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L’apprendista cabalista

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L’apprendista cabalista
(Cesar Vidal – Edizioni Il Punto d’Incontro)

La recensione sul retro copertina prometteva un’avvincente storia ambientata nel bel mezzo della guerra di Carlo V contro la Francia ed un vigoroso affresco dell’Europa rinascimentale.
Il protagonista ha l’opportunità di cambiare la sua esistenza e quella del suo popolo offrendo al sovrano spagnolo i suoi servigi magici… ma morirà prima di ottenere tale ricompensa. Inoltre l’intera storia si svolge quasi tutta durante gli anni antecedenti la suddetta guerra…..
Effettivamente… cosa può far pensare la frase:
” 1492. In guerra con la Francia, Carlo V……” Carlo V nel 1492?
E Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona? E Giovanna la Pazza e Federico il Bello? Mah….

PREFAZIONE

1525. Il rabbino Hayim Cordovero viene requisito da dei soldati e portato all’accampamento del giovane Carlo V che vuole sfruttare le sue conoscenze magiche della Cabala per sconfiggere in guerra Francesco I, che vorrebbe portargli via i territori spagnoli in Italia.

INIZIO SPOILER

Flash-back: si ritorna indietro nel tempo nel 1491 quando gli ebrei vengono esiliati dalla Spagna sotto la falsa accusa di praticare sacrifici umani.
Il protagonista ha 14 anni. Avvengono un paio di episodi inutili (2 capitoli) per il seguito della storia poi gli ebrei arrivano in Francia ed i genitori del protagonista muoiono di crepacuore. Passano 2 anni (poche righe di descrizione), poi conosce un rabbino spagnolo, David, che con interminabili ed inutili giri di parole (3 capitoli almeno), asserisce di essere la causa dell’esilio del suo popolo dall’amata Spagna: egli avrebbe infatti praticato senza permesso alcuni riti della Cabala (poche righe di narrazione per questo piccolo particolare) . I 2 diventano discepolo e maestro, inseparabili, famosi in tutta la Francia e vivono avventure strepitose per 10 anni (tutto ciò viene descritto in poche righe per cui dovremo immaginarcelo), poi il rabbino muore.

Hayim abbandona la Francia e giunge in Germania dove diventa maestro del famoso Reuchlin per alcuni anni, prima di ebraico e poi della Cabala (1 capitolo, notare come i capitoli durino poche pagine, sono scritti in grande e non succeda mai niente). Poi deve abbandonare la Germania a causa di persecuzioni contro gli ebrei. Arrivato quasi al confine vede una donna cristiana, Leah ,neppure le parla, se ne innamora, con la Cabala la fa innamorare di se, ella allora abbandona marito e figlio e poi entrambi vanno in Italia. Passano 10-15 anni di viaggi, lui diviene famoso anche in Italia (1 capitolo circa nel quale però non succede assolutamente niente, solo descrizioni superficiali, anche qui dobbiamo immaginare o fidarci dell’autore). Una notte Hayim, preso dal dubbio (dopo 15 anni!), esegue un rito della Cabala con la quale scioglie l’amata dall’incantesimo ma fortunatamente scopre che l’amore di lei era sincero. Poi lei muore . Qualche giorno dopo compare alla porta di Hayim il figlio di Leah, Rudolph, che diventa suo allievo. Nessuno si chiede come il giovane sia riuscito a trovarlo, tanto meno Hayim. Siamo di nuovo nel 1525, Carlo V lo manda a chiamare e lui fa vincere agli spagnoli una guerra già persa (6 righe), poi arriva a casa e Rudolph lo uccide con un rito della Cabala. Subito dopo Rudolph trova una lettera di Hayim dove diceva che lo amava come un figlio (ma tanto si sapeva anche prima) ed il giovane si pente per averlo ucciso.

FINE SPOILER

Il romanzo in questione è di Cesar Vidal (Madrid 1958), laureato in Storia, Filosofia, Teologia e Diritto, e profondo conoscitore del mondo orientale e della saggezza Cabalistica. Egli ha inoltre ottenuto molti premi letterari ed ha insegnato presso le principali università europee ed americane ma a me questo libro non è piaciuto per niente, l’ho trovato noioso, superficiale e concentrato eccessivamente su sciocchezze e troppo poco sui fatti importanti.
La copertina in cartoncino in versione De luxe con tanto di illustrazione al centro inganna il lettore che ritiene di avere un oggetto bello e prezioso tra le mani, con tanto di riassunto pieno di false promesse sul retro copertina.

Francesca Prampolini

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