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Ai miei tempi

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Ai miei tempi

Scorrono immagini qualsiasi sullo schermo di una televisione qualsiasi, davanti alla quale è schierata al gran completo la famiglia Qualsiasi.
"Ah, ai miei tempi…" bofonchia il nonno, subito dimenticandosi il finale della frase, che potrebbe essere "…quelle belle partite a tressette, davanti al camino…"
"Eh, già" prosegue il capofamiglia, carezzandosi la pancia. "La televisione era molto più educativa, quando eravamo giovani noi ! E i varietà molto più divertenti! Vero, Maria ?" Sospiro della moglie. "I film poi, erano così commuoventi…si capiva subito quali erano i buoni e i cattivi…"
"MA SOPRATTUTTO…" tutti si voltano esterrefatti. Anche il figlio venticinquenne si unisce al coro della "nostalgia canaglia"?
"MA SOPRATTUTTO…"Si erge con aria solenne "I CARTONI ANIMATI DI OGGI SONO UNA VERA SCHIFEZZA!" Qui segue, naturalmente, un battibecco col figlio minore, anni 10, l’unico che guarda al futuro, nonostante qualche rimpianto per "L’albero azzurro", la sua trasmissione preferita di quando era uno sbarbato di 6 anni.
Anche in un gruppo di amici Qualsiasi nascono spesso appassionate discussioni all’insegna dell’amarcord, televisivo innanzitutto; con leggerezza si può anche procedere a un rapido riepilogo della cucina, della moda, dei passatempi in voga nel dorato mondo della fanciullezza.
"Ma ve la ricordate MIMI’, quella della pallavolo? Quella che si allenava con le catene ai polsi ?"
"Già, e quando svolazzava a sei metri d’altezza per sferrare il suo colpo segreto, la foglia cadente, con la palla che scompariva nel soffitto della palestra?? UN CA-PO-LA-VO-RO!"
"E Mila e Shiro? E Creamy? E Candy? A proposito, sai che alla fine si mette con Terence?" Fin qui, di solito, le donne, interrotte da sbuffi di disprezzo.
"Roba da femmine! Volete mettere Goldrake, Mazinga Z, Ken Shiro? Le puntate più truculente me le sogno ancora di notte, altro che film dell’orrore con il bollino rosso! Per non parlare del Mito Generazionale Maschile…la Divina, l’unica e sola…" (tranquilli, non si tratta di Marylin né di nessun’altra vamp di Hollywood, ma di Lamù, una delle classiche ragazzine con occhi in stile porta-di-un-garage e bikini mozzafiato. Mi piacerebbe lanciare un dibattito sulle perversioni dei giapponesi!)
Ma erano davvero migliori, i cartoni animati anni ’80? Nonostante le assurdità e le morbosità nipponiche, si è molto tentati di rispondere di sì. Forse oggi è tutto troppo "politically correct", troppo omologato, con troppa melassa educativa che sgocciola da tutti i pori?
O forse, mentre li riguardiamo, ai nostri occhi di ultra-ventenni si sovrappongono quelli di noi bambini, con tutti i ricordi di che quello che eravamo, quello che avevamo. Magari dopo Candy c’erano i compiti, o la mezz’ora con la Barbie; dopo Daytarn 3, il giro in centro con la prima felpina Best Company…o il Lego e l’odore fluttuante della nonna (che allora non aveva ancora perso l’abitudine di mischiare all’acqua naturale quella terrificante polverina che la rendeva gasata…)
Quante cose, d’un tratto, tornano in mente mentre guardiamo le vecchie foto delle elementari- in cui sorridiamo con aria dimessa, vestiti come gli odierni albanesi.
"Ai miei tempi…"mormora il figlio maggiore, emulando il nonno nell’afflato nostalgico.
Forse siamo una generazione che invecchia senza crescere mai ?


Lorenza Ceriati

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