Fiese Freunde Fette Feten
gioco per 2-6 persone
Autori: Friedemann Friese & Marcel-André Casasola Merkle
Editore: 2F-Spiele (www.2f-spiele.de)
Dalla collaborazione di due autori di giochi estremamente innovativi come Power Grid e Meuterer non poteva non nascere qualcosa di altrettanto originale e, in effetti, per riuscire a confrontare “Fiese Freunde Fette Feten” con qualcos’altro, bisogna paragonarlo ad uno dei videogame più famosi e di successo degli ultimi tempi: The Sims. Il titolo significa più o meno: “amici tosti, feste folli” e si può vedere come il tentativo di dare la possibilità a chi gioca di far vivere al proprio personaggio un’esistenza completa, con (dis)avventure ed esperienze di tutti i tipi.
Nella confezione trovate quattro mazzi di carte (adolescenza, vita adulta, obiettivi personali e obiettivi comuni), sei plance (una per ogni giocatore) e segnalini vari (di legno colorato e cartoncino).
Le plance hanno tre sezioni: attributi, amici e sesso anonimo (!). Nella prima sezione si utilizzano dei segnalini in legno per tenere traccia del livello raggiunto in nove “caratteristiche”, ovvero alcool, fumo, droghe, malattie, denaro, obesità, depressione, religione e saggezza; ogni caratteristica può avere un valore da zero a tre, e sono collegate tra loro in modo tale che se devo aumentare una caratteristica già a tre, al posto di aumentarla ne azzero un’altra (ad esempio, se ho già tre in denaro, aggiungendo un altro mi si azzera la depressione).
La sezione degli amici presenta varie aree, in cui andranno sistemati i segnalini degli altri personaggi (sia dei giocatori che dei personaggi neutrali) in modo da rappresentare tutte le relazioni che sono instaurate (i personaggi che non si conoscono ancora vanno tenuti fuori dalla plancia); da sinistra a destra abbiamo:
– solo amici,
– innamorati,
– fidanzati,
– sposati,
– felicemente sposati,
– ex (non ancora sposati o già divorziati),
– ex (ma ancora sposati).
Una partita si gioca in dieci personaggi, dato che si può giocare da due a sei persone e che ogni giocatore gestisce un personaggio, per i personaggi mancanti vanno utilizzati i giocatori “neutrali”, selezionati in modo da avere cinque uomini e cinque donne (se partite già in sei uomini o sei donne, uno/una dovrà scegliere un personaggio del sesso opposto).
La preparazione della partita va fatta con un po’ di attenzione dato che ogni giocatore deve avere i segnalini degli altri nove personaggi vicino alla propria plancia, assieme ad un segnalino “cellulare” per ogni giocatore in carne e ossa. Dopodiché riceve cinque carte obiettivo (ognuna di una differente categoria).
Tutte le carte sono strutturate in modo simile, sul lato sinistro riportano una serie di prerequisiti (che possono essere sia una caratteristica, sia una relazione), mentre sul fondo troviamo uno o più effetti (anche qui sotto forma di caratteristiche o relazioni). In pratica, è possibile utilizzare una carta e quindi guadagnarne tutti gli effetti solo quando nella vita del proprio personaggio ci sono tutti i prerequisiti indicati.
La partita si svolge in due fasi: adolescenza e vita adulta. Nella prima fase si dispone un certo numero di carte “adolescenza” sul tavolo, scoperte, e c’è un unico turno in cui i giocatori, in ordine, scelgono una delle carte e la applicano al proprio personaggio (queste carte hanno pochi prerequisiti). Chi gioca per primo ha un certo vantaggio dato che può scegliere per primo quale carta utilizzare, per bilanciare questo vantaggio vengono dati ai giocatori che seguono un certo numero di segnalini “clessidra”, in numero crescente a seconda della posizione in cui ci si trova. Allo stesso modo, in qualunque momento un giocatore può dichiarare di essere soddisfatto della propria situazione, ed “uscire” dalla fase, ricevendo un certo numero di clessidre (anche qui, chi esce per primo ne riceve un numero maggiore).
Quando tutti i giocatori sono usciti dalla fase dell’adolescenza, si passa alla vita adulta, che è composta da un numero variabile di fasi: all’inizio di ogni fase vengono scoperte sul tavolo un certo numero di carte, simili a quelle della fase precedente (hanno solitamente un numero maggiore di prerequisiti e di eventi). Questa volta però le carte non vengono semplicemente prese, il giocatore di turno sceglie una carta e questa viene messa all’asta: verrà assegnata a colui che avrà offerto il maggior numero di clessidre.
In alternativa a mettere una carta all’asta, il giocatore di turno può mostrare una delle proprie carte obiettivo (o la carta obiettivo comune attualmente scoperta) e dichiarare che ha raggiunto uno degli scopi della propria vita: si controllano i prerequisiti dell’obiettivo e se coincidono con il proprio personaggio si può attivare quella carta. Lo scopo del gioco è raggiungere per primi i cinque obiettivi, chi ci riesce vince la partita.
Anche in questa fase si può “passare” quando non ci sono carte che interessano (si riceverà un certo numero di clessidre) e quando passano tutti i giocatori verranno scartate le carte in tavola e sostituite con un nuovo gruppo. Si procede in questo modo fino a che qualcuno non raggiunge la vittoria.
Le regole fino a qui viste sono abbastanza semplici ed intuitive, rimangono da vedere solo quelle relative alle nuove conoscenze (e qui troviamo le uniche stranezze del regolamento): vi sono degli effetti sulle carte che portano a conoscere nuovi amici, i giocatori sono costretti a sceglierli dapprima dai personaggi neutrali, quando questi sono esauriti possono scegliere gli altri giocatori. C’è comunque il modo per intervenire, da parte degli altri giocatori, ovvero possono utilizzare il segnalino “cellulare” del colore del giocatore del quale vogliono diventare amici. In questo modo l’interazione tra i personaggi non avviene casualmente o per simpatie “preesistenti”, ma per una scelta ponderata dei giocatori (ponderata poiché il segnalino viene scartato dopo l’uso, e non potrà più essere recuperato). La stessa modalità si può utilizzare per farsi invitare ad un evento (quando l’indicazione dell’amico si trova tra i prerequisiti), in questo caso si condivideranno con il possessore della carta tutti i suoi effetti.
Il gioco è a tutti gli effetti molto lineare, e se si trattasse di un astratto rientrerebbe sicuramente nella media di molti altri prodotti presenti sul mercato. La strategia è molto semplice, e si tratta di studiare i propri obiettivi per cercare di capire in ogni fase quali sono gli incroci di prerequisiti ed eventi che permettono di raggiungerli (tenete anche presente che pagando quattro clessidre è possibile cambiarli con altri).
Il valore aggiunto è sicuramente l’ambientazione e i temi utilizzati per le carte, oltre ai divertentissimi disegni che contribuiscono in buona parte allo humour del gioco (e i due autori sono presenti in altrettante carte, come pure Maura Kalusky, il disegnatore). A questo punto c’è da aprire una (lunga) parentesi: avrete già intuito che questo è un prodotto un po’ diverso dalla norma, ovvero vengono utilizzati temi che normalmente sono ben lontani dal mondo dei giochi. Il sesso (sia tra personaggi che anonimo), l’alcool, la prostituzione, la droga, le coppie omosessuali, la religione (senza scadere in toni blasfemi) sono elementi che vengono citati in molte carte, senza comunque mai pronunciarsi pro o contro ma considerandoli sempre in modo molto leggero e scherzoso; in ogni caso sono del tutto assenti temi scabrosi, come la guerra o la violenza.
Considerate quindi attentamente le persone con cui lo giocherete, soprattutto per evitare che esperienze “simulate” troppo estreme possano ferire la sensibilità altrui. In ogni caso, se siete di mentalità aperta, o anche soltanto un po’ “liberal”, il divertimento per tutta la durata della partita è veramente assicurato.
Questo gioco è uscito per ora solo nell’edizione in tedesco, ci sono voci di una traduzione in inglese o in italiano, ma su queste pesa l’ombra della censura; in ogni caso anche l’edizione originale è assolutamente apprezzabile anche a chi non parla il tedesco, grazie all’uso massiccio di simboli sulle carte e alle traduzioni presenti su internet (il meccanismo permette comunque di illustrare e spiegare a tutti le carte in tavola, da parte di un giocatore che capisce la lingua o è dotato di traduzione).
Concludendo, Fiese Freunde Fette Feten forse non avrà la profondità di Age of Steam o la longevità di Puerto Rico, ma in termini di divertimento ha pieno diritto di stare sullo stesso scaffale con questi titoli.
Andrea Nini