Sinossi:
Energomash è un esagono. Da ciò deriva un concetto musicale che tenta di oltrepassare le barriere di ogni genere. Una composizione trasversale. Energomash è un compendio di energie narrative. Energomash è musica, poesia, viaggio interiore, ricerca di un dove. Dove sia "dove" è il fine del viaggio. Comprendere. E poi, divenire consapevoli della comprensione di ogni cosa. Dell'inizio e della fine. Del qui e dell'altrove. Dell'energia. Energia che attraversa l'album muovendosi in forme geometriche, in forma di luce e ombra, riflessi di primordialità. Tutto è collegato. Tutto è uno. Da un Adagio per una civiltà ormai astratta, il vento del nord trasporta colui che cammina e ascolta verso voci, suoni, rumori e canti, verso i Giardini Perduti di Heligan, verso la maestosa criniera sabbiosa della Dune du Pilhar, verso le congetture poetiche racchiuse in una bottiglia elettronica lanciata nell'oceano in direzione di Roanoke, la prima colonia occidentale nelle Americhe selvagge. Margaret Lee fa la sua esplosiva comparsa nei nove minuti che dettano le "istruzioni del Vaudeville per un quieto vivere". Follia, che muove le menti creative. Rompere il silenzio. Significato della vita. Un collegamento. E proprio perché tutto è collegato, passato presente futuro attraverso molteplici vite, si approda al concetto di Entanglement Quantistico. Facile. Difficile. Chi può dirlo. È sufficiente ascoltare. Partecipare al viaggio. In fondo alla via, l'Esagono è in attesa. Una casa, forse. Dio, forse. Meditazione. Verso l'alba. L'ultima alba. Oppure, la prima di un nuovo mondo.
Music composed and performed by Esma (Eugenio Squarcia).
Featuring Margaret Lee, Klod and Fred Cané.
Produced and recorded at The Slanting Shelter.
2013 © ESMA Creative Studio.
La cantina appena sotto la vita.
Progetto visivo: “MIN GRN” LINK: http://www.youtube.com/watch?v=d82aMsJ4PGU&feature=youtu.be
Tracklist:
01 Adagio K599
02 Nor'easter Wind
03 TESSERACT #02
04 GAMA, performed by Klod
05 Lost Gardens of Heligan
06 Sparkaling
07 Njugle
08 Sur la Dune du Pilhar
09 Roanoke (Cynthia After Raleigh)
10 Vaudeville Instructions for a Quiet Life, feat. Margaret Lee
11 Quantum Entanglement
12 Prefab Pixel City
13 Die Hexagon, feat. Klod
14 The Age of Anxiety, feat. Fred Cané
Biografia:
Eugenio Squarcia – in arte Esma – nasce nel 1984. Si diploma in disegno d'architettura e arredamento presso l'Istituto d'Arte di Ferrara. Scrittore, illustratore e poliedrico artista, lavora come grafico pubblicitario per libri e progetti culturali, realizzando il concept di alcuni eventi a Montreal, Taipei, Shanghai, Hong Kong e Bangkok. Nel mondo del cinema e della videoarte realizza il corto 00156 (Medaglia di Bronzo alla 67a Ed. del Concorso Internazionale UNICA 2005, Blankenberge; Premio Speciale della Giuria alla III Ed. del Concorso Internazionale di Cinema Non Professionale di Tallinn), interpretato magistralmente da Silvia Pasello, al quale seguiranno AMYGDALA e TOTENTANZ, primi due capitoli di un progetto che vede per la prima volta la realizzazione visiva integrale dell'opera 'Le Città Invisibili' di Italo Calvino. Nel campo della musica sperimentale, comincia giovanissimo a suonare il pianoforte da autodidatta e a comporre per le sue stesse opere videoartistiche. Appassionato di autori quali Steve Reich, Johann Johannsson, Max Richter, Giovanni Sollima, Philip Glass, Edward Artemiev, Stars of the Lid, Loscil, Vangelis, Free Association, Keiichi Suzuki e Brian Eno in seguito si dedica anche al violoncello e alla musica elettronica collaborando recentemente al progetto internazionale LDWR (Long Division With Remainders) per il quale realizza un EP.
Discografia:
2013 – Energomash
2012 – John Galt
2012 – The Lost Atoms
2012 – The Holy Tree
2011 – Animals Republic
2011 – SODA™
2011 – Hyperborea
2011 – Songs for the End of the World
2010 – State of Blemish
2010 – Neuegg
2010 – Eulogy of CMYK
2010 – B
2010 – Koinobori
2009 – The Long Division
2009 – In the Corner
2008 – NOON
2007 – OGRE
2007 – The Blind Variation
2007 – Landmark
2006 – KOAN
2005 – The Wreck
2005 – Mitis Lumen
2004 – The Dream of Jonah
2004 – Rebuilding
2001 – The Big Illusion
Contatti:
Eugenio Squarcia: studioesma@gmail.com
La cantina appena sotto la vita: lacantina.casv@gmail.com
http://www.kultunderground.org/art/17537
Precedente intervista
Davide
Ciao Eugenio. Nell’intervista rilasciata per “The Lost Atoms”, alla mia domanda su cosa sarebbe seguito, dichiarasti: Non posso anticipare nulla ma credo di poter dire che a "The Lost Atoms" seguirà qualcosa di eccezionale. Il campo si allarga, la visione si espande. Seguirà qualcosa che da molto tempo tentavo di realizzare. Altro non posso dire. Ti riferivi dunque a “Energomash”?
Eugenio
Ciao Davide. No, non mi riferivo a "Energomash" ma ad un progetto ancora in fase di realizzazione, di cui posso solamente rivelarti il titolo: "Nårwhal". Nella mia prassi compositiva ho sempre notato l'emergere di un flusso ondulatorio. Una sorta di oscillazione tra alto e basso, tra apertura e chiusura, tra orchestrale ed elettronico. Mi spiego meglio: in una qualche maniera, ad un album con brani di una certa forza sonora mi piace far seguire un album più intimo e interiore. Questo infatti è "Energomash".
Davide
Perché l’esagono? L’esagono mi ha fatto venire in mente i nobili di Flatland e quindi l’opera di Abbott perché, come gli abitanti di Flatlandia non potevano conoscere la terza dimensione, noi stessi non possiamo conoscere (non ancora quanto meno) ulteriori eventuali dimensioni. C’entra qualcosa?
Esma
A nessuno dei due e probabilmente ad entrambi. Perché l'introduzione è un Adagio per una società astratta, che ha perduto le radici con la realtà, dopo il sopraggiungere del "Vuoto Pneumatico" che concludeva il precedente album "The Lost Atoms". La conseguenza, infatti, doveva essere l'ingresso in un mondo che ha scelto di rinunciare alla materia in favore della virtualità. Che, purtroppo, si traduce anche in una virtualizzazione dei sentimenti. La citazione del titolo è ossimorica. Nel complesso tappeto di rumori che formano il brano le frequenze sonore costruiscono una sinfonia minimale, quasi assente: ciò che rimane dell'opera di Mozart o Scarlatti, una radiazione di fondo.
Davide
Puoi parlarci degli ospiti in questo tuo ultimo lavoro?
Esma
Con molto piacere. Gli ospiti, qui, sono la vera anima dell'album. In primo luogo voglio citare l'essenziale collaborazione con Margaret Lee, che fa la sua esplosiva apparizione nel brano "Vaudeville Instructions for a Quiet Life", una folle improvvisazione a quattro mani che ha dato il colpo di grazia ad un antico e precario pianoforte verticale. Abbiamo suonato tutto, di quel pianoforte, non solo i tasti. L'abbiamo distrutto. Letteralmente. Margaret Lee è l'essenziale collaborazione di una vita ai margini del concetto di arte, non solo di quest'album. Poi, fondamentale è stata la presenza di Klod, la cui celestiale voce ha reso vivo e tangibile l'Esagono che avevo immaginato. A seguire, voglio citare la collaborazione con il grande amico e musicista Fred Cané, che ha dato un senso alle ritmiche elettroniche del brano "The Age of Anxiety", bonus track che chiude l'album, direttamente proveniente da una inedita traccia audio di 29 minuti, dedicata al Nobile Ottuplice Sentiero di Buddha (in sanscrito, ārya aṣṭāṅgika mārga). Poi voglio citare l'altra mia anima musicale, il pianista e compositore Jacques Lazzari, che in questo album ha contribuito in maniera invisibile – o meglio, inudibile – aggiungendo la propria voce alle altre nel brano "Die Hexagon". Ognuno di loro produce musica, la propria. Ognuno di loro possiede la chiave per un universo. Ascoltateli e ne avrete l'accesso.
Davide
Cornovaglia. Dopo anni di abbandono e decadenza hanno restaurato i giardini perduti e misteriosi di Heligan, già dimora della famiglia Tremayne. Quando un luogo in particolare ti affascina?
Parlaci del progetto visivo legato a Energomash (MIN GRN)… http://www.youtube.com/watch?v=d82aMsJ4PGU
L’ultima traccia si ispira all’Età dell’Ansia di Wynstan Hugh Auden? Quali poeti prediligi?
Davide
Guardando la tua discografia si può dire che sei molto prolifico? Cosa significa per te creare?
Esma
Creare significa vivere. Se creo, vivo. E viceversa. È vero, sono prolifico, anche molto più di quello che sembra. È la mia maniera di esistere. Per giunta, se non creo mi sento inutile. E di cose o persone inutili nel mondo ce ne sono già a sufficienza. Perciò sono un po' come il risultato di un'equazione. Oppure come un origami, nel bel mezzo di una piega critica. Tutto dipende dall'abilità di saper persistere.
Davide
Cosa seguirà?
Esma
Chissà. Qualcosa, sicuramente. Forse "Nårwhal" vedrà la luce. Oppure non ancora. Tanti altri progetti fluttuano in forme ancora da decidersi. Ad ogni modo, confido nell'ispirazione, che sa sempre quale direzione prendere, anche al buio.
Davide
Grazie e à suivre…