Appena passato Halloween mi ritrovo a scrivere questa recensione, nella versione PS2 del gioco Ubisoft… quale momento migliore per parlare di
DARKWATCH (ver. testata PS2)
Il gioco sviluppato da High Moon Studios prodotto e distribuito in Italia da Ubisoft, completamente tradotto in italiano nell’audio e nel manuale è ambientato nel Far West. Solo che questo Far West è un po’ più oscuro e steampunk del solito. Nei panni dello straniero e solitario fuorilegge Jericho Cross decidete, in una notte di luna piena (e come potrebbe essere diversamente) di derubare un treno del suo importante carico. Solo che, destino beffardo, questa volta il treno è quello sbagliato. Accecati dai riflessi argentei di una notte senza stelle, quello che state per trafugare non ha a che fare con soldi e ricchezza e il tanto agognato piano di rifugiarvi in Messico, ma ha a che vedere con lo scatenare l’Inferno sulla terra, l’antipatico e vecchio vampiro (come tutti quelli che si rispettano), Lazarus Malkoth e una maledizione posta su tutto il West (il lontano West americano, appunto).
La cosa più scocciante è che tale vampiro, dopo averlo inopportunamente liberato, vi morde pure. Un qualche dubbio vi sarebbe dovuto venire in mente appena discesi nei primi vagoni… insomma teste nei vasi, scheletri che vi vengono incontro… cavalli impazziti… non era la serata adatta probabilmente. Ma ora, da mezzo vampiro, entrerete a far parte dei Darkwatch, una società segreta perfino più strana e non morta dei mostri che dovrete affrontare e voi siete tutto quello che rimane all’umanità per rimettere a posto le cose e non far trionfare le forze del male.
Ovviamente c’è dell’altro: questo Lazarus fu l’inventore della società segreta Darkwatch nel lontano 66 d.c., nata per combattere la vera causa della caduta di Roma: i vampiri. Ma purtroppo le cose per Lazarus si misero male quando decise di imbrigliare il potere di un demone al suo volere. Finì che il demone si impossessò di Lazarus e sotto quelle spoglie quasi annientò la società segreta… Quel che ne rimase dei Darkwatch diede la caccia a Lazarus per tutta Europa fino ad arrivare nelle americhe da dove la nostra storia avrà inizio.
Come capite da voi, le basi per un FPS ci sono tutte, solo che l’ambientazione questa volta molto particolare, è la chiave di lettura molto particolare che contraddistingue questo gioco da quelli appartenenti alla stessa categoria, attualmente sugli scaffali dei negozi. Darkwatch è ambientato nel lontano West ma è connotato da una forte vena horror-vampiresca che lo rende molto particolare. Nei panni di Jericho, una volta diventati mezzi vampiri grazie al poco fortunato incontro di cui sopra, entrerete a far parte dei Darkwatch, di questa società segreta che da sempre ha sorvegliato sul destino dell’umanità fin dagli albori delle prime civiltà, contrapponendosi alle forze del male. Nei panni di Jericho dovrete percorrere la frontiera americana affrontando mostri inenarrabili per tentare di uccidere il Vampiro che vi ha reso per metà suo simile e riguadagnare così la vostra umanità. Grazie alle armi che la società Darkwatch vi fornirà il vostro compito non sarà impossibile, ma impegnativo, questo sì. Dotato di poteri metà oscuri, potrete sopportare soglie di dolore più elevate rispetto a quelle di un qualsiasi umano e grazie ai poteri che questa nuova natura vampiresca vi fornirà potrete adottare tecniche di movimento, vista non comuni.
Ma non sarete solo nella vostra sfida contro il male. Altri agenti Darkwatch vi aiuteranno. Tra questi la bellissima Cassidy Sharp, che apparirà sul treno maledetto informandovi di quello che vi sta succedendo e accompagnandovi verso la sede della società segreta. Resa orfana dalle forze del male e cresciuta dalla società segreta, vi supporterà nei momenti critici della battaglia in quella che è anche una sua personale guerra contro il male.
Un’altra bellissima protagonista del gioco sarà Tala, l’opposto di Cassidy e la nuova razza delle agenti (che tutte donne…) dei Darkwatch, pericolosa quanto le forze malefiche stesse. Amante dello scontro a mani nude non si cura dei compagni ma darà il 100% affinché le forze dei Darkwatch prevalgano negli scontri contro il male. A far compagnia a queste due agenti troveremo infine anche i guardiani Darkwatch, che vi aiuteranno contro le numerose ondate di forze demoniache, pronti a donare la loro vita per salvare la vostra.
Quindi in questo sparatutto in soggettiva avrete a vostra disposizione le armi che potrete trovare nei titoli del genere: pistole e carabine più o meno potenti fino ad armi più esotiche, come la balestra con dardi esplosivi o un lancia razzi. Salterà subito all’occhio inoltre una certa dose di steam-punk quando potrete accedere ad altri tipi di armi che vi racconterò poco più avanti. Con queste armi potrete far saltare teste o braccia con un solo colpo preciso a seconda della potenza dell’arma stessa. Inoltre, ognuna di queste armi potrà esservi utile in uno scontro di mischia, dove tramite il calcio dell’arma stessa potrete annientare un paio di nemici alla volta (questi zombie, non-morti e simili tendono a raggiungervi da ogni dove e a colpirvi anche di lato e alle spalle sempre in soprannumero, per cui un attacco di questo tipo che ve ne allontani un paio con un sol colpo è il benvenuto).
Avrete a disposizione anche la cara e vecchia dinamite sempre pronta da lanciare e in alcune locazioni, potreste trovare delle torrette con mitragliatrici o cannoni da dove far saltare le teste di gruppi di demoni all’attacco. Jericho (e quindi voi) potrete però portare solo due armi alla volta (Halo2 insegna) e da qui capite che sarà utile decidere quali armi tenere con voi per il proseguo del livello e dell’avventura. Queste decisioni di solito vanno prese mentre un orda di nemici si avvicina con cattive intenzioni e aggiungono un certo livello di strategia e sfida al gioco. In una delle prime sezioni del gioco farete conoscenza anche con il vostro cavallo Shadow, che, dopo averlo vampirizzato (sete, eh?!?) diventerà uno dei vostri mezzi di trasporto preferito in alcuni livelli. Inoltre, da bravo vampiro che siete diventati, assieme a tutte le armi di cui parlavo poco fa, non dovrete dimenticare di utilizzare i vostri poteri da vampiro che lungo il corso dell’avventura acquisirete, un po’ grazie al dipanarsi della storia, un po’ a seconda delle azioni che avrete deciso di intraprendere, sempre a seconda del lato che avrete deciso di seguire (lato buono o cattivo).
Di ordinaria amministrazione quindi diventeranno i poteri ottenuti nel corso dell’avventura, come il salto doppio, tramite il quale potrete salire sui tetti. Inoltre potrete contare sullo scudo di sangue, una variante dello scudo già visto in Halo, e sullo zoom denominato occhio di sangue, capace di mettere in rilievo porte, passaggi segreti e nemici che si nascondono nell’ombra. Come dicevo poco fa, lungo il corso dell’avventura sarete chiamati a decidere come comportarvi (fin dai primi livelli) in alcuni casi: intraprendendo scelte buone potrete accedere ai poteri buoni, utili in attacchi da lungo raggio. Preferendo comportamenti cattivi potrete ottenere poteri più adatti allo scontro corpo a corpo. Una volta decisa una parte, sarà meglio mantenerla perché solo così potrete massimizzare i vostri poteri. Le decisioni (buone o cattive) che effettuerete non cambieranno realmente la storia, ma influenzeranno il finale (ce ne sono due diversi a seconda che finirete l’avventura secondo il lato cattivo o buono della storia).
Il livello di salute ed energia magica sarà costantemente rifornito dalle gocce di sangue perse durante l’annientamento dei nemici.
Lungo il corso dell’avventura, potrete mettere utilizzare un potente prototipo di carro a vapore (!! l’elemento di steampunk che vi dicevo prima) alimentato da un motore a combustione infernale ed equipaggiato con ben due torrette mitragliatrici. Questo tipo di mezzo di locomozione è usato dai Darkwatch come unità pesanti di appoggio in caso di strenua resistenza del nemico (e il fatto che vi ho appena detto che potrete accedervi nel corso dell’avventura vi svela in parte quanto pericoloso diventerà il nemico con l’andare degli eventi). Inoltre, a disposizione dei Darkwatch ci sono anche treni blindati, neri come la notte, con i quali sfrecciare tra i remoti avamposti Darkwatch del West, necessari per affrontare operazioni critiche praticabili solamente tramite le strade ferrate…
Il sistema di controllo è bene implementato per quello che riguarda l’uso delle armi (al quadrato è associato il colpo ravvicinato – in genere con il calcio dell’arma, al tasto R1 il pulsante del fuoco, a L1 il lancio della dinamite, il tasto cerchio per la ricarica, il triangolo per il salto e il D-pad per cambiare le varie armi). Alla levetta analogica destra è assegnata la possibilità di spostare la visuale mentre quella sinistra serve per spostarsi.
L’avventura per giocatore singolo di Darkwatch risulta essere varia e ben bilanciata sebbene non molto lunga. Detto questo però, potrete rigiocare il gioco per vedere il finale che vi siete persi (a seconda dell’allineamento buono o cattivo che avete tenuto durante il corso dell’avventura). Il gioco comunque rimane sempre divertente in tutta la sua durata, grazie alla buonissima varietà di mostri che dovrete affrontare, delle armi e potere che potrete utilizzare. I nemici che affronterete partono da zombie, scheletri e mostri per arrivare a banshee svolazzanti che tentano di stendervi con le loro urla-a-ricerca-di-agenti-darkwatch (una variante dei missili a ricerca di calore) ai demoni che sputano sangue fin ai coreografici duelli con boss e Lazarus stesso. Il gioco si salva da sé durante il livello in punti prestabiliti, in genere per evitare il fattore frustrazione. Le missioni stesse inoltre sono varie e includono un po’ tutti i clichè che ci si può aspettare dai film western e horror mischiati assieme (assalti a treni e sparatorie a cavallo incluse). Diciamo che le fonti di ispirazione di questo gioco includono un buon numero di film western (l’elemento steampunk sembra provenire dal film wild wild west con W. Smith) e horror.
La presentazione, l’animazione e i personaggi sono tutti ben delineati e non vi è momento durante il gioco in cui si nota una caduta di stile nella presentazione di nuovi ambienti o personaggi secondari. Il motore Havock fa la sua parte soprattutto per quanto riguarda la gestione del motore fisico e degli hotspot dei colpi inflitti al nemico, come vi accennavo poco fa. La versione PS2 chiaramente sarà quella meno gratificante visivamente se comparata alla versione XBOX, ma considerata come gioco a sé stante chiaramente non stona con le altre produzioni presenti per questa console. La qualità sonora è ben realizzata così come le musiche, ben ispirate ai due generi nel quale il gioco affonda le proprie radici.
Per quello che riguarda il multiplayer, forse unico lato debole del gioco, esso è presente nella versione PS2 solo offline, tramite split-screen. Sono presenti molte mappe e le modalità di deathmatch, team deathmatch e cattura la bandiera assieme a un’interessante variante dove i giocatori devono attraversare la mappa alla ricerca di sangue per riempire il loro indicatore prima che lo facciano gli altri giocatori.
Concludendo, consiglio questo gioco a tutti gli amanti dei generi horror e western e agli amanti degli sparatutto in prima persona alla ricerca di una variante tematica, essendo questo gioco ben caratterizzato in un’ambientazione diversa dal solito e capace di offrire della buona azione e solido divertimento. Il gioco è consigliato a un pubblico di maggiorenni.
Giovanni Strammiello