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Nessuna esperienza richiesta – Gianluca Comuniello

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Ti puoi laureare pieno di belle speranze. Puoi cominciare a lavorare con la falcata di chi vuole mangiarsela, la vita. Ma il tuo nome viene a chiedere il conto, prima o poi. A te e alla tua generazione. O forse solo a te. E alla tua amica Valentina. E magari a Pino from Calabria. E forse anche a Greta, la tua ex ragazza. No, a Greta no. Greta ha sempre ragione.

Nessuna Esperienza Richiesta. A volte è meglio non averne. Descentio Cesellati vuole entrare nel mondo del lavoro dalla porta principale, ma la porta principale non esiste più. Esistono solo corridoi che portano dentro altri corridoi.

 

Gianluca Comuniello ha paura di quelli che si definiscono con esattezza. Per cui preferisce dire che in trentaquattro anni ha vissuto le seguenti esperienze: ha fatto le scuole dell’obbligo e l’università, e già che c’era anche il liceo. Ha invano desiderato, durante la sua infanzia, un subbuteo, ma ha poi optato per il tennis. Questo sport infatti è bravissimo a guardarlo e si è fatto accreditare come giornalista a Wimbledon, Us Open, Australian Open e Roland Garros. Ha lavorato nella pubblica amministrazione, si è fatto regalare una keffiah dal sindaco di Nablus (ma potrebbe anche essere Ramallah, non ricorda bene). Ha scritto un libro, Cinquanta, e un paio di e-book, collaborando alla creazione di www.okbook.it. Una volta ha visto un ratto grosso come una pecora pascolare su un marciapiede a Santa Croce sull’Arno. Ora vive e lavora a Bruxelles, ma il fatto in sé non è collegato al ratto.

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