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Brothers In Arms: Road To Hill 30

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Brothers In Arms: Road To Hill 30

 

Brothers in arms: il nuovo videogioco distribuito da Ubisoft e realizzato da Gearbox Software ci porta in prima linea nel II grande conflitto mondiale. Nei panni del sergente Matt Baker, membro della 101a divisione Aviotrasportata americana, paracadutata dietro le linee nemiche durante lo sbarco in Normandia (personaggio e divisione realmente esistiti e di cui dovreste aver già sentito parlare, anche grazie al romanzo di Stephen Ambrose “Band of Brothers” e visto nell’omonima serie televisiva prodotta dal regista Steven Spielberg e dall’attore hollywoodiano Tom Hanks, passata già un paio di volte sulle reti nazionali e uscito successivamente in DVD, in un bellissimo cofanetto di metallo, nella prima edizione) dovrete affrontare la campagna militare formata da diciasette missioni che si svolgerà nell’arco di una sola settimana e durante la quale sarete esposti in prima linea, assieme ai vostri commilitoni, agli orrori della guerra, orrori che, come spesso succedeva in tempo di guerra, da semplici commilitoni renderanno questo gruppo di uomini veri propri fratelli, di sangue, di sventura… di armata, appunto.

Il realismo che s’impossesserà di voi all’inizio del gioco è alquanto disarmante: in mezzo a un conflitto più grande di voi, sarete chiamati a comandare un manipolo di uomini che pian piano imparerete a conoscere grazie ai lineamenti di ciascuno di essi, ai loro comportamenti, al loro modo di urlare nelle sezioni di guerriglia… e che soprattutto dovrete imparare a comandare. Già perché, come avevamo già visto in Full Spectrum Warrior, anche in Brothers in Arms sarete chiamati ad attaccare il nemico usando sale in zucca, ovvero un minimo di strategia nel predisporre i vostri uomini all’attacco. E potrete quindi comandarli in un fuoco di sbarramento, ordinare loro una ritirata, decidere dove appostarli o se mandarli all’attacco. I vostri uomini eseguiranno impavidi le vostre istruzioni, ma anche essi mostreranno di usare la loro materia grigia durante l’esecuzione di questi comandi, agendo sempre nei migliori dei modi o manifestando la loro incapacità a eseguire il comando da voi impartito, per esempio perché troppo lontani dall’obiettivo. Come siamo avvisati a inizio gioco, la guerra è cruda e questo gioco, sebbene non esageri in zampilli di sangue, porta con sé tutto il bagaglio di crudeltà della guerra: da corpi appesi agli alberi di paracadutisti capitati in zone popolate da nemici a particolari di corpi mutilati da granate o dal nemico stesso. E anche il linguaggio utilizzato in questo gioco è crudo e quindi pone il gioco stesso nella fascia di “consigliato ai maggiori di 16 anni”. Tutti questi aspetti del gioco sono comunque comuni agli altri giochi di guerra. Quello in cui BiA si differenzia, per esempio dalla serie dei vari Medal of Honor, è appunto l’uso di una componente di strategia. Avrete con voi i vostri fratelli che potrete utilizzare in vari modi per far fronte alle varie situazioni che dovrete affrontare. Il fuoco di copertura non sarà un problema per una vostra squadra, mentre voi aggirerete, non visti, il nemico, prendendolo alle spalle. Come potrete distruggere un carrarmato nemico se non inscenando un’azione diversiva da un lato, mentre voi vi avvicinerete dall’altro per piazzare una carica esplosiva? Ad aiutarvi, oltre al vostro istinto di sopravvivenza, che sarà messo a dura prova in questo gioco (a livello normale, non ricordo gioco che dopo un paio di colpi ben accusati vi stenda senzavita), ci sarà la possibilità di visualizzare, seppure in modo limitato, la zona di guerriglia attualmente in corso. La visuale da prima persona si sposterà a una modalità aerea nella quale potrete visualizzare i vostri uomini, i tedeschi attualmente impegnati contro di voi (solo quelli dai quali siete stati attualmente ingaggiati – la visuale è quindi una visuale limitata ai nemici già scorti dalle vostre truppe e non vi permette di andare in giro per tutto il livello… sarebbe altrimenti una sorta di gps antilitteram…) e la disposizione degli oggetti tra voi e loro (tramite i quali potrete assicurarvi un appostamento sicuro per l’eventuale ingaggio e fuoco di copertura e altresì utile anche per vedere se ci sono nelle vicinanze varchi che vi permettano di aggirare il nemico). Questa visuale in effetti si dimostra alla fine utile solamente per scoprire come aggirare il nemico, visto che questa è una delle migliori mosse per avanzare nel gioco. Avrete di livello in livello anche qualche occasione di entrare in alcuni edifici per eliminare guardie nemiche appostate in fasi di cecchinaggio.

Ogni volta che ingaggeremo il nemico potremo, come già sopra accennato, disporre i nostri uomini in punti precisi dell’ambiente che ci circonda (meglio se protetti dal fuoco nemico), il tutto tramite la pressione del tasto destro del mouse. Apparirà un cursore a forma di anello, detto “anello di comando” con sopra una bandiera che indicherà il tipo di squadra che si sta muovendo e, tramite questo anello, potremo assegnare la posizione della nostra squadra. Sopra il nemico saranno invece presenti dei cerchi. Inizialmente di colore rosso (indicanti quindi la pericolosità degli stessi di sparare) potranno essere resi inoffensivi tramite i nostri comandi che impartiremo alle varie squadre. Un buon fuoco di copertura farà cambiare questo colore da rosso a un grigio man mano più chiaro, che significherà che la truppa nemica è sotto controllo e sparerà di rado. Questo è il momento per prenderli di sorpresa magari su un lato scoperto. Ma attenzione perché qualche volta, mentre cercherete di aggirare il nemico, potreste essere sorpresi da altri nemici posizionati lungo il percorso. A ogni ordine che impartiremo vedremo anche la corrispondente mimica gestuale. Un notevole tocco di fedeltà e di immedesimazione che ci renderanno ancor più partecipi delle sorti della nostra compagnia.

Durante lo svolgimento della missione, il computer salverà il gioco lungo alcuni checkpoint predefiniti, dai quali potrete ripartire nel caso i nemici vi avessero ucciso. In alcuni frangenti, il gioco vi chiederà anche se vorrete ripristinare completamente la vostra energia vitale prima di riaffrontare la missione (questo perché al momento del salvataggio potreste avere un’energia vitale limitata). L’enerigia vitale è rappresentata a schermo da una vostra silhouette che può variare dal colore verde (ottime condizioni di salute) al colore rosso (cioé in condizioni di salute pessime). Questo indicatore è attorniato da una bussola che mostra dove dovrete dirigervi per procedere nella missione e la bandiera indicante il tipo di squadra ai vostri comandi.

Ogni volta che si completa un capitolo si riceveranno in premio una medaglia a seconda del livello di difficoltà scelto (è un crimine non partire con almeno il livello di difficoltà Normale, visto che il livello Facile tramuterebbe in un picnic questo gioco, snaturando completamente tutto il pathos e la storia qui digitalmente ricreata). Per ogni medaglia ricevuta si sbloccheranno elementi nel menu extra, a cui si potrà accedere dal menu principale. Finendo il gioco con un livello di difficoltà noterete che non avrete sbloccato tutti gli extra. Questo perché riuscirete a sbloccare tutti questi elementi accessori (documenti sullo sviluppo di gioco e documenti reali della guerra su cui questo gioco è incentrato) solamente rigiocando il gioco stesso con gli altri livelli di difficoltà.

Si può giocare a BiA in modalità multiplayer tramite Internet e il sito www.ubi.com.

Durante tutte le situazioni di gioco, il motore grafico del gioco si è mostrato completamente all’altezza, nella versione PC, con grafica scalabile per poter girare anche su computer non molto recenti. Il livello minimo consigliato rimane sempre un bel AMD Athlon o Pentium IV con almeno 2.5 GHz e 1GB di ram. Lo spazio su disco invece occuperà almeno 5 GB. Anche il sonoro di questo gioco si attesta su buoni livelli, ricreando saggiamente la scena della battaglia e donando drammaticità nei giusti momenti.

Raccomando il gioco agli appassionati di questo genere di gioco che ai livelli di difficoltà difficile e reale troveranno pane per i loro denti e a chi non ne avesse mai provato uno e sia un po’ curioso, grazie anche all’elevato grado di strategia necessario per il compimento delle varie missioni, elemento che lo differenzia da altre produzioni di genere bellico.

Giovanni Strammiello

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