KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

RadioAlice

6 min read

RadioAlice

Puoi descriverci la vostra formazione, presentandoci i musicisti che la compongono e descrivendo il genere che proponete?
Radio Alice sono 2 chitarre (Alberto Bondavalli e Alberto Giroldini), basso (Paolo Lusenti) e voce (Massimiliano Cavazzoni). La batteria è tuttora vacante, nel senso che non abbiamo un batterista fisso, ma amici che si prestano a dare il loro contributo nella costruzione dei pezzi secondo disponibilità e "affinità" musicali. Veniamo da esperienze diverse, abbiamo interessi vari e chiaramente tutti viviamo d’altro; tutti suoniamo più o meno da sempre, in formazioni e generi diversi…è difficile difinire un profilo, posso dirti che una cosa che ci trova d’accordo è che la tecnica viene dopo la musica, voglio dire che non è tanto importante cosa faccio io con la chitarra o Paolo col basso, quello che conta è la sonorità complessiva, come suona il brano e che impatto ha…su di noi.
Qualcuno, scherzando, ha detto che siamo tra gli Skiantos e i CSI. Di fatto non saprei definire il genere in modo diverso che rock con qualche "rasoiata" di punk. Ascoltiamo di tutto e ci troviamo su alcuni gruppi o artisti come CSI, appunto, Marlene Kuntz, Carmen Consoli, Afterhours, Cristina Donà, Jeff Buckley, Pixies, Blur, Nirvana, Bjork ecc. La musica che esce risente sicuramente in qualche modo di tutto quello che ascoltiamo, oltre che delle cose che viviamo tutti giorni, dal lavoro, ai viaggi, serate con gli amici ecc.
In pratica ognuno di noi riversa nei pezzi tutto quello che assorbe nel quotidiano.

Come e’ nato il gruppo?
Siamo amici di vecchia data, ci frequentiamo da quando avevamo 15 o 16 anni, ma per varie ragioni non abbiamo mai pensato di formare un gruppo musicale. A dicembre del 96, Max (il cantante) aveva scritto diversi testi e voleva metterli in musica. Ne ha parlato con Giroldini il quale ne ha parlato con me ed ecco formato il primo nucleo di Radio Alice.
Questa formazione ha composto i pezzi che sono nel CD S.O.S. Paolo è entrato nel momento in cui ci siamo resi conto che i pezzi composti a due chitarre acustiche e voce dovevano essere riarrangiati per prendere sonorità diverse. Sapevamo che Paolo suonava il basso e così lo abbiamo coinvolto nella cosa…per farla breve, a fine ’97 avevamo pronti i 10 brani che sono in S.O.S. e il gruppo era nella formazione attuale, la stessa formazione che ha composto "Contropelo".
La registrazione di S.O.S. è stata un po’ particolare, nel senso che per esigenze varie di disponibilità e logistica, sono stati registrati prima una chitarra e il basso, poi le altre chitarre, la voce ed infine la batteria.

Parlaci del vostro disco "Contropelo": come sono nati i pezzi e qual’e’ il messaggio principale che volete trasmettere?
Per "Contropelo" le cose sono andate diversamente rispetto al primo CD, qui è nata prima la musica dei testi. Io e Giroldini abbiamo buttato giù le idee per i brani di Contropelo, armonia e melodia allo stato grezzo che ha subito una prima rifinitura con la stesura dei testi e le linee melodiche di Max. Paolo è entrato nella fase di arrangiamento e insieme abbiamo completato i pezzi con anche le parti di batteria. Amedeo Fantini e Alessandro Lugli sono i due amici batteristi che hanno partecipato al progetto e approfitto anche di questa occasione per ringraziarli per i loro contributo.
Una volta definita la struttura di ogni brano e le varie parti strumentali e voce, si passa alla produzione e registrazione.
I pezzi hanno subito ancora una volta modifiche e interventi…abbiamo lavorato sui suoni, sulle dinamiche, abbiamo aggunto soluzioni e parti nate per caso mentre si registrava…insomma ogni volta che mettevamo mano a un pezzo inevitabilmente ne usciva qualcosa di diverso e, dal nostro punto di vista, migliore.

Come avviene la distribuzione al pubblico del disco?
Non avviene, non è distrubuito. Il CD è autoprodotto e per ora esistono solo versioni in ascolto che stampiamo noi.

Affrontiamo ora un argomento piu’ tecnico: come avete prodotto il disco? Puoi cioe’ descriverci brevemente le fasi di registrazione missaggio e mastering?
Bè, come ti ho scritto prima il CD è autoprodotto, cioè realizzato nel nostro piccolo ma funzionale studio di registrazione.
Premetto che non sono l’esperto del caso, Giroldini ha di fatto curato la parte di produzione legata all’utilizzo delle macchine. In ogni caso, abbiamo utilizzato un mixer analogico interfacciato con un PC per la registrazione delle tracce. Il suono in ingresso veniva gestito dal mixer, equalizzato e mandato direttamente al pc per la registrazione. Abbiamo deciso di intervenire il meno possibile sui suoni in ingresso, cioè abbiamo cercato di ottenere il meglio dalla fonte sonora degli ampli o dai tamburi della batteria, usando quindi i vari effetti prima che il suono arrivasse al mixer. Tra il mixer e il pc abbiamo utilizzato quasi esclusivamente compressori per avere un segnale potente evitando la distorsione.
Una volta registrato il tutto su hard disk, le tracce sono state ripassate al mixer per i missaggi. Ottenuta una traccia singola per ogni pezzo abbiamo aggiunto la voce di Max, rimissato il tutto e registrato sull’hard disk la versione definitiva. In ultimo l’editing sul brano finale, sulla sonorità che volevamo ottenere, i tagli e le sfumature per avere il master definitivo con la sequenza finale dei brani nel CD, comprese le ghost i rumori ambientali tra alcuni pezzi. La fase di editing finale e mastering è stata gestita completamente da pc.

A chi volete dedicare il disco?
Alla ragazza di Amedeo.

I Radio Alice si esibiscono anche in live? In tal caso puoi anticipare alcune date in cui sentirvi dal vivo?
Abbiamo fissato tre concerti il 24 marzo al Calamita di Cavriago (RE), il 13 Aprile al Montecchio Bainait di Montecchio (RE) e il 20 Aprile all’Emingway di Bagnolo (RE)

Dato che i brani contengono dei campionamenti e degli effetti particolari su voce e strumenti, come avete adattato gli arrangiamenti per le situazioni live?
Mah, veramente per quanto riguarda i suoni non ci sono campionamenti…le uniche cose "artificiali" sono la batteria in Ema Alic (ma quella è facilmente riproducibile dal vivo) e qualche reverse di voce e chitarra (e questi dal vivo non ci sono).
Per gli effetti particolari, sono tutti fatti "a mano", nel senso che come ti dicevo abbiamo lavorato sul suono in uscita dagli ampli, usando i feedback delle chitarre e effetti a pedale combinati in vario modo, il tutto realizzato con diverse sovraincisioni, ad esempio il finale di "Affini" (la ghost alla fine del CD) e fatto da due chitarre in feedback. Gli stessi effetti sono stati usati per la voce.
Ah, ci sono i rumori di fondo…bè anche questi sono veri, i passi sulle scale, i piatti di batteria, le chitarre, il cane e le tortore in sottofondo sono vere. Il cane si chiama Ginko.
Praticamente ci siamo resi conto che dal vivo riprodurre fedelmente il CD era impossibile, in parte per gli effetti e sovraincisioni, in parte perchè da vivo volevamo avere un impatto diretto ed essenziale, nei suoni e negli arrangiamenti. Quindi abbiamo deciso di rivedere le parti strumentali e le dinamiche, di fatto i pezzi sono usciti ancora una volta cambiati dalle prove per i concerti, sembrano quasi delle cover di Radio Alice…l’approccio è sempre lo stesso, le soluzioni "live" sono nate provando i pezzi e pensando al contesto "live", appunto. Seguendo sempre le sensazioni del momento e cercando di fermare le cose migliri che venivano fuori…

Avete gia’ progetti per il futuro? Ad esempio un altro disco…
Sì, certo. Non sappiamo ancora quando, come sarà e soprattutto dove lo faremo, ma qualcosa certamente uscirà.

Alberto, grazie per il tempo che ci hai dedicato e complimenti per il disco che e’ veramente realizzato con grande cura ed entusiasmo.

Thomas Serafini

Commenta

Nel caso ti siano sfuggiti