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Intervista a Michele Bonelli di Salci

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Intervista a Michele Bonelli di Salci

Michele Bonelli di Salci è una persona che è riuscita a coniugare la sua passione per i giochi di ruolo con il suo lavoro. E’ uno dei fondatori della casa editrice “Editori Folli”, che ha tradotto diversi prodotti per il mercato italiano. Potete trovare il sito della casa editrice all’URL www.editorifolli.it, è presente un catalogo del materiale tradotto e commercializzato, oltre che ad una completa (ed a tratti davvero simpatica) presentazione dell’Azienda. Sicuramente lui si saprà presentare meglio…
Quindi Michele, parlaci un attimo di te: qual’e’ il tuo background da giocatore di ruolo? A cosa stai giocando attualmente?
Come amo spesso raccontare ho cominciato a giocare tanti e tanti anni fa, ormai quasi venti, grazie a mia nonna che insistette a regalarmi la scatola rossa di Dungeons & Dragons. Già da prima ero un avido consumatore di Librogame, in particolare Lupo Solitario (guarda caso), e mia nonna era solita leggermi il Signore degli Anelli come favola della buona notte… diciamo che sono stato indottrinato e instradato fin da piccolo a questa passione: naturalmente, come molti, i primi passi li ho mossi giocando a D&D, ma ho poi provato molti giochi (e acquistati anche di più). Attualmente ho una sola campagna attiva con il gruppo con cui precedentemente giocavo ad Exalted (abbiamo sospeso in attesa dell’uscita della nuova edizione americana e anche dell’uscita di Weapons of the Gods, un gdr indie americano, basato sulle arti marziali che è l’adattamento del fumetto conosciuto in Italia come Magic Blade), e stiamo svolgendo una campagna a World of Darkness, con alcune giunte nostre estratte da altri giochi White Wolf, e dal sapore alla Buffy/Gea.

Ci fai un breve curriculum dei tuoi lavori e dei lavori di Editori Folli?
Escludendo tutto ciò che extra ai giochi di ruolo, ho iniziato a lavorare come traduttore indipendente, curandomi, insieme al mitico Max Lambertini, della traduzione di Fuzion e WaRP in italiano. Poi da lì, grazie a Guido “Telstar” De Palma e Massimo Bianchini venni contattato da 25 Edition e messo al banco di prova sulla traduzione di Baldur’s Gate 2. La prova andò così bene che di punto in bianco a tradurre la Guida del Dungeon Master della 3a Edizione… e il resto è storia. Perché io e non tanti altri, anche più titolati di me? (Ho solo il diploma di liceo classico e nessun attestato di lingua inglese). Beh, ho vissuto all’estero, per varie ragioni, e ho imparato abbastanza bene l’inglese parlato e scritto, ho sempre letto i manuali di D&D e AD&D in inglese e poi dicono che ho una velocità impressionante nel tradurre e rendere in italiano.
Per quanto riguarda Editori Folli, diciamo che cominciò più per scherzo che per davvero: stavamo pensando a davvero tanti titoli all’inizio, poi ci concentrammo su Fading Suns (a me piaceva tantissimo, anche questo per merito di Max Lambertini, a cui penso devo molto della spinta iniziale per cominciare la mia carriera professionale nei gdr) e iniziammo questa avventurosa produzione. Quando ebbi la notizia che la Mongoose avrebbe prodotto un gdr basato su Lupo Solitario, sapevo che sarebbe dovuto essere mio! E così, con una trattativa brevissima (per i tempi a cui sono abituato, come in questi giorni con altre cose che ho in ballo), lo feci mio… e ora i risultati li avete davanti agli occhi.

Quale tra di essi consideri il fiore all’occhiello della vostra produzione?
Ovviamente il manuale deluxe di Lupo Solitario… però, devo anche ammettere che il manuale base di Fading Suns, con tutto quello che rappresenta, ha sicuramente un’importanza notevole. Fortunatamente le case editrici straniere ci hanno sempre lasciato grande libertà operativa. E noi siamo felici di poter aggiungere del nostro al lavoro svolto da loro.

Ci dici qualcosa della mitica edizione in italiano del gdr di Lupo Solitario? Avete avuto anche Joe Dever (il creatore NdR) a Lucca…
Non c’è molto da dire… siamo un po’ legati dalla produzione inglese: paradossalmente Lupo Solitario sta vendendo (in proporzione), meglio in Italia che nel resto del mondo. Per questo motivo la Mongoose va abbastanza a rilento nella produzione e noi dobbiamo accodarci: diamo maggiore cura ai prodotti, ma diventa difficile pianificare a lunga scadenza. Tanto è vero che ci siamo dovuti inventare l’adattamento dei primi cinque librogame come uscita!
Joe Dever è una persona fantastica, ricca di inventiva, ed è rimasto totalmente affascinato dal pubblico di Lucca… sarà invece che io sono ormai troppo abituato ad avere accanto simili personalità che un evento, che pensavo un tempo mi avrebbe lasciato estasiato, mi ha solo sfiorato: Lucca scorsa è stata veramente un caso, e infatti quest’anno stiamo valutando seriamente se tornarci o meno.

Qual è secondo te la situazione del gioco di ruolo in Italia?
Al momento molto florida… molto ricca di offerta, come e forse anche di più dell’inizio degli anni ’90. Il problema fondamentale è che ormai un certo tipo di pubblico si è abituato ad una notevole qualità del prodotto, e richiede la stessa cosa per tutte le produzioni. È cambiato il pubblico, e il suo modo di giocare… e questo si avverte chiaramente, per un gioco basato sul testo, ora la veste grafica, che per me ha un valore di totale secondo piano, sta divenendo fondamentale.

E… prevedi cambiamenti?
Non vorrei dirlo, ma sto vedendo un sovraffollamento di prodotti: troppa offerta, i giocatori non possono comprare e sostenere 10-15 linee diverse, gli stessi Forgotten Realms, Eberron, Dragonlance e Warcraft rischiano di farsi concorrenza da soli in ambito D&D (ma possono reggere la competizione a causa della grande mole di giocatori che D&D muove).
Negli ultimi tempi ho visto solo due prodotti creare nuove leve di giocatori e sono stati Warcraft e Lupo Solitario (e non lo dico per vantarmi, però entrambi hanno la mia mano dietro, anche sulla decisione di portarli in Italia), gli altri vanno sempre a pescare sulla stessa base di clienti, e la situazione economica italiana è davanti agli occhi di tutti. Io stesso sto limitando la produzione per… “vedere passare davanti i cadaveri”, prima di fare altro… magari sono troppo timoroso, però ricordo bene cosa successe a metà anni ’90 con il mercato dei GdR in Italia, e qui si sta rischiando nuovamente di saturare il mercato: fortuna vuole che professionalmente ho altri sbocchi 🙂

Attualmente esistono prodotti italiani interessanti? O noi italiani siamo solo consumatori e non creatori di gdr?
Extreme Fantasy della 25 Edition: ho naturalmente seguito tutto il lavoro di produzione (senza però mai intervenire, mi sono limitato a guardare… esso è interamente figlio di Mario Pasqualotto e Massimo Bianchini) e devo dire che a livello sia di testi che soprattutto di immagini è al di sopra di molti prodotti che sono attualmente in circolazione, compreso certo materiale Wizards. Certo, ora il primo titolo (Nephandum), basato sull’horror, andrà a cozzare con l’Heroes of Horror della Wizards e Ravenloft della White Wolf… ma bisogna andare oltre le apparenze: si tratta in realtà di un prodotto molto diverso, con un preciso planning editoriale dietro che merita sicuramente l’acquisto.

Produrresti un prodotto italiano valido?? Perchè?
Solo se fosse qualcosa di mio… a meno che non mi propongano l’idea più bella del mondo. Onestamente alle proposte di ambientazioni e giochi di ruolo che mi arrivano do solo un’occhiata al volo e poi cestino: ma anche per un motivo molto semplice… se dovessi produrre qualcosa produrrei qualcosa di mio, non di altri (anche perchè a volte gli autori hanno delle pretese che non stanno né in cielo né in terra). L’unico prodotto che sono andato vicino a pubblicare è stato Extreme Fantasy, ma poi per questioni varie ed eventuali, si è deciso di appoggiarsi interamente alla 25 Edition.

Qual’e’ il miglior gioco a cui tu abbia giocato e perchè?
Non saprei dire… è sempre dipeso fondamentalmente dalle persone che sono sedute intorno al tavolo. Sono loro che rendono una partita di gdr bella o meno: considerando che la maggior parte del tempo in una partita di gdr non si usano le regole, direi che il sistema è totalmente ininfluente sul divertimento: alcune delle migliori partite della mia vita le ho giocate a Dungeons & Dragons, ma potrei dire lo stesso di Over the Edge, Fading Suns e tanti altri titoli… fare una classifica è impossibile e probabilmente anche inutile. Non so dare una risposta precisa a questa domanda.
Posso dire solo che i miei preferiti sono (per fare una classifica meramente tecnica senza gusti personali e memorie) Over the Edge (come regolamento light), Hero System (come regolamento complesso), Fading Suns (come ambientazione), Lupo Solitario (come gioco introduttivo & ambientazione).

Si riesce a tirare avanti ed a avere guadagni decenti lavorando nel campo dei gdr??
Risposta secca: No! A meno che non sei il detentore dei diritti di Dungeons & Dragons.

Cosa pensi del sistema D20 ? Alcuni lo vedono come uno squalo, altri come una sorta di primo approccio, altri come il dogma. Tu cosa ne pensi?
Che è un discreto sistema, con cui ci si può giocare tranquillamente: molte delle critiche al gioco sono mosse da posizioni prese per idee preconcette. Oppure dal fatto che ci si ritrova a giocare con gente che, insomma, qualche problemino ce l’ha. Se uno pensasse solo a divertirsi invece che a cercare il pelo nell’uovo (o meglio l’uovo nel pelo :D) sicuramente si vivrebbe molto più tranquilli.

Come ritieni che le persone comuni vedano il gioco di ruolo??
Non so cosa intendi con persone comuni. Sono forse i giocatori di ruolo delle persone fuori della norma? Non penso: è un hobby come tanti altri… certo, chi lo pratica spesso è dotato di una maggiore fantasia rispetto a tante altre persone, ma lo stesso si può dire di musicisti, scrittori, attori, ma anche di tanta altra gente.
La verità, in genere coloro che non giocano di ruolo non sanno nemmeno cosa siano i giochi di ruolo e probabilmente non gli interessa, né più né meno di quanto siano interessate a conoscere la discografia completa dei Velvet Underground o l’opera completa di Kurt Vonnegut.

Cosa consigli a chi vorrebbe iniziare a lavorare in questo campo?
Di non farsi sogni… il lavoro di traduzione richiede innanzitutto una grande dedizione e la capacità di lavorare anche 8 ore al giorno per rispettare le consegne. La paga non è eccezionale e se si vuole investire per produrre qualcosa, pensarci 4-5 volte… spesso ciò vuol dire investire dei soldi per vedere dei rientri solo dopo tot anni (se si vuole lavorare con onestà pagando tutti… poi ci sono sempre scappatoie di vario genere).
In genere… datevi a qualche altra attività… rende di più e soprattutto vi permetterà di divertirvi ancora giocando, invece che pensare a quello che fino a qualche tempo fa era un hobby, come ad un lavoro.

Un ultimo parere da giocatore e non da imprenditore : se un amico ti chiedesse di consigliargli un gdr con cui iniziare cosa gli consiglieresti? E cosa consiglieresti a chi è già esperto???
Oggi come oggi sicuramente Lupo Solitario. A chi è già esperto direi di dare un’occhiata a Over the Edge… è un libro pieno di fantastiche idee per giocare di ruolo.

Grazie del tempo, Michele. In bocca al lupo da parte mia e della redazione di Kult.
Grazie a voi

Simone Bonetti

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