(Star Trek : Deep Space 9)
Il racconto è un’ Elseworld (invenzione della D.C. Comics) che sta’ a significare che non è mai esistito, ne su piano reale, ne su piani paralleli e tantomemo mirror, inoltre la storia non vuole sconvolgere alcuna trama passata, presente o futura oppure sconvolgere le vite e le storie dei personaggi come noi le conosciamo, in quanto questo racconto non esiste.
Era un giorno come un’ altro alla stazione più rinomata del quadrante, la gente che caoticamente attraversava la passeggiata non poteva minimamente pensare all’ orrore che sarebbe scaturito da li a poco.
Quark guadagnava più del solito dai clienti Terrestri, visto che oggi era il 4 di Luglio, una festa che simboleggiava una antichissima vittoria, un segno di indipendenza della vecchia storia del continente Americano.
Nessuno era indaffarato più del solito, quando all’ improvviso un lampo comparve misteriosamente dallo spazio, le difese della stazione vennero allestite, il tempo sembrò rallentare per un’ istante, quando con un fragore immenso il raggio penetrò lo scudo difensivo colpendo la struttura.
Il Capitano Sisko in quell’ istante stava parlando coi suoi ufficiali maggiori sul ponte di comando, quando il colpo scosse l’ intera base facendo scatenare il panico fra la gente, altri raggi punsero la base che si muoveva come un’ orso che si svegliava da un lungo letargo.
"Che cosa dicono i monitor Tenente Dax ?"
"Nulla, nessuna nave nemica nel raggio dei sensori, i raggi appaiono all’ improvviso da sorgenti non identificate"
"Allarme rosso a tutte le sezioni, questa non è una esercitazione" Strillò con impeto il Maggiore Kira.
Fu in quel preciso istante che il colpo più duro si fece sentire, allora Sisko ordinò : "Sig. Odo si prepari a far evacuare tutti i civili, ed inserisca una rotta di allontanamento dalla Terra" Si proprio la Terra, il terzo pianeta del Sistema Solare.
Ma cominciamo la storia dall’ inizio; il pianeta Bajor gravitava attorno ad un sistema di stelle abbastanza simile a quello Terrestre, anche se in quel periodo il quadrante Gamma era sconosciuto.
Circa 20 anni fa, fu costruita dagli scienziati Bajoriani una stazione spaziale che doveva ospitare al suo interno un centro commerciale, un bar, un casinò ed altre cose simili.
Era un progetto esclusivamente di abbellimento di un pianeta senza lune, senza nessuna pretesa di rendere la base un centro tattico offensivo e/o difensivo.
Ma alla vigilia del 5° anniversario, il cielo si squarciò in due facendo notare che a breve distanza dal pianeta, esisteva un buco spaziale di intercomunicazione.
La sorpresa era forte, gli scienziati si scervellarono sui vari motivi della comparsa del fenomeno, che da li a poco fece notare la sua vera natura.
Il pianeta venne improvvisamente bombardato sistematicamente, ma su i radar non appariva nulla, scariche di energia cadevano dal cielo colpendo vari centri vitali del pianeta.
Con un piccolo stratagemma la base vene riempita di 4.000 persone e lasciò l’orbita del pianeta, l’esplosione dello stesso scagliò la costruzione in mezzo allo spazio profondo.
Anche i Bajoriani sapevano poco dei nuovi sistemi stellari scoperti da quel viaggio forzato, fu allora che alcuni scienziati decisero di ibernare le persone lasciandone una viva con il compito di vigilare sulle vite e di scoprire un modo su cui ricominciare.
Quell’ uomo venne trovato dentro un cilindro abbandonato nello spazio 30 anni fa, ero io Odo che nonostante la mia peculiare natura venni accettato dai Bajoriani come una persona normale, il mio metabolismo mi permette di lavorare per 36 ore riposandone solo otto, allora non sapevo che i nemici che distrussero il pianeta appartenevano alla mia stessa gente, i mutaforma.
Circa tre anni e mezzo fa la stazione venne trovata alla deriva nello spazio, da una astronave della Federazione Unita dei Pianeti, la U.S.S. Enterprise – D, comandata dal Capitano Picard al quale spiegai la storia di questo popolo e la necessità di trovare un pianeta fertile.
La Federazione diede di più, oltre che ad aiutarmi a risvegliare i miei amici, ci misero in orbita Geo stazionaria alla Terra, tutte le 4.000 persone si risvegliarono dal letargo senza alcun problema, anzi un problema ci fu, Morn perse l’ uso della parola, caso che fu fortunatamente isolato.
La base venne modernizzata, e su consiglio dei Bajoriani vennero installate torrette di sicurezza, anche se i Terrestri non ne vedevano l’ utilizzo, la cura di essa fu affidata al Comandante Benjamin Sisko, io ormai senza lavoro mi venne assegnata la possibilità di tutelare la sicurezza della stazione, e come si può fare con quel farabutto di Quark?
Questo fu uno dei pochi problemi di fondo visto che la base veniva giornalmente visitata da Cadetti della Flotta Astrale, dove potevano simulare l’uso delle torrette contro nemici virtuali e quasi periodicamente il solito Cadetto distratto combinava un disastro.
I Terrestri donarono ai Kai Bajoriani, una piattaforma spaziale battezzata "Tersicore" nella quale era stato costruito un’ immenso monastero, per celebrare la fusione delle due razze.
Circa un’anno fa partecipammo tutti al battezzo della U.S.S. Voyager, partita da uno dei nostri moli diretta nella zona dove è apparso il buco spaziale, però quasi subito raggiunta la zona l’astronave sparì dentro ad uno strano fenomeno situato nelle "bad lands", quasi subito i Terrestri accusarono i Bajoriani che conoscevano benissimo quelle zone.
Il Comandante Sisko riuscì con molta diplomazia a mettere pace di nuovo tra le due razze e per questo venne insignito del grado di Capitano, cosa che ci riporta a pochi giorni fa.
Era un giorno come un’ altro come ho detto all’ inizio di questo racconto, fortunatamente al momento dell’ attacco non avevamo Cadetti a bordo, nonostante tutta la tecnologia offerta dalla Federazione, le astronavi che attaccavano risultavano (come allora) ancora invisibili, cominciò tutto con un colpo preciso ad una sezione della base, un punto nevralgico che non dava la possibilità di sfuggita, il molo numero uno esplose con violenza, la mia postazione era adiacente a quel punto e l’ esplosione mi fece saltare dalla mia sedia catapultandomi contro la porta.
Altre scosse avvertivano che il nemico attaccava ancora, le mie preoccupazioni erano molte, non volevo credere che la mia razza poteva fare una cosa così vile, sotto molte pressioni le torrette uscirono dai loro gusci scagliando nello spazio fasci laser che in alcuni casi colpivano il nemico.
Il Capitano Sisko nonostante la situazione critica era li al suo posto, sul ponte di comando affiancato da amici che aveva imparato a conoscere durante gli anni, ogni tentativo di controbattere il nemico risultava quasi disperato, tutte quelle scariche di energia sembravano fulmini a ciel sereno, ma nessuno sospettava che l’ astronave madre controllava la battaglia dalla vicina Luna.
Mentre abbandonavo la mia postazione per raggiungere il ponte, vedevo la passeggiata completamente provata dalle ferite dei colpi, molti vetri si erano frantumati, pezzi di acciaio cadevano dalle paratie sopra stanti, riuscì a salvare una famiglia che non aveva notato quel pezzo letale di metallo.
Sotto varie sollecitazioni successe la tragedia, uno dei piloni superiori esplose, un rapido pensiero alle persone che erano in quelle sezioni scosse terribilmente la mente di Sisko il quale annunciò il sovra citato ordine : "Sig. Odo si prepari a far evacuare tutti i civili, ed inserisca una rotta di allontanamento dalla Terra"
Come potevamo combattere un nemico che non vedevamo, i laser della stazione che colpivano punti casuali dello spazio, raramente si imbattevano in qualche vascello nemico, nessuna astronave della flotta poteva aiutarci, sapevamo tutti che la più vicina ci avrebbe impiegato 15 ore a raggiungerci e noi non avevamo tutto quel tempo.
Le difese della Terra cercavano di aiutarci come meglio potevano, incredibili missili si scagliavano dalla superficie, i loro vani si aprivano facendo fuori uscire delle mine spaziali, infittendo così la trama difensiva, ma a quanto pare i nemici volevano portare distruzione anche al pianeta blu.
Improvvisamente apparve lei, la U.S.S. Enterprise – E, dalla fase di occultamento "Scusate il ritardo, abbiamo avuto a che fare con una disputa coi Cardassiani, adesso faremo un rapido giro intorno alla stazione per aumentare il numero di bersagli"
Il Capitano Picard conosceva Sisko sin dai tempi della battaglia coi Borg a Wolf 532, dove il mio Capitano perse la sua moglie, l’astronave nuova di zecca saettava tra lo spazio con incredibile fluidità, quasi come se veleggiasse in mezzo a tutti quei raggi.
Il Capitano Picard apparve di nuovo sul visore "I Cardassiani ci hanno lasciato un piccolo regalo per l’ aiuto a loro offerto, hanno detto che poteva essere utile in questi casi"
"Allora abbiamo uno spiraglio di speranza" Commentò Sisko.
"Più che uno spiraglio è una vera e propria luce, abbiamo un missile che sarà lanciato tra pochi secondi, le consiglio di spegnere tutti i monitor della stazione e di tenere gli occhi chiusi… ed anche le dita incrociate, un segnale dalla nostra astronave vi dirà il momento della deflagrazione, Picard chiude"
"Avete sentito, spegnete tutti i monitor, Tenente Dax dia il comando di oscurazione delle finestre, Maggiore Kira si tenga pronta a salpare con la Rio Grande"
L’ eccitazione di quel momento era visibile, il computer della stazione scandiva i secondi che il Tenente Comandante Data faceva passare, pronto al lancio del siluro.
"Cinque… quattro… tre… due… uno… lanciato" Apparve una luce sui monitor, era il segnale di chiudere gli occhi e sperare, quasi dieci secondi dopo una immensa luce, come una nova che esplode, illuminò l’ intero campo di battaglia, un’ altro segnale dalla Enterprise fece riaprire gli occhi a tutti, una attenta Jazdia Dax guardava con trepidazione lo schermo radar facendole dire "Li vediamo signore, i nemici sono sul quadrante, li vediamo"
Un grido di gioia pervase la sala " Maggiore Kira ordini a tutte le torrette di fare fuoco seguendo le co ordinate dei loro radar" Disse un soddisfatto Sisko.
"Sissignore" In quell’ istante vidi la mia amica piangere di gioia, i nemici frastornati da quella luce incredibile rimasero fermi nello spazio, sembrava quasi che il tempo si fosse fermato, soltanto la stazione scandiva i secondi, colpendo con le sue armi le astronavi nemiche.
Fu allora che vedemmo tutta la potenza e l’ incredibile immensità dell’ astronave madre, che si alzò dalla Luna, sembrava anch’essa immobile, la sua aria era quella di sfida, un duello che forse sarebbe durato una intera giornata, si perché essa si girò in senso opposto lasciando definitivamente la Terra.
Avevamo vinto, questo giorno segnato col sangue di molta gente sia Bajoriana che Terrestre, segnava la fine di questa terribile minaccia ma un semplice annuncio spezzò l’ euforia del momento : "Terrestri, Bajoriani, non avete idea di che cosa avete appena iniziato".
Ed invece lo sapevamo, la guerra, una parola che questa gente aveva scordato in tutto questo tempo, ma in qualunque momento fossero ritornati, questa volta eravamo pronti, questa volta non potevano più coglierci di sorpresa.
Un’ altro mondo
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Antonio Corradi