L’amicizia tra uomini si basa sulla comunanza di situazioni esterne: carriera, hobby, sport; quella femminile, invece, si fonda sulla condivisione di sé, dei propri sentimenti. Questo però a volte ci porta a trasformare l’amica in analista. Tutto bene, ma solo se non capita troppo spesso.
"Mi telefona di continuo per chiedermi il parere su tutto – confessa Lucia riferendosi all’amica del cuore -. Mi parla del lavoro, dell’amore, dei suoi genitori: ogni scusa è buona per chiamarmi e allora sono ore di lamenti e consolazioni. Così spesso mi sento una psicologa mancata! Non so davvero cosa rispondere ai suoi ‘Che cosa gli dico?’, ‘Cosa faccio?’o cose simili".
Il ricorso all’altra come a un confessore dovrebbe essere provvisorio e reciproco. Lucia ha dato un consiglio alla sua a volte insopportabile "paziente": "Prima di buttarti subito sul telefono alla ricerca di conforto, chiediti se è veramente così strettamente necessario o se, in fondo, puoi darti da sola certe risposte!".
… e non fare la psicologa!
Francesca Orlando