Brossura 732 Pagine
Edizione: 1
ISBN-10: 8809759117
ISBN-13: 9788809759114
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: May 01, 2011
Quando la “fede” assolve e legittima l’orrore
La 19° moglie è un romanzo giocato su un doppio intreccio narrativo: da un lato Jordan Scott, un ragazzo omosessuale che da bambino è stato scomunicato e abbandonato dalla setta a cui appartiene sua madre, e dall’altro la biografia di Ann Eliza Young, diciannovesima moglie del Profeta Mormone Brigham Young, che alla fine dell’Ottocento si ribellò al marito e iniziò una campagna di sensibilizzazione contro la poligamia.
Il libro ci offre una duplice prospettiva che ci consente di ricostruire il rapporto tra i Mormoni e la poligamia dai suoi inizi fino alla sua aberrante moderna conclusione. Scopriamo quindi che sia Joseph Smith, il fondatore della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (questo è il nome completo della religione dei Mormoni), che il suo successore Brigham Young ritenevano che la poligamia (o “matrimonio celeste”) fosse uno dei metodi con i quali i fedeli potevano guadagnarsi la benevolenza di Dio ed entrare nel regno dei cieli. Questo dogma era imposto ai seguaci e alle seguaci per fornire una giustificazione teologica alle infedeltà coniugali dei propri leader. Il libro ci racconta del “serraglio”, così era definita la casa dove vivevano tutte le 59 mogli di Brigham Young insieme ai loro figli, in una condizione di semischiavitù materiale ed affettiva che alimentava rancori e gelosie reciproche tra le mogli-sorelle e della riscossa di Ann Eliza che, pur tra mille paure e incertezze, rifiuta questa condizione e denuncia gli orrori subiti nel libro “Wife no.19, or the story of a life in bondage”, per poi sparire nel nulla (ad oggi non è nota né la data della sua morte né il suo luogo di sepoltura). A lei va comunque il merito di aver favorito l’allontanamento della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni dalla pratica del matrimonio celeste. Nonostante l’abiura ufficiale, la pratica della poligamia è ancora presente in alcune comunità fondamentaliste, tra cui quella dei First, insediati nelle aree rurali dello Utah. Ed è proprio tra i First che è ambienta la seconda sotto-trama, meno riuscita e appassionante della prima, ma ugualmente interessante. Jordan è infatti un “lost boy” ovvero uno dei centinaia di adolescenti maschi che ogni anno vengono abbandonati dalle loro famiglie per diminuire la concorrenza degli uomini nella scelta delle spose più giovani e carine. Nonostante l’abbandono subito, Jordan cerca di aiutare sua madre a discolparsi dell’omicidio del padre, un violento ubriacone ucciso nel suo studio mentre era impegnato in chat erotiche con altre donne. Nella sua ricerca di prove che scagionino la madre, Jordan è costretto a ritornare ad un mondo ipocrita e violento che spinge al suicidio gli adepti omosessuali che non vogliono “curarsi”, ma legittima lo stupro di giovani ragazze con il “dogma” del matrimonio celeste.
La 19° moglie è in sintesi un libro interessante, che è stato definito “uno di quei rari libri che insegnano e intrattengono al tempo stesso” dal Publisher Weekly. Questo perché, quando si pensa alla poligamia, di solito si immaginano lussuosi harem e sultani sorridenti circondati da belle donne. E’ quindi scioccante scoprire che nel 2012 e nella “civilissima” America ci sono donne e bambini ridotti in condizione di semi schiavitù e costretti a vivere in un vuoto affettivo ed esistenziale prescritto da dottrine che legittimano questa situazione in nome di Dio o meglio in nome del sussidio di disoccupazione erogato dallo Stato Americano a queste mogli-sorelle che per la legge risultano madri-single.
La tematica della poligamia è inoltre ritornata prepotentemente alla ribalta da quando l'ex governatore mormone del Massachusetts, Mitt Romney, ha vinto le primarie in Florida col 46% delle preferenze, diventando uno dei probabili sfidanti di Obama alle prossime elezioni presidenziali americane. Romney infatti proviene da un’antica famiglia di Mormoni ed alcuni suoi antenati praticarono la poligamia, come prescritto dalla loro “fede”.
David Ebershoff (Pasadena 1969) è un affermato scrittore ed editor americano. Ha pubblicato quattro romanzi, insegnato in prestigiose università americane ed è stato per molti anni il direttore editoriale di Modern Library. Il suo primo romanzo, The Danish Girl, è liberamente ispirato alla vita del primo transessuale della storia e nel 2012 sarà trasformato in un film, diretto da Lasse Hallstrom con protagonista Nicole Kidman e Rachel Weisz. La 19° moglie ha venduto più di mezzo milione di copie solo in lingua inglese.