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Crimeless, esperto in incidenti mortali

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Crimeless, esperto in incidenti mortali
(Bruno Riccò – Pendragon)

Un altro ingegnere amante della letteratura, Bruno Riccò, da esperto informatico quale è, ci regala un puro thriller tecnologico, dove le moderne innovazioni della scienza telematica vengono messe al servizio di un killer a pagamento un po’ particolare, che “costruisce” spettacolari delitti perfetti, opportunamente mascherati da incidenti.

Come si può distinguere un banale incidente domestico da una trappola sapientemente predisposta e meticolosamente preparata con simulazioni millimetriche perché al momento giusto non possa fallire nel suo intento mortale?
E’ praticamente impossibile, ed infatti il protagonista di questa storia avvincente è un raffinatissimo killer che opera in tutta sicurezza, offre i suoi servigi nel web, per pochi iniziati, ed è raggiungibile solo via internet, schermatissimo dietro appositi filtri informatici che lo proteggono e lo rendono assolutamente inviolabile nel suo lussuoso nascondiglio.
Ma è anche un uomo un po’ particolare, protagonista di una battaglia personale, una partita a scacchi mortale, che sposta pedine, e sopprime vite con una sorta di noncuranza, senza mai realmente godere dei frutti che le sue raffinatissime macchine di morte gli procurano.
Certo vive nel lusso e nell’agiatezza, con la sua donna, in una bella casa elegante, circondato di tutte le comodità, senza alcuna preoccupazione economica, senza la minaccia di un arresto, compiaciuto e sicuro dei suoi metodi, rigoroso e preciso, nulla sembra sfuggire al suo controllo.
Eppure si tratta di un personaggio sofferto, perennemente in lotta contro se stesso, dilaniato da qualche grave contrasto interno, che non gli lascia pace. Non trae alcuna soddisfazione dalle sofisticate trappole che tende alle sue vittime, non gode dei frutti del suo lavoro, l’unica cosa che lo stimola è, purtroppo, la sfida e la competizione continua verso nuove operazioni sempre più al limite del rischio.
E presto succedono due cose. Da una parte qualcuno sembra essere sulle sue tracce, e si comincia a collegare qualcuno di questi “incidenti” mortali così spettacolari e perfetti, tentando di identificare una sorta di matrice comune o un filo conduttore. Dall’altro lato, qualcuno tenta di intromettersi nel suo meccanismo perfetto di difesa telematica, viola la sua privacy e ritorce contro lui le sue stesse armi, rendendolo vittima delle medesime trappole simulate da incidenti che lui stesso è tanto bravo a creare.
Il finale è accattivante e la trama una vera e propria provocazione. Incidenti domestici simulati millimetricamente, preparati con dovizia di particolari in mesi e mesi di simulazioni, le variabili impostate e analizzate come in un sofisticato video game. E nel contempo si dipana l’analisi psicologica dei personaggi, che alla fine si rivelerà nel finale come la soluzione unica del mistero.
Un romanzo stimolante davvero diverso per la Pendragon, anche se alcuni momenti narrativi peccano di ingenuità, e avrebbero potuto essere resi con maggior vigore.
Rimaniamo comunque in attesa di leggere presto un’altra prova di Riccò, che in ogni caso si è arrogato il pregio di mantenere viva l’attenzione del lettore vincolandola dalla prima all’ultima pagina, consacrandosi comunque come autentico interprete del genere Mistery, che non è mai così facile da rendere come sembra, visto che comporta sempre l’inevitabile paragone con i grandi maestri del genere che, si sa, sono ineguagliabili.

Sabina Marchesi

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