Al Telefono
Madre: Pronto.
Figlio: [Silenzio, quindi un sospiro.]
Madre: Pronto. Chi è?
Figlio: Mamma?
Madre: Ma chi è?
Figlio: Sono Dario.
Madre: Sì, sono mamma figliolo. Che succede? Dove sei finito?
Figlio: Mamma… ho ucciso Carlo.
Madre: Dario, non l’avrai fatto davvero?
Figlio: Sì.
Madre: Perché lo hai fatto?
Figlio: Non potevo più sopportare quello che ti faceva. Quello che faceva a entrambi.
Madre: No! Figlio mio…
Figlio: Non è colpa tua. Tu hai sopportato persino troppo.
Madre: Ma…
Figlio: È che non ce la facevo più a sentirti patire e piangere di nascosto. Non più.
Madre: Tu sentivi… No…
Figlio: Lo so che era solo per me che sopportavi tutto quell’orrore.
Madre: Sei il mio unico figlio: che altro avrei dovuto fare? Che ne sarebbe stato di te?
Figlio: Volevo solo dirti che sei stata una buona madre. Mi spiace sia finita così.
Madre: Ma dove sei adesso?
Figlio: Al negozio. Mi stanno portando via.
Madre: Dove ti portano?
Figlio: Mi portano via mamma…
Madre: Ti raggiungo.
Figlio: [In sottofondo una voce maschile sentenzia perentoria: “No!”]
Non puoi venire mamma.
Madre: Chi è? La polizia?
Figlio: Magari lo fosse… Ora devo andare.
Madre: No! Dario!
Figlio: Ora sei libera almeno tu.
Addio mamma.
Ti voglio bene.
Madre: No bambino mio!… Parlami ancora! Non andare!
Figlio: [Rumori e grida soffocate in sottofondo. Poi si interrompe la comunicazione.]
Madre: [Singhiozzi di un pianto disperato. Poi cade la linea.]
Trascrizione della conversazione telefonica avvenuta a Torino il 29 febbraio 2000 dalle ore 23.37 alle ore 23.39 tra il numero 011.***8741 e il numero 011.***0601.
Shifter
Not again
Not again please
Not again no
Not again
Marky Edelmann, 1995.
Marco Chiariglione