Sentirsi un po’ abbandonate quando l’amica del cuore si fidanza, o peggio si sposa, è capitato a tutte noi. Barbara, torinese di 28 anni, ha preso al volo il bouquet di Elena, ma gli sguardi di compiacimento dei presenti sono stati una ben magra consolazione.
"Faccio l’agente pubblicitario – racconta – e spesso per lavoro faccio molto tardi la sera. Fino a un anno fa però c’era Elena che mi aspettava. Spesso andavamo fuori a mangiare una pizza anche a mezzanotte, oppure trascorrevamo ore sul divano di casa sua chiacchierando fino allo sfinimento. Poi si è sposta e tutto questo è finito. Così mi sono sentita sola, anche se sapevo e so che in ogni momento, in caso di bisogno, Elena è lì, pronta a farsi in quattro per me".
L’errore che molte di noi commettono in situazioni simili a questa è quella di passare il tempo a rimpiangere il passato, ad autocommiserarsi. Ma questo non ci riporta indietro e allora meglio "darsi coraggio" e scovare il sentiero di una stabilità e gioia diverse.
Elena lo ha fatto: "Mi sono accorta che mi stavo davvero ‘buttando a terra’. Allora ho approfittato dei momenti di nuova solitudine per fare il punto della situazione, un bell’esame di coscienza e mettere a fuoco tutti i miei obiettivi. Ho capito che non ero invidiosa di Elena, ma frustrata per motivi miei personali. Se non avevo un uomo vicino era perché qualcosa dentro di me mi aveva portato a rimanere sola. Non è stato facile, ma alla fine vedere Elena allontanarsi un po’ mi ha aiutata a valutare davvero quali erano i miei bisogni, che cosa desideravo. Ora, a distanza di un anno, lei certo mi manca ancora, ma ho conosciuto meglio me stessa e trascorro molte sere ad ascoltarmi e a coccolare i miei sogni e i miei desideri".
