Opera rock
Musicacomposta, arrangiata ed eseguita dal gruppo musicale Phaedra.
Musiche di ClaudioBonvecchio e Stefano Gasperetti
Testi e libretto diClaudio Granatiero
“Ptah”è un’opera rock, uno spettacolo in cui musica, testo e interpretazione sonolegati fra loro attraverso la storia che raccontano, una storia che vuoleessere la storia dell’Uomo stesso, dalla sua nascita alla sua morte. Ptah èanche il nome del protagonista di questa opera, sotto i cui occhi si svolgeràun dramma di proporzioni colossali, raccontato attraverso i suoi sentimenticonflittuali e contrastati, le sue speranze e le sue paure, l’odio e l’amore. Èuna storia ambiziosa e disillusa, dal finale tragico e tutt’altro che rasserenante,con diverse chiavi di lettura, da quella immediata, fantastica a quellametaforica, del rapporto controverso tra padre e figlio. I brani cantati,ricchi di temi, sono alternati a momenti strumentali, più riflessivi, che nonsono meri riempitivi ma sono necessari a creare la giusta atmosfera che permeal’intera opera. La musica infatti appoggia in ogni istante il racconto,sottolineando i vari momenti topici ed evidenziando i sentimenti deiprotagonisti, grazie ad una attentissima – quasi maniacale- scelta di suoni,armonie, melodie e ritmiche.
PHAEDRA
Ilgruppo musicale PHAEDRA nasce a Pergine (TN) nel gennaio del1993. Il complesso in breve tempo allestisce un repertorio di cover diclassici del genere rock progressivo (Genesis, Yes, Rush etc.) con ilquale si esibisce in teatri e manifestazioni all’aperto.
Nel1995 la band comincia anche a dare vita a brani di propria produzioneche sono riuniti in un cd-demo autoprodotto. Le apparizioni piùsignificative arrivano in eventi come Musikadine, Genesistribute e diverse selezioni per concorsi nazionali; nel settembre 2000PHAEDRA si propone con una nuova formazione con l’intento di comporrebrani in italiano legati da un tema concettuale.
Nel2002 il gruppo si presenta alla X edizione di Concentratissimo rock,rassegna musicale della provincia di Trento e vince come migliorgruppo originale proponendo un estratto di brani dall’opera rock PTAH,che è stata presentata nella sua interezza nel corso degli ultimi quattro anni.
L’operarock PTAH è stata spesso presentata in anteprima dal vivoe nel corso degli ultimi anni i Phaedra hanno autoprodotto cd dal vivo, vhs eDvd con esecuzioni live di PTAH e brani inediti. Affidatisi allecure dell’ingegnere del suono Marco Olivotto – titolare della LOLProductions – e fondata la casa discografica Phaedra Music, i Phaedrapubblicano ufficialmente il cd PTAH il 19 gennaio 2010, con unaffollato showcase di presentazione a Pergine. Nell’evento dipresentazione annunciano anche la loro partecipazione ad un imminente discodi tributo internazionale alla popolare progressive band svedese dei FlowerKings.
Info:
ATTUALE FORMAZIONE :
Claudio Granatiero– voce solista
Stefano Gasperetti– tastiere,chitarre, mandola e mandolino
Matteo Armellini– batteria
Claudio Bonvecchio– basso, chitarra 12 corde e voce
Fabrizio Crivellari– flauto traverso
Elisabetta Wolf -violino
Antonio Floris– violino
DavideTabarelli – tastiere nello spettacolo dal vivo
INTERVISTA
Davide
IPhaedra esistono dal 1993, ma “Ptah”, se non sbaglio, è il primo disco? Si può quindi dire che ci sia stata una lunga e approfondita gestazione e maturazione?
Phaedra(Claudio Bonvecchio)
Ineffetti PTAH è il nostro primo disco ufficiale. Esistono tuttavia delle registrazionidi materiale (mai pubblicato ufficialmente) della vecchia line-up risalente al1998 quando suonavamo con una formazione a 4 classica ed il nostro sound eramolto più vicino a gruppi come Genesis, Yes. In realtà il lavoro dicomposizione su PTAH era iniziato nel 2000 e 2 anni dopo già ci presentammo aConcentratissimo rock e vincemmo come miglior gruppo originale trentino; daallora in poi affinammo gli arrangiamenti fino a proporre l’intero concept dalvivo in diverse occasioni; il resto del tempo fino ad oggi è trascorso nelregistrare e cercare una etichetta che forse interessata a noi; ma come forsesapete la ricerca è stata infruttuosa, così abbiamo deciso di pubblicare ilnostro lavoro autonomamente.
Davide
Immaginoche anche la formazione sia andata incontro a cambiamenti. Chi è rimasto e cosaè cambiato dalle origini di Phaedra a oggi?
Phaedra
Dal1993 ad oggi ci sono stati innumerevoli avvicendamenti all’internodell’ensemble e l’unico componente fondatore ” sopravvissuto” sono io, ClaudioBonvecchio, bassista, chitarrista e compositore. Ma Stefano Gasperetti, l’altroresponsabile delle musiche di PTAH, tastierista, chitarrista e compositore, ènella formazione dal 1994 quindi abbiamo un nucleo saldo. Tutti gli altrimusicisti che si sono succeduti hanno dato il loro contributo nel corso deglianni e gliene sono grato. Per quanto concerne i cambiamenti devo dire che neiprimi tempi avevamo una formazione molto vicina al suono prog classico però conl’inserimento successivo nel nostro organico di strumenti ad arco, flauto emandolino gli arrangiamenti hanno acquisito maggiore versatilità e fluidità econferito una matrice meno convenzionale nell’ambito del genere.
Davide
“Phaedra” è stato un disco dei Tangerine Dream… Fedra haispirato molta musica, classica soprattutto: Rameau, Pizzetti, Henze, Milhaud,Britten, ma anche Theodorakis e cantanti autori più attuali, tra coloro che mivengono in mente. Perché Fedra e il suo sciagurato odio-amore, in particolare?
Phaedra
Effettivamente”Phaedra” era il titolo di uno dei più bei dischi di un gruppo che ho amato e”strascoltato” in adolescenza: i TANGERINE DREAM. Mapure la mia passione per la mitologia antica e la tragedia greca ha contribuitoalla scelta del nome che nei primi anni ’90 era in linea con la moda dei gruppiprog dell’epoca.
Davide
Affascinatidalla mitologia non solo greca… Anche il nome del protagonista del vostro discoha un illustre omonimo nella mitologia egizia. Ptah è una divinità creatricectonia, patrono degli artigiani e degli architetti, dio del sapere e dellaconoscenza. Egli stesso fu ingegnere, muratore, fabbro, artista. Talvolta vieneconsiderato il solo creatore non creato dell’intero universo, ed è ancheritenuto, a volte, una personificazione della materia primordiale. È a lui chevi siete ispirati nel costruire il personaggio Ptah, antico e occulto maestrosulla Terra di una remota e perduta civiltà?
Phaedra
Sei andato molto vicino all’idea! PTAH è a tutti gli effettil nome di una divinità del pantheon egizio: era il patrono delle arti e delleprofessioni; inizialmente però il nome fu preso come un personaggio simbolo enon specificatamente riferito alla cultura egizia; è il protagonista dell’operama incarna sostanzialmente il prototipo dell’UOMO, con i suoi timori, suoiconseguimenti, i suoi sentimenti conflittuali, le sue speranze, E’ una storiaambiziosa e disillusa con diverse chiavi di lettura, da quella immediata,fantastica a quella metaforica. Volevamo raccontare qualcosa che potesse fareriflettere e la condizione dell’UOMO nelle sue varie sfaccettature ci sembròuna buona idea. Certo non diciamo nulla di nuovo; è stato fatto tante volte inpassato ma ognuno l’ha raccontato in maniera differente. In fin dei conti è la”nostra” storia, quella di tutti noi, l’Umanità.
Davide
Qualeopera rock del passato ritenete sia l’assoluto capolavoro e perchè?
Phaedra
Quidovremmo sentire i vari componenti. Mi è difficile rispondere; vedo inS.F.Sorrow dei Pretty Things gli albori, in “The lamb” dei Genesis lasurrealità con diverse chiavi di lettura; ma come dimenticare Tommy degli Who o”The wall” dei Pink Floyd ? Ognuno di questi lavori ha un suo significato eduna sua valenza. Tuttavia per quanto mi riguarda considero “Tales fromTopographic oceans” degli Yes un autentico capolavoro non solo dal punto diviste della musiche ma anche per le liriche arcane ed esoteriche pregne di significati da ricercare.
Davide
Afronte dell’usa e getta odierno della canzone e dell’artista e dellecompilation nell’iPod, proporre un’intera opera rock è sicuramente una sfida.Come sta andando? Insomma, scontri e riscontri…?
Phaedra
Ildisco è lungo, forse troppo al giorno d’oggi; la gente non ha più tempo diascoltare 75 minuti di musica e per di più in sequenza continua o quasi; sicuramentealcune fasce di ascoltatori saranno più proclivi rispetto ad altri per la loroabitudine al genere prog ma noi saremmo molto contenti se riuscissimo adavvicinare anche persone solitamente avvezze all’ascolto di generi piùimmediati e meno elaborati forse negli arrangiamenti. Al momento, a nemmeno unmese dalla pubblicazione, abbiamo avuto dei riscontri molto positivi non solodagli appassionati del genere.
Davide
La storia del vostro disco narra di un antico popolo extraterrestre,assai progredito, che infine giunge in parte sulla Terra e aiuta l’evoluzionedella scimmia-uomo. Una vicenda spesso creduta vera dalla cosiddettapaleoastronautica (da Erich Von Dänikenin poi). Cosa credete voi davvero al riguardo? Esiste, è esistito per voi unaiuto occulto alla evoluzione, alla storia dell’uomo?
Phaedra
La storia è stata concepita dal nostro cantante e autore deitesti Claudio Granatiero, grande amante di fantascienza come me del resto. Sonoal corrente delle teorie di Von Däniken da tanti anni ma non pensavamo a luinel momento della stesura del concept. Non escludo la possibilità molto teoricache ciò possa essere avvenuto: l’idea mi affascina molto del resto ma ritengoche la nostra storia può essere “interpretata” da diversi punti di vista sevediamo in PTAH il simbolo dell’Umanità con le sue cadute e rinascite semprealla ricerca di un equilibrio sociale ed ecologico e della felicità. Quindi ilvalore di fondo del concept può essere più escatologico che fantascientifico.
Davide
Nelmondo perfetto e futuribile che descrivete nella vostra opera, non più violento,quindi pacifico e altamente progredito, ma forse anche un po’ “anemotivo eanaffettivo”… (e qui si aprono però le voragini di distopie esemplaritutt’altro che progredite e pacifiche, come 1984, Il Mondo Nuovo, Fahrenheit451, Equilibrium…) parlate di un popolo spinto dalla grande ambizione di saperetutto, di conoscere ogni cosa a lasciare il proprio mondo. Non c’era misteroche li piegasse, nessuna via di conoscenza che non venisse perseguita. Alcunidi loro erano disposti, nella loro frenesia di conoscenza, a sacrificare tuttoquello che erano riusciti a conquistare fino a quel momento. Avevanobisogno di tornare a conoscere il male? Non si può cioè conoscere tutto senzaconoscere il cuore di tenebra delle cose? Una visione pessimistica dellaconoscenza, tuttavia inevitabile… O forse più semplicemente una visionerealistica? Cosa volevate dire esattamente al riguardo?
Phaedra
Credoche si tratti di una visione realistica dell’essenza umana. Non necessariamentenegativa. La conoscenza del Bene e dell’obiettivo finale passa attraverso anchela conoscenza del Male o comunque di quegli atti e pensieri che vengonoconsiderati eticamente non corretti dal consorzio umano. Nell’affanno delvolere conoscere tutto ad ogni costo c’è l'”indole” umana da sempre… la spintapropulsiva che lo conduce ai traguardi anche inevitabilmente passando dapossibili disastri. Con ciò non ritengo l’Uomo, infallibile o indistruttibile,tutt’altro !
Davide
La storia di Ptah si conclude con una ennesima guerra, questavolta totale, e la fuga di Ptah dalla follia umana, che non accetta perorgoglio di conoscere la rivelazione della verità circa le sue origini e la suastoria. Cosa pensate che succederebbe se si avverasse un contatto di questogenere con una o più civiltà aliene, così come spesso si vuole e si suolepreconizzare di questi tempi? E voi, come reagireste?
Phaedra
L’uomo (terrestre) sicuramente soffre da sempre un possibileconfronto con ipotetici altri esseri intelligenti; questo suo timore lo portaspesso a volere ad ogni costo dimostrare l’esistenza di esseri provenienti daaltri sistemi solari. Questo timore deriva precipuamente dalla generale visioneantropocentrica che governa il nostro mondo. E questa visione viene riversatacome un transfert su altri alieni al punto che nella letteratura appaiono comemolto evoluti se non di più degli umani stessi. Difficilmente vengonorappresentanti come esseri elementari; sarebbe una negazione dell’immaginestessa dell’Uomo! Ciò per descrivere ancora una volta l’Alieno, comunementeinteso, come una trasposizione dell’Archetipo umano.
Davide
Honotato negli anni che la musica progressive è uno dei generi più amati, ripresie suonati nel Nord Est italiano. Può esserci qualche nesso, qualche motivoparticolare secondo voi?
Phaedra
Mah…imotivi posso essere molteplici. Forse la conformazione geografica, la culturaatavica e vicina a quella nordica, densa di leggende; il Trentino, pur essendominuscolo e poco abitato, ha “prodotto” diversi gruppi prog: Men of lake,Runaway Totem, Universal Totem Orchestra, Aviolinee Utopia, Mad puppet solo percitare i più “famosi”. La presenza delle montagne può essere un elementoscatenante: la forza di riflessione si acuisce nell’anelamento di “scavalcare”l’ostacolo orografico !
Davide
Dopoanni e anni dalla fine del mondo, dell’umanità, viene ritrovato il vostrodisco, ma non si legge più la data di produzione. Qualcuno che ancora serbimemoria e sapere musicali, nonchè altri reperti del passato, prova a datarlo.In che anno collocherebbe “Ptah” dei Phaedra e perché? 1972? 2010? 2048?
Phaedra
Questatua ipotesi mi ricorda molto 2112 dei Rush!! Il racconto di quel disco prevedeuna società futura governata e controllata dai Priori. Potrebbe essere quella ladata? difficile rispondere…in effetti il nostro disco è un po’ fuori dal tempo…sembriamo arrivati ” in ritardo”, quindi 1972?
Davide
Oggi i costruttori di motori hanno limitato il ricorso alrodaggio su strada (on the road, appunto), poiché si provvede a farlo al banco.Avete suonato molto dal vivo il vostro disco, prima di inciderlo… un po’ ilcontrario di quanto avviene normalmente. Ora avete modo di sfruttare di più il”motore” (anche motivazionale) di Phaedra, con tutte le sue parti ben assestatefra di loro? Siete il gruppo molto affiatato che si intuisce dal risultato? Equanto ha influito suonare prima dal vivo in termini di arrangiamenti ecambiamenti nella stesura definitiva dell’opera, reazioni del pubblico incluse?
Phaedra
Preciso che il concept nel 2002, quando vincemmo il concorsoConcentratissimo Rock, era ancora “in fieri” e non era statopresentato per intero e parte del lavoro di arrangiamento e affinamento è proseguitaanche dopo. I brani sono stati provati decine e decine di volte in sala prove egli arrangiamenti che ascoltate sono senza dubbio il risultato derivante anchedai concerti esterni. Secondo noi il testare i brani presso il pubblico èfondamentale. Lo abbiamo sempre fatto anche in passato con il vecchiorepertorio. Ti rendi conto se i brani “girano”, per così dire, o se ci sonodelle lungaggini o temi non consoni. Quando registravamo avevamo ben chiaro intesta lo “score” dell’intera opera. Credo che siamo affiatati anche per lapresenza di musicisti di estrazione classica che affiancano la loro esperienzaa quella mia e di altri componenti di matrice più rock.
Davide
A proposito di esperienze “al banco”… Un regista del suonoprezioso, Marco Olivotto. Come descrivereste il suo contributo?
Phaedra
Il contributo di Marco Olivotto è stato fondamentale edirrinunciabile. Personalmente conosco Marco da innumerevoli anni e abbiamovoluto fortemente che fosse lui a missare e masterizzare il nostro lavoro. Lasua esperienza nel campo è sconfinata ed è anche un musicista quindi in gradodi dare consigli nella fase finale della produzione che è quella più delicata edecisiva. Bisogna posizionare gli strumenti registrati, dare loro unasignificanza e lui in questo è un maestro.
Davide
State registrando un brano per un tributo della ColossusProject agli svedesi Flowers Kings di Roine Stolt, poco noti da noi, sebbene Roinesia uno dei personaggi più attivi del panorama prog mondiale.Se un giorno si dovesse combinare un bel tributo ai Phaedra, chi vi piacerebbeascoltare alle prese con i vostri brani?
Phaedra
Ti ringraziamo per questa lusinghiera ipotesifantascientifica ! Se veramente dovesse accadere ci saranno di sicuro nuovigruppi di ragazzi che potrebbero cimentarsi con le cover nostre e sareiveramente curioso di vedere come le arrangerebbero !
Davide
Se fare un tributo comporta diversità di arrangiamenti, comeprocede il remake di un brano progressive? Voglio dire, nel rifare braniparticolarmente caratteristici nella loro “esatta” complessità e varietà diforma e di tempi, come Firth of Fifth, Tarkus o Roundabout, giusto per dire duetitoli, non è facile portarsi molto lontani dagli originali… Per non parlaredei suoni, che gli amanti del progressive continuano a preferire originalianch’essi. Come affrontate voi questo problema? Le vostre cover del progressiveclassico sono esatte o cercate delle innovazioni e in che modo?
Phaedra
Nel nostro primo periodo di esistenza, negli anni ’90,cercavamo di riprodurre le cover dei Genesis, dei Rush e degli Yes in manierapiù aderente alla versione originaria. Poi da quando abbiamo cambiatoformazione inserendo gli strumenti acustici come i violini, il flauto e lamandola il nostro sound è cambiato moltissimo: meno consuetudine e assoli e piùspazio alla composizione nella sua forma. Ora cerchiamo di individuare i temiprincipali di un brano ed elaborarli evitando le ridondanze ma sfruttando ivari range di frequenze degli strumenti; è un approccio differente.
Davide
Cosa farete ora?
Phaedra
Dopo la realizzazione del brano “Calling home”, abbiamo inanimo di riprendere il discorso compositivo per un prossimo lavoro, mantenendonel contempo gli occhi aperti sull’evolversi della diffusione di PTAH.. Ungrazie a voi per l’ospitalità !!!!