Dopo mesi finalmente Capcom ha rilasciato al pubblico quello che dovrà essere chiamato il punto di svolta dei survival horror. Abbandonati falsi piani prospettici 3D e le telecamere a inquadratura fissa, siete pronti a immergervi nel puro terrore.
La storia vi vedrà nei panni del redivivo Leon S. Kennedy, stesso taglio di capelli e stesso giubbotto, ma non appartiene più al corpo di polizia S.T.A.R.S., ma è divenuto un agente segreto. La Umbrella corporation è stata smantellata dopo una retata governativa e di zombie sembra non esserci più traccia. Come agente segreto, siete sulle tracce della figlia del presidente degli Stati Uniti, Ashley, rapita e avvistata in un paese dell’Europa. Della Spagna, diremmo noi, visto che qui tutti parlano in Spagnolo. Comunque due poliziotti vi scortano alla prima magione di un misterioso villaggio immerso in un fitto bosco. Da qui dovrete fare affidamento sulle vostre forze e sui consigli che vi saranno forniti di tanto in tanto da Hunnigan tramite uno speciale comunicatore audio/video (Comm). Che altro dire quindi? Beh, man mano che vi addentrerete nel villaggio farete la vostra conoscenza con i poco affabili abitanti. Aspettatevi insulti in spagnolo (almeno nella versione da noi testata, quella americana) e comportamenti non proprio socievoli. Appena si accorgerranno di voi, gli amabili contadini entreranno in possesso dei loro strumenti di lavoro per cercare di porre fine alle vostre indagini: forconi, zappe e persino motoseghe nei primi livelli… molto facilmente riconoscibili visto il loro rumore inequivocabile… appena lo sentirete di lontano inizierete a cercare di rintracciarlo visivamente per evitare sorprese da dietro le spalle. E, dalle parole del produttore stesso del gioco, Mr. Kobayashi, di zombie nemmeno l’ombra, perché non sono intelligenti e che gusto ci sarebbe a sfidare nemici non intelligenti? Mmmmh, sarà, ma bisogna dire che non sembrano completamente sani tutti i personaggi che incotrerete nel gioco… alcuni addirittura alquanto improbabili da un punto di vista fisico… ma questo è il bello, se no non sarebbe Resident Evil. Il direttore del progetto Mr. Shinji Mikami, diceva orgogliosamente di dimenticare tutto quanto si era visto finora nella saga di Resident Evil. Ed è vero, abbiamo già detto degli zombie. Ma parliamo allora di quello che si può scorgere fin da subito inserendo il primo dei due mini-dvd dentro il nostro GameCube. La grafica è incredibile: l’accordo di esclusiva (almeno temporale per quello che si è venuto a sapere da qualche mese, in quanto pare che questo episodio apparirà a fine anno anche su Playstation 2, in forma graficamente ridotta, e molto probabilmente potrebbe poi approdare anche su Xbox, anche se non sappiamo se l’attuale o la futura incarnazione – che sembra adesso dover apparire contemporaneamente in USA ed Europa) ha giovato ai tecnici Capcom che si sono concentrati sul cubo già da un po’ di tempo e probabilmente con l’aiuto di Nintendo stessa, sono riusciti a spremere ogni bit dal piccolo gioiello per riuscire a estrarre una simile magnificenza. Tutto lo schermo è aggiornato a 30 frame al secondo e la scelta di mostrare il gioco in 16:9 aumenta il feeling cinematografico che Mr. Mikami ha da sempre voluto donare ai suoi videogiochi. Il gioco è inquadrato da una prospettiva in terza persona, alle spalle del protagonista, durante le fasi di esplorazioni del gioco. Appena invece si è chiamati ad usare una delle nostre armi a disposizione,
l’inquadratura si avvicina alla spalla destra per lasciare un’ampia visuale di “puntamento” al giocatore. La prima arma a nostra disposizione è una pistola a puntamento laser e la precisione sarà richiesta se vorrete disfarvi dei nemici che vi verranno contro. La precisione del colpo sparato potrà aiutarvi a eliminare il vostro opponenete: mirando all’arma impugnata dal nemico, ad esempio un coltello, la farete schizzare via. Potrete mirare al ginocchio e azzoppare il folle che stava per prendere la mira con il suo forcone. Oppure sparare alla testa del pazzo mascherato con motosega lanciato in una rincorsa verso di voi: se il colpo centra la testa, essa sarà tranciata di netto (una pallottola esplosiva) e vedrete un mare di sangue sgorgare dal pezzo di collo attaccato al resto del corpo (ormai anche Nintendo sguazza nel GORE più truculento… sono finiti i tempi della censura Nintendo in giochi come Killer Instinct, che i più vecchietti di voi ricorderanno…), che in alcuni casi, non si arresterà ma continuerà ad avanzare verso di voi (e, causa un bug, o una volontà ben precisa del programmatore, una volta sono stato pure afferrato da uno di questi corpi senza testa e sollevato per il collo finché con un calcio ben piazzato non mi sono liberato da questo corpo senza testa). Sì, oltre alle varie armi (abbiamo già detto della pistola a mirino laser, ma nel corso della storia avrete accesso anche a granate di vario tipo, un fucile a pompa e uno di precisione oltre che a un mitragliatore), potrete eseguire altre mosse, nonostante la relativa indicazione apparirà su schermo: potrete calciare, salire scale, saltare da finestre, evitare massi rotolanti verso di voi, tutto con la pressione del tasto o dei tasti indicato/i su schermo, un po’ come succedeva in Shenmue di Sega, nei quicktime event.
Avrete anche la possibilità di utilizzare un coltello, e spesso lo farete per dare un occhio al contenuto di varie casse alla ricerca di armi, munizioni, spray medici o erbe curative, come nella migliore tradizione Resident Evil. Altra importante modifica è il metodo di salvataggio: sebbene le macchine da scrivere siano ancora presenti nel gioco e indichino il punto dove il giocatore può salvare la sua posizione attuale, non sarà più necessario possedere un nastro d’inchiostro per poter salvare. Sebbene il numero di salvataggi a disposizione sia limitato, ogni qualvolta s’incontrerà una macchina da scrivere si potrà salvare. L’essere passati a una rappresentazione del gioco 3D ha ulteriormente giovato all’atmosfera del gioco: gli enigmi adesso sfruttano questa componente e richiedono al giocatore di effettuare attentamente le proprie mosse. Mine e tagliole nascoste nel bosco sono solo alcuni dei pericoli in cui potrete incappare. Infine sono state abbandonate anche le casse dove stipare le armi e i vari oggetti raccolti. L’inventario è ora una scheramta, come nei più classici dei giochi di avventura, dove potrete selezionare l’arma da far usare a Leon oppure quali oggetti utilizzare o combinare con altri. Lo spazio d’inventario è limitato, ma esiste uno spazio temporaneo dovre potrete porre altri oggetti in attesa di scartarli per altri più utili. Oltre all’inventario, avrete a disposizione una mappa che vi segnalerà, oltre alle sezioni della regione attualmente esplorata, tutti quegli elementi che dovrete conoscere per portare a compimento il capitolo che state affrontando della storia: quindi punti dove potere salvare la vostra situazione, porte chiuse e altri oggetti che potrete selezionare perché siano evidenziati maggiormente all’interno della mappa. Infine, la scheramata degli oggetti raccolti, oggetti preziosi, dove potranno essere esaminati. Novità ulteriore di questo episodio della saga, sarà la possibilità di acquistare/vendere oggetti e armi. Durante la vostra perlustrazione vi imbatterete in casse contenenti Pesetas (eh sì siamo nella Spagna prima dell’avvento dell’Euro, allora…) che potrete raccogliere e accumulare per poterne poi usufruire in questi “negozi”. In genere, dopo aver ucciso un opponente, potrete perquisirlo e a volte ricavarne altre pesetas. Che altro aggiungere? I tempi di caricamento tra una sezione e l’altra non sono eterni e grazie al cielo non ci sono più sezioni divise da porte che si aprono. In ogni momento potrete sapere il vostro stato fisico e il numero di munizioni presenti nell’arma (che andrà ricaricata). Le sequenza non interattive sono gestite tutte dal motore del gioco e questo aumenta il pathos – in genere si attivano prima di sequenze in cui dovrete darvi da fare…
Ricordate che questa volta non avrete a che fare con zombi, ma con persone che sanno attaccarvi in gruppi e chiamare rinforzi se sarà il caso. Sono strani, ma intelligenti e ricordatevi di guardarvi le spalle (anche grazie alla funzione implementata nei comandi del joypad che vi permetterà di girarvi di 180 gradi per poter prendere in mano la situazione di un eventuale attacco a sorpresa). Siete soli in un villaggio maledettamente inquietante e presto giungerà la sera… e allora chi sarà da salvare? Bentornati a Resident Evil: ben arrivati a Resident Evil 4, dove ricomincia l’orrore.
Dopo milioni di copie vendute dell’intera saga, diamo un occhio ai passati capitoli della saga.
Resident Evil (originale e nella versione “rifatta” per GameCube)
Giunto dopo il padre putativo Alone in the dark, il gioco che ha inventato il genere dei survival horror, il primo titolo della saga ne aveva perfezionato i meccanismi e introdotto la sensazione di essere veramente in un film da paura. Sebbene sia uscito nel 1996 e vanti già un remake uscito solo per GameCube, vale ancora oggi la pena di essere giocato.
Resident Evil 2
Anche questo portato su GameCube, ma senza miglioramenti visivi, vede Leon S. Kennedy (ora protagonista di RE4) assieme a Claire Redfield, sorella di Chris, già protagonista del primo episodio. Ambientato prima e dopo il primo gioco, dava la possibilità di intraprendere cammini diversi pur rimanendo nella stessa storia
Resident Evil 3: Nemesis
Torna Jill Valentine, protagonista del primo Resident Evil, in una versione del gioco orientata molto all’azione. Le innovazioni sono poche, ma un design impeccabile lo rese inattacabile a critiche – il titolo fa riferimento alla minaccia pressoché indistruttibile inventata dalla Umbrella Corporation per distruggere tutti gli agenti della S.T.A.R.S.
Resident Evil Code: Veronica
Nato originariamente per Dreamcast, e portato poi con la variante X su Playstation 2 e ultimamente su GameCube, rimane un buon titolo e si fa apprezzare per le sue ambientazioni in vero 3D. La versione X in realtà si distingue dall’originale per l’inserimento di 3 nuove scene di intermezzo e un finale rifatto.
Resident Evil Zero
Prodotto per Nintendo 64, ma uscito alla fine solo per GameCube, questo titolo sfoggia ancora ambienti pre-renderizzati, sebbene essi siano allo stato dell’arte, la possibilità di cambiare personaggio e nemici che sono insetti, ma poco altro.
Resident Evil Outbreak
Uscito in Giappone con una parte online, tolta poi in Europa, questo titolo… è meglio lasciarlo nei negozi. Lo consiglierei a quelli che mangiano pane e zombi (brrr… che m’è saltato in testa di scrivere) dalla mattina alla sera… ci siamo capiti… a meno che non viviate in Giappone…
Finalmente è giunto in versione americana per il momento il capolavoro che ridefinirà il genere dei survival horror. Giù il cappello per
Resident Evil 4
Giovanni Strammiello
Giovanni Strammiello