Conspiracy Of One
Depurata da ogni tentazione anche lontanamente ska, la musica degli Offspring torna a muoversi nell’ambito di un punk rock potente e muscolare eppur non scevro di spunti melodici, senza peraltro che questi suonino ruffiani come accadeva talvolta in Americana. La band è riuscita poi a recuperare anche qualcosa del sottovalutato Ixnay On The Hombre (l’album che aveva fatto da ponte fra i già citati Smash ed Americana): impossibile non accostare Denial, Revisited all’indimenticabile Gone Away che di quell’album fu uno dei singoli e mostrò un gruppo capace di aprirsi anche alla forma della ballata (seppur interpretata come solo un gruppo punk potrebbe…). All’estremo opposto troviamo la violenta energia stradaiola di One Fine Day o l’aggressività della title-track Conspiracy Of One; a metà strada invece un numero non indifferente di brani solidi, dall’incedere implacabile e tremendamente efficace, come Million Miles Away, Living In Chaos o Special Delivery.
Soldi spesi bene, quelli per Conspiracy Of One: a questo punto attendiamo con impazienza anche l’arrivo del tour…
The Offspring
Conspiracy Of One
(Columbia, 2000)
The Offspring
Di tanto in tanto è bello essere smentiti. Non troppo tempo fa pensavo a come gli Offspring avessero dimenticato la formula magica che aveva contraddistinto il loro capolavoro Smash, o quantomeno fossero venuti più evidentemente a patto con esigenze commerciali che avevano finito per far perdere mordente alla loro musica. Bene, Conspiracy Of One ci restituisce invece un gruppo assai vicino a quello del periodo aureo, caratterizzato com’è da una ritmica implacabile ed una nutrita serie di brani assolutamente ineccepibili. Sebbene non più giovanissimi, Dexter Holland (voce e chitarra), Noodles (chitarra), Greg K (basso) e Ron Welty (batteria) tirano fuori una grinta da far invidia a molti gruppi in erba che oggi si avviano a seguirne le orme.
Fabrizio Claudio Marcon