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Crea il tuo sito Internet .com

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Crea il tuo sito Internet .com

Perché pagare quello che puoi avere gratis?
Pubblicità di NoPay

In tempo di Internet e di Napster, non si può pretendere che qualcuno ci faccia pagare un servizio!
Tutti noi che utilizziamo i servizi dell’era digitale, siamo ormai abituati a disporre di una moltitudine di servizi totalmente gratuiti, che usiamo con molta poca parsimonia.
Dalla stessa Internet (chi ha la mia età ricorda bene come i primi tempi fosse un servizio altamente costoso, mentre ora di accessi se ne possono avere a centinaia in pochi secondi fornendo dati assolutamente non controllati), passando per Napster che ci garantisce un jukebox virtuale totalmente gratuito (niente monetina!) limitato solo dalla velocità delle nostre connessioni, fino ad arrivare ai siti warez forse più scomodi e di nicchia (basta sapere in quali andare schivando le centinaia di pubblicità porno) ma lo stesso fonte infinita di novità dal punto di vista del software.
La cosa strana, in mezzo a tutto questo insieme di servizi al limite della legalità, è che il più ovvio dopo quello dell’accesso è ancora un servizio a pagamento: la creazione di un proprio spazio sulla rete delle reti! Ora vi strarete chiedendo: "Ma diamine è impazzito? Di spazio sul web se ne regala a chili!" Ed io vi risponderò: "Sì ma sotto oscure directory per lo più introvabili!"
La verità è che lo spazio a volte letteralmente infinito è disponibile quasi ovunque mentre la visibilità sparata come unica via per garantirsi un guadagno online, è spesso celata dietro a richieste anche esose di denaro nei confronti dell’utente finale. L’obiettivo di quest’articolo è svelarvi, spero con vostro piacere, che esiste una via del tutto legale e pratica, per realizzare un sito.com .org o .net per soddisfare le nostre manie di protagonismo.
Infatti, è vero che si può dire agli amici di guardare sul proprio sito per le ultime novità di x cosa ma se poi il nostro amico o amica deve memorizzarsi una stringa lunga 50 caratteri, si vedrà defluire l’entusiasmo del proprio utente finale in pochi secondi! Pertanto via con le spiegazioni!

1) Cercando casa.
Il primo passo verso la nostra libertà digitale si ha visitando il sito di
www.namezero.com, vero fulcro di tutto l’articolo. Il sito si è parecchio evoluto da quando, in periodo pionieristico lo visitai la prima volta. Ma la facilità di ottenimento del proprio dominio personale è rimasta la stessa.
Sulla parte sinistra abbiamo una piccola casella di inserimento dove possiamo digitare il nome del nostro dominio, per controllare che non sia già stato preso. Proviamo con
www.supersimmy.com, un nome assolutamente personale che non farà adirare l’autority: infatti, tramite questo metodo è possibile ottenere domini assolutamente gratuiti, rivendibili e sfruttabili ad uso commerciale; in questo caso però occorre pagare una cifra irrisoria ed annuale per le tasse americane ma si va sui 20$ (£ 40000 circa), un nonnulla rispetto alle quasi 250000 mila chieste su certe riviste.
Cmq a noi non interessa rivendere o fare commercio sul nostro sito ma sfogare solo un po’ di sano esibizionismo. Pertanto inserito "supersimmy.com" nel motore verifichiamo attraverso una finestra che il dominio è libero e sono liberi anche i corrispondenti .net e .org. ma .com mi va benissimo anche perché sicuramente è possibile ottenere più accessi con un dominio di questo tipo date che il "dot com" è sulla bocca di tutti.

2) Diamo i dati
I servizi gratuiti come ben sappiamo in realtà si pagano. Non spaventatevi, però: i nostri dati sulla rete valgono quasi come numeri di carta di credito per le ditte di pubblicità! Il motivo è presto detto: per una ditta sapere quali siano gli interessi di un utente è importantissimo siccome la sommatoria di milioni utenti da un indice di mercato utile per decidere su cosa investire l’anno prossimo (un po’ come fare psicostoria, e chi ha letto Asimov sa di che cosa parlo).
Questo è il motivo per cui veniamo continuamente bersagliati da raccolte punti et simili, il cui unico scopo è ottenere risposte a questionari disparati che poi sono processati ecc… I risultati sono nelle pubblicità che ti sono recapitate a casa: alcune volte però, si ottengono dei risultati comici, poiché, sono recapitati a persone assolutamente estranee ad un certo tipo di commercio, articoli da svariate centinaia di milioni (un mio vicino ultraottantenne si è visto recapitare a casa un’offerta di acquisto di una Jaguar!) che non corrispondo per nulla alle possibilità economiche del potenziale cliente.
Cmq, in qualche modo devono ottenere i fondi per garantirsi vita in rete e dunque non mi tiro indietro.
Clicco due link e mi ritrovo davanti ad una form molto esigente e se per un secondo sono tentato ad inserire Dino Sauro come mio nome e cognome (come in un famosissimo articolo di PCWorld) decido di mettere una mano sul cuore ed inserire il mio vero nome: allora Frederaich McPerson (ops) Simone Rebucci…
Con mio rancore noto che hanno inserito anche il numero di telefono fra le richieste di dati personali e a malincuore lo inserisco anche perché da indirizzo e cognome lo possono ottenere quando vogliono.

Clicco e dopo il canonico controllo del mio username e mi è notificato che la mia richiesta è sotto processo (di contattare un buon avvocato ecc… no, questo è successo quella volta che abbiamo fatto netstrike ops… forse questo non lo dovevo dire :D) e che mi sarà inviata un’email all’indirizzo fornito appena i miei dati saranno stati verificati.

Fiducioso attendo qualche giorno e puntale arriva un’email, in cui mi è notificato che il dominio è libero (come se non lo sapessi già) e chiedono conferma attraverso una reply alla stessa. Detto fatto e nella seconda email (che arriva dopo qualche giorno) vengo in possesso delle chiavi virtuali del mio sito: un user name ed una password che mi consentiranno di modificare i parametri fondamentali della mia "casa" sul web

3) Infinito
Quello che occorre ora è dello spazio fisico dove alloggiare le pagine che formeranno il sito: sì perché se NameZero mi fornisce il dominio, lo spazio devo cercarlo da un’altra parte. Mi scorro velocemente la lista di chi mi offre spazio gratuito e, visto che intendo usare qualcosa di famoso, mi vengono in mente un paio di nomi: Geocities e Tripod. Preferisco il secondo, visto che offre spazio INFINITO, il sito è in Italiano e possiede le estensioni FrontPage, sempre utili nel caso decidessi di utilizzare l’ambiente Microsoft per la mia homepage. Anche qui la politica è la stessa: io ti do quello che vuoi ma tu devi darmi i tuoi dati. Io accetto di buon grado e, puntuale come un orologio, giunge a poca distanza temporale un’email contenente: il mio nuovo indirizzo Tripod ed user name e password da inserire per modificarlo.

4) Fine?
Ora non mi resta che cominciare a stendere una bozza del mio sito e crearlo. Come dite?… Vi piacerebbe assistere e magari prendere spunto dai programmi che utilizzerò … certo. Ma non adesso… Il mio tempo questo mese è veramente ristretto ma vi prometto che il mio prossimo articolo su Kult sarà completamente dedicato alla trasposizione delle vostre architetture oniriche in HTML, naturalmente utilizzando strumenti del tutto gratuiti J

Per questo mese è tutto, provate a registrare qualche dominio e ditemi qualcosa via email! Sono sempre felice di leggere il vostro feedback.

A presto,

Simone Rebucci
cthulu@libero.it

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