Secondoun’espressione della psicologa e scrittrice Vegetti Finzi “l’adozione nonintende dare un bambino a una famiglia, ma una famiglia al bambino”. Al centrodel complesso dinamismo dell’adozione si trova quindi un reciproco incontrarsida parte di due genitori adulti e di un bambino che comprende curiosità, sguardipieni di amore e di trepidazione, ma anche paura, forse pure delusione erifiuto.
Illibro Ho adottato mamma e papà, curato dall’Associazione Amici Trentini,che si occupa da più di venti anni di vari ambiti legati alla tutela dei minorie dei meccanismi dell’adozione internazionale, proprio nel suo titolo un po’provocatorio aiuta a riflettere quanto questo incontro da cui parte tutto illungo processo dell’adozione sia spesso molto condizionato, per andare a buonfine, dalla capacità dei genitori adottivi di cogliere il vissuto proprio equello dei bambini che adottano. Adottare un bambino non coincide, infatti, conuna semplice scelta genitoriale, ma comporta un incontro lungo e complesso incui lo stesso bambino deve “adottare” i genitori, cioè progressivamentepercepirli come tali.
Comel’amore, e proprio perché è una scelta di amore, l’adozione richiede lacapacità di costruire una relazione con pazienza e sacrificio, facendo parlareanche i vissuti di sofferenza e a volte di sterilità che conducono tantigenitori a mettersi in gioco per intraprendere il cammino del prendersi cura difigli che non sono propri.
Genitorie bambini adottivi in questo senso si devono accettare reciprocamente vincendoanche eventuali paure e diffidenze, accogliendo da parte del mondo degli adultinon tanto il modello di bambino che vorrebbero i genitori, ma quel bambino chesi ha davanti e accettando anche che sia il bambino stesso, nella sua libertà econ i suoi tempi, ad “adottare” i genitori, cioè ad accoglierli come tali.
Attraversol’esperienza di diversi autori, che lavorano nell’equipe dall’AssociazioneAmici Trentini, i sei capitoli di cui è composto il libro analizzano le diversefasi di questo incontro tra genitori e figli, a partire dalla stessa attesadell’incontro, passando alle delicate fasi dell’inserimento nella nuovafamiglia e del ruolo della scuola.
Ognicapitolo è ricco testimonianze concrete che tratteggiano l’esperienza adottivadal “di dentro”, raccontando storie da cui è possibile cogliere molti aspetti diquel vissuto che influenza genitori e bambini nel processo di adozione. Dopo ilracconto dell’esperienza scritta di diversi genitori che presentano le lorostorie concrete sono presenti infatti paragrafi intitolati con il nome “spuntidi riflessione” in cui i diversi temi sono approfonditi dal punto di vistapsicologico ed educativo.
Lediverse fasi del processo di adozione sono esaminate in modo sviscerato e allostesso tempo estremamente chiaro: sovrabbonda l’attenzione ai particolari,frutto dell’esperienza di questa equipe psicologica curata da Laura MonicaMajocchi, che risultano essere davvero molto interessanti per chi si vuolemuovere in questo delicato iter di accompagnamento dei bambini adottati. Siparla dell’evoluzione dei rapporti dalla trepidazione dell’attesa, comedicevamo, per passare alla descrizione minuziosa dell’incontro tra genitori ebambini, con tutte le dinamiche molto profonde e a volte vissute soloinconsciamente, proseguendo con i primi mesi insieme, con il rapporto con lascuola, con il ruolo dei ricordi e della “cultura” di provenienza dei bambini,che costituiscono quel bagaglio da cui non si può e non si deve prescindere perun sano rapporto tra genitori e figli.
Ingenerale l’utilizzo delle testimonianza e la chiarezza delle riflessionigenerali rendono questo libro interessante anche per un vasto pubblico dilettori che si vuole fare un’idea delle dinamiche psicologiche che stannodietro a un cammino di adozione e che spesso coincidono con tante dinamichesimili anche nei rapporti educativi con i minori più disagiati.
Peri genitori che stanno pensando a un’eventuale adozione o affidamento, poi, illibro curato dalla Majocchi potrà essere una preziosa fonte di informazioni edi suggerimenti, non tanto dal punto di vista giuridico ed istituzionale,quanto piuttosto nel piano altrettanto importante delle scelte concrete e dellerelazioni genitori e figli.
Illibro si chiude con una rassegna di disegni a colori che vogliono dare la”parola ai bambini” per dipingere con i loro occhi il vissuto dell’adozionedalla loro parte con le loro immagini e anche con la loro allegria.