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I Tachioni E La Freccia Del Tempo

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I tachioni e la freccia del tempo

Abbiamo visto nel precedente articolo che i tachioni sono particelle che trascorrono la propria intera esistenza viaggiando a velocità superiori a quella della luce. La loro esistenza, se venisse un giorno confermata sperimentalmente, ci porrebbe di fronte ad alcune situazioni inquietanti e apparentemente paradossali: vediamo di analizzarle.
La relatività einsteniana prevede che il tempo rallenti mano a mano che ci si avvicina alla velocità della luce: in poche parole, gli orologi in movimento scorrono più lentamente di quelli in quiete. Quest’effetto è praticamente trascurabile nella nostra realtà quotidiana, ma rimane nondimeno misurabile: esperimenti condotti con strumenti di grande precisione hanno portato alla sua effettiva osservazione. Il fenomeno assume ben altre proporzioni a velocità molto più elevate, al punto che per un oggetto che procedesse alla velocità della luce il tempo smetterebbe completamente di scorrere. Ma cosa c’entra tutto questo con i tachioni?
La conclusione a cui è giunta la fisica è che per i tachioni il tempo non è fermo, ma addirittura scorre al contario: in altre parole, i tachioni viaggiano a ritroso nel tempo!
Questa conclusione sensazionale merita ovviamente qualche commento, e non deve indurre a credere di trovarsi di fronte ad una specie di miracolo o ad una deduzione erronea: si tratta semplicemente del punto di arrivo di un ragionamento scientifico del tutto sensato e fondato su basi solidissime, ed il fatto che a tutt’oggi un tachione non sia mai stato osservato non implica affatto che non possa esistere.
Tanto per cominciare, la scoperta dei tachioni non porta per nulla l’umanità più vicina alla realizzazione di una cosiddetta "macchina del tempo": condizione necessaria per viaggiare a ritroso nel tempo è infatti, come abbiamo visto, quella di muoversi a velocità superiori a c, ma non esistendo possibilità di accelerare nulla oltre tale soglia dobbiamo rassegnarci al fatto che nessuno di noi (ne’ alcuna macchina da noi costruita) potrà invertire la freccia del tempo.
I fisici hanno poi notato che dal nostro punto di vista non vi è modo di distinguere un elettrone dalla sua antiparticella che stia viaggiando a ritroso nel tempo! In altre parole, la barriera della velocità della luce si comporterebbe quasi come uno specchio, sulla superficie del quale ad ogni particella del nostro universo (in cui il tempo per noi scorre "in avanti") corrisponde la sua antiparticella (che per noi viaggerebbe "all’indietro"): è facile comprendere come, guardando le cose in quest’ottica, la nostra definizione di "avanti" e "indietro" riferita alla freccia del tempo sia quantomeno discutibile, se non del tutto priva di senso.
Alcuni fisici hanno spinto il dualismo "particella che si muove verso il futuro-antiparticella che si muove verso il passato" alle sue estreme conseguenze, ipotizzando addirittura che (semplificando ed approssimando molto) tutti gli elettroni dell’universo siano in realtà un solo elettrone, che continua a muoversi avanti e indietro nel tempo e ci appare quindi come una moltitudine di particelle contemporaneamente!
Al confine tra scienza e fantascienza, qualcuno ha invece proposto un’ipotetica applicazione pratica dei tachioni, che consentirebbero sulla carta di inviare messaggi nel passato: una volta conosciuta, ad esempio, la colonna vincente del Super Enalotto, potremmo far partire l’informazione attraverso un tachione ed indirizzarla a noi stessi il giorno prima! Chiaramente tutto questo rimane confinato nel campo delle ipotesi più spinte, ma è opportuno ricordare come già altre volte in passato la scienza abbia raggiunto risultati che solo vent’anni prima erano materiale per gli scrittori di science fiction
Anche se giudicassimo queste speculazioni troppo fantasiose e volessimo rimanere con i piedi ben piantati a terra, la fisica relativistica lascia aperta un’altra porta al nostro sogno di viaggiare nel tempo, questa volta senza riferimenti a particelle esotiche come i tachioni ma sfruttando piuttosto un fenomeno comune a tutto l’universo conosciuto e con il quale anche noi facciamo i conti tutti i giorni: la gravità.
Il modo in cui i viaggi nel tempo potrebbero essere resi possibili da un opportuno impiego di questa forza sarà l’oggetto del prossimo articolo.

Fabrizio Claudio Marcon

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