IL PASTO NUDO
David Cronenberg trasforma in immagini e da corpo e voce ai personaggi del teatro mentale (alterato) di William Borroughs. Il Pasto Nudo è uno dei romanzi più assurdi e allucinati che abbia mai letto. Si dice addirittura che lo stesso Borroughs non si ricordi di averlo scritto. E invece lo ha scritto eccome. Durante i suoi tentativi di disintossicazione (dall’oppio e i suoi derivati: leggi eroina) a Tangeri. Il romanzo è un insieme di ricordi, allucinazioni, storie, paranoie e personaggi che si muovono in (inter)zone non ancora bene esplorate. Il romanzo è anche un saggio sulle droghe. Sulla loro assunzione e sui loro effetti. Il libro è il diario di un tossico che tenta di liberarsi dalla sua schiavitù. Il compito che si prefigge Cronenberg è molto difficile. Ma le immagini del suo film catturano appieno lo sconforto mentale nel quale Borroughs doveva essere caduto. Il Pasto Nudo di Cronenberg è un insieme di elementi propri del libro e di elementi reali della vita di Borroughs. E’ reale il fatto che lui abbia ucciso la propria moglie giocando al Guglielmo Tell. E’ reale il fatto che Kerouac e Ginsberg lo abbiano raggiunto a Tangeri e abbiano trovato nel suo appartamento fogli e fogli pieni di parole deliranti. E’ vero che Kerouac abbia preso questi fogli e li abbia uniti tra di loro. E abbia chiamato questa unione il Pasto Nudo.
Il resto del film, come ho già detto, è la trasposizione in immagini dei tanti personaggi che affollano le pagine del libro. Lo stesso William Lee, Lo Sterminatore, il Dottor Benway e altri. Nel libro, a dire il vero, le situazioni in cui i personaggi si trovano sono tutte legate al mondo della droga, dell’omosessualità e del sadismo. Nel film Cronenberg cerca più di raccontare una storia, per quanto possa essere allucinata. I rimandi alla droga e all’omosessualità sono molto più pacati. Il sadismo è stato del tutto eliminato. Sembra che a Cronenberg interessi di più il rapporto tra lo scrittore e la macchina da scrivere. Che diventa carne e deformità, insetto e piacere sessuale. Abbiamo macchine da scrivere che parlano, con corpi mutanti, che cercano il piacere nel contatto delle dita dello scrittore con i loro corpi. Questi strumenti diventano degli Ibridi. Qualcosa di nuovo. E di molto inquietante.
Devo dire che il libro è molto più interessante del film. Dovreste provare a leggerlo. Nei momenti in cui Borroughs descrive le sue pere sentivo le vene che mi facevano male. E’ stata una sensazione incredibile. Sentivo che le parole mi entravano nelle vene e mi facevano male. Le parole sono diventate parte del mio corpo, mi sono entrate in circolo. Forse è questo che Cronenberg voleva mostrare dando un corpo alla macchina da scrivere. Voleva mostare l’efficacia fisica delle parole. Il loro corpo. E perché se le parole hanno un corpo non può averlo lo strumento che le genera? E’ come un atto sessuale tra chi scrive e la cosa che trasforma lo scrivere in parole. E’ pazzesco lo so. Ma proprio per questo estremamente affascinante.
Il Pasto Nudo è la confessione di una mente alterata.
Di un corpo che nell’eroina trovava il suo nutrimento.
Di un uomo che ha vagato tra insetti e froci, tra sadici e allucinazioni nella ricerca di un qualcosa.
Forse di nulla.
Emiliano Bertocchi