona dose di atmosfere psych “malate” e post rock, nella migliore tradizione Pivirama, ma con qualche sottile venatura pop…
Davide
Di cosa parli nelle canzoni di “Fantasy Lane”, c’è un filo conduttore? E perché hai scelto, a parte SonicaMente, di cantarle in inglese?
Raffaella
È un percorso immaginario lungo il “Viale della Fantasia”, raccontando un mondo visionario, psicotico ed onirico, partendo dalle atmosfere industrial metropolitane del brano d’esordio verso sentieri rock venati di pop, creando via via atmosfere sempre più dilatate, electro e sognanti. Si parte con “Sick”, un brano di protesta senza mezzi termini nei confronti di una società dominata dallo strapotere corrotto delle banche e si cambia subito registro, con il pop rock con finale psichedelico ‘70s di brani come “Just For A While” racconto di una logorante storia d’amore vissuta davvero. Con il grunge di “I Am Mine” sbeffeggio il machismo illuso di chi crede di possedere una donna e la tratta come fosse un oggetto, poi racconto l’orrore della guerra, sadico gioco per adulti che diventa trappola mortale per i bambini, in “War”, giocando con i cambi di tempo e il rock psych e storto in “Fantasy”, brano di sogni e fantasie e mi tuffo nelle atmosfere sempre più dilatate e oniriche di “Calling”– rivisitazione electro di “Lost” tratto dal 2° album. Infine, inaspettata, una preghiera di Madre Teresa di Calcutta adagiata su una eterea base electro trip hop. L’italiano fa capolino per disegnare la difficile quanto magica condizione del musicista ai tempi di crisi della cultura in “SonicaMente”, torna nella seconda parte di Calling e nel rap di Difference. Non sono io a decidere quale lingua usare per una canzone, è la musica a “chiamare” la lingua, e a decidere per me J Ti posso però anticipare che il prossimo disco, il quarto, sarà tutto in italiano.
Davide
Pierpaolo, Vitaliano, Raffaella, Marcello… Mi pare non sia rimasto nessuno degli altri tre componenti originari dei Pivirama. Perché hai scelto di mantenere quel nome al gruppo, oggi divenuto forse più un collettivo aperto? Come sei per altro approdata a quest’ultima forma?
Raffaella
Si sa che i siciliani sono un popolo di migranti. I miei musicisti palermitani sono tutti partiti per cercare lavoro e costruirsi una vita altrove. Vitaliano a Bologna, Piero a Madrid, Marcello ha smesso di suonare. Io mi sono trasferita a Roma. Dopo di loro ce ne sono stati altri con cui ho realizzato Cosa sembra e In my mind, entrambi a Palermo, e poi sono partiti anche alcuni di loro. L’idea di un collettivo o di una famiglia allargata nasce nel pieno rispetto della totale libertà di espressione e decisione di chi mi accompagna. A Roma da 3 anni sono con me Pietro Mammone al basso e Davide Roberto alle percussioni, da pochi mesi Fabrizio Vivarelli al piano e synth e Joe Nak alla batteria. Lascio a tutti la totale libertà nel decidere se seguirmi o meno nei concerti e nei viaggi in giro per l’Italia, e cosi non c’è stress, siamo tutti felici e ogni concerto è puro godimento e felicità, come i recenti showcase nel carcere di Rebibbia o a Radio 1 rai Demo in Concert. Ci piace improvvisare, cambiare, suonare le songs in veste ora acustica ora elettrica e ogni nuovo musicista arricchisce con qualcosa di nuovo. Quanto al nome… beh è diventato il mio pseudonimo, e mi ha sempre portato fortuna! Pivirama è una creatura totalmente autogestita dalla sottoscritta (che scrive, compone, fa da manager, monta i video dei concerti, realizza le locandine, e foto di copertina etc) che è riuscita negli anni a raggiungere traguardi impressionanti per una band che alle spalle aveva solo… me!!!
Davide
"Scrivo la gran parte dei miei brani quando sono di pessimo umore" ha dichiarato Trent Reznor. E tu? Da quali tuoi umori ideali scaturiscono le tue canzoni?
Raffaella
È vero e condiviso da molti che si scrive soprattutto nei momenti di tristezza, quelli in cui ti guardi allo specchio, e affronti i tuoi demoni, e io non faccio eccezione. Il processo creativo è assolutamente imprevedibile. Le idee, le note, come le parole, vengono fuori quando non me lo aspetto, magari mentre sto provando o studiando i pezzi vecchi per un concerto imminente. E allora abbandono tutto, accendo subito il computer e il registratore per fissare l’idea e spesso in pochi minuti nasce una nuova creatura, completa, che aspetta solo di essere arrangiata con l’aiuto degli altri musicisti
Davide
C’è un disco, una canzone o un/una cantante che, in un certo momento della vita, ti abbiano sconvolta, toccando il tuo animo, diciamo, in un modo forte e significativo? Senti, inoltre, di avere un o una alter ego nella musica?
Raffaella
I Pink Floyd. Hanno segnato il mio percorso musicale e per certi aspetti collaterali anche la mia esistenza. Venni a Roma apposta da Palermo nel ’94 per vederli a Cinecittà e fu il concerto più straordinario a cui ho assistito (il più emozionante che ho vissuto invece fu l’apertura agli Afterhours nella magica cornice dello Spasimo di Palermo). Quanto al mio alter ego “lontano” direi Pj Harvey, la prima musa ad ispirarmi, una delle poche artiste di cui tuttora faccio qualche cover in versione rivista e stravolta. Ho sempre avuto la sensazione che le sue canzoni fossero state scritte da me.. Ma l’alter ego “vicino” è un musicista che mi accompagna da poco e con cui si è creata una perfetta simbiosi di musica e di anima, Fabrizio Vivarelli che suona il piano e il synth, in formazione acustico/soft o elettrico/distorta.
Davide
Il musicista al tempo della crisi della cultura in Italia e direi ovunque del disco… Oggi (in Italia più che altrove) è più difficile vivere grazie al proprio lavoro di musicista e, tuttavia, esistono molti nuovi mezzi e modi possibili per fare, (auto)produrre e diffondere, promuovere ecc. la propria musica, sicuramente con minori costi e con maggiore libertà. Come vivi questa dicotomia?
Raffaella
La vedo in modo positivo. Avere un altro lavoro mi permette l’indipendenza assoluta, la libertà di creare quello che più mi fa star bene, senza cedere a compromessi di natura commerciale. Ed è una fortuna produrre la propria musica con il controllo totale su quello che stai facendo. Per me la musica è sopravvivenza dell’anima e ogni cosa di positivo che la mia musica è in grado di produrre non fa che aumentare la mia felicità. E hai ragione quando scrivi che con pochi mezzi e l’aiuto enorme del web si è oggi in grado di prodursi e diffondere la propria musica in tutto il mondo.
Davide
“Sick” è stata apprezzata da Music for Occupy. Cosa vuol dire per te fare anche musica e scrivere testi che promuovano o aiutino la responsabilità sociale, che sviluppino cultura e una coscienza sociale più profonda?
Raffaella
Non è pianificato, ci sono alcuni temi che solleticano la mia curiosità o scatenano la mia rabbia, e stimolano la voglia di trasformare e urlare questi sentimenti in musica. Come in War “quando gli adulti giocano alla guerra, i bambini muoiono davvero, perciò è tempo di scegliere da che parte stare” o in All grey che in In My mind, il mio 2’ album, racconta del grigio, unico colore che un carcerato vede, nella sua cella, e che devo dire con sorpresa è stato accolto con un’ovazione dai detenuti di Rebibbia quando l’abbiamo suonata nel teatro del carcere, o la stessa Sonicamente che ogni tanto fa commuovere qualche musicista – come è successo di recente al Dedalo Festival in Basilicata – perché, mi dicono, descrive appieno la condizione magica e difficile di ogni artista…
Davide
Da quali sogni e obiettivi sei mossa alla musica e attraverso la musica e il suono, la voce, il canto, la parola?
Raffaella
Lo racconto nel testo di Sonicamente. La musica è condizione esistenziale, sana follia, corridoio nel quale far confluire sogni, visioni, ricordi. La musica non è solo evasione, è sopravvivenza, senza mezzi termini.
Davide
Perché la preghiera di Madre Teresa di Calcutta e “Mom Theresa”?
Raffaella
L’idea è nata in collaborazione con un musicista toscano Stiv. Perché? Perché è un momento di riflessione, di intensità, profondità e poi perché mi sembrava suonasse bene! Mom perché Madre Theresa era la mamma di tutti….
Davide
“I am mine”… è impressionante la quantità di notizie quotidiane che riguardano oggi le donne vittime di violenza, stalking e omicidio efferato, insensato, folle… E poi è incredibile che esistano ancora certe culture retrive e repressive (in questo momento basti citare il caso di Amina Tyler). Cosa ne pensi?
Raffaella
Credo che un certo tipo di uomo-mostro usi violenza sulla donna perché è l’unico modo che conosce per imporre, da essere inferiore e meno capace, la sua supremazia, perché entra in competizione e invece di ammirarne le qualità, invece di imparare da lei e migliorare al suo fianco non riesce ad accettare di non esserne all’altezza e soprattutto che lei esista come entità anche a prescindere dalla figura del compagno-padrone.
Davide
Scrisse Sthendal: La buona musica non inganna, va dritta al fondo dell’anima cercando la tristezza che ci logora. Cosa è per te la buona musica, quando lo è?
Raffaella
La buona musica è quella che trasmette emozione o energia. È la semplicità che arriva dritta all’anima, l’assenza di virtuosismi, di sovrastrutture. È bello quando quello che fai viene capito, quando chi ti ascolta ti legge dentro e comprende il senso del tuo mondo sonoro ed emotivo. Una delle prime cose che mi dissero rendendomi piena di soddisfazione fu che la mia musica era sincera, e capace di creare – soprattutto dal vivo – atmosfere sognanti che ti fanno viaggiare, immaginare e fuggire dal mondo reale. È il mondo in cui mi immergo, quando suono, che condivido con i miei musicisti e che a volte arriva a chi ci ascolta, ritornando indietro con un’intensità devastante…
Davide
Cosa seguirà?
Raffaella
Stiamo lavorando al video di Sick, poi spero arrivino tanti concerti, alcuni ci sono già, tra giugno e agosto, tra la Sicilia, Roma e il resto d’Italia, la partecipazione a festival, come il Dedalo nato in Sicilia, a Caltabellotta, e diventato itinerante , con tante tappe nelle città “delle arti invisibili e della musica indipendente”. Poi un quarto album in italiano, con un sound electro-industrial-acustico, le songs ci sono già J
Davide
Grazie e à suivre…
Grazie a te. È stato un piacere