Ma l’amicizia non è sempre così facile da vivere e gestire. Alle tenerezze spesso si affiancano le rivalità, quegli antagonismi e quelle competizioni che a volte mettono in crisi i rapporti; e allora è necessario impegnarsi, trovare il desiderio e la volontà di "tenere in piedi" un’amicizia anche sui terreni più pericolosamente "scivolosi".
Del resto chi chiamare nel cuore della notte perché il tuo lui ti ha lasciata? Chi assillare perché non sai cosa indossare per un’occasione speciale, perché guardandoti allo specchio ti trovi assolutamente orribile, perché il bellissimo ragazzo conosciuto alcune sere fa ancora non ha chiamato o perché il tuo capo proprio non ti capisce?
Per tutto questo ci sono le amiche, quelle preziosissime anime assolutamente insostituibili. Con loro si condivide ogni cosa, gli entusiasmi, le gioie, ma anche i dolori, le piccole e grandi tragedie, le preoccupazioni, i dubbi, le difficoltà. L’una per l’altra si diventa così un po’ mamma, un po’ sorella, un po’ complice e persino un po’ analista, tanto da sentirsi reciprocamente indispensabili.
Ma quando si instaura un rapporto così profondo non c’è poi dolore più grande e forte del perdere la propria alleata, litigare e magari togliersi il saluto. Perché ciò non accada non ci sono leggi e regole universali: ognuna di noi è magicamente dotata di una propria personalità, di un proprio carattere, ha delle idee e dei sogni singolari ben precisi e si rapporta agli altri in un modo unico e inimitabile. A seconda allora di come siamo e di come è la donna che ci sta accanto, le istintive "strategie" per andare d’accordo, per non "pestarsi i piedi", per rispettarsi e continuare a condividere le esperienze si diversificano. Ci sono ad esempio amiche che si dicono proprio tutto e chi invece preferisce, se non mentire, almeno mantenere un silenzio giovevole alla situazione.
Daniela e Roberta sono due ragazze di 35 anni. Sono di Treviso e si conoscono dai tempi della scuola, compagne di banco inseparabili. E Daniela racconta: "Andare d’accordo quando eravamo più piccole era più semplice. Ci raccontavamo ogni cosa, uscivamo sempre insieme e quasi ogni esperienza dell’una arricchiva anche l’altra. Poi con gli anni abbiamo iniziato ad avere qualche scontro. Roberta ha un carattere forte, io sono molto più debole e meno determinata. Ho un’anima artistica, mi piace dipingere, sognare, leggere; lei è molto più aggressiva, affronta la vita molto più di petto, ama stare in mezzo a molta gente. Insomma, le nostre personalità sono molto diverse. Abbiamo rischiato la rottura nel momento in cui una delle due voleva fare una cosa e l’altra no, ma per fortuna l’affetto che nutriamo l’una per l’altra, per tutto quello che prima avevamo condiviso, abbiamo capito che l’unica soluzione possibile era quella di rispettare l’una le idee e i desideri dell’altra e non costringerci a fare qualcosa contro voglia. Abbiamo iniziato a frequentare ambienti diversi, a fare esperienze differenti. Ma abbiamo sempre continuato a chiacchierare, a consigliarci. Un giorno ho scoperto qualcosa di grave che riguardava Roberta e mi sono trovata indecisa sul da farsi, se parlare o tacere. Mi sono fatta guidare dal cuore, da quello che sentivo io avrei voluto al suo posto e ho fatto la scelta giusta".
"Il mio fidanzato -ricorda infatti Roberta – frequentava di nascosto un’altra ragazza e una sera Daniela li ha visti insieme in atteggiamento palesemente compromettente. Non mi ha detto nulla, però mi telefonava più spesso, mi chiedeva di lui, del nostro rapporto. Così le sue telefonate mi hanno messo in guardia, ho aperto gli occhi e quando le ‘voci’ sono arrivate a me, io avevo già deciso da un pezzo di lasciarlo. E in quel momento Daniela mi è stata molto vicina.
Daniela non ha dunque agito in nome della verità ad ogni costo ma ha aiutato Roberta a leggere tra le righe del suo rapporto in modo che fosse lei stessa a decidere: sono due amiche adulte e ci insegnano che l’amicizia matura non si basa solo sulla totale condivisione, ma è una questione di profondità di affetti e di fiducia e rispetto reciproci.
Amica mia
Sono "la nostra spalla", le nostre complici, le nostre preziose alleate. E così spesso ci troviamo a sospirare con tono di profonda estrema gratitudine: "Amica mia, come farei se non ci fossi tu?".
Francesca Orlando