Libri che parlano di amicizia ce ne sono un’infinità e qui accenneremo a qualcuno; dopodiché ci caleremo stavolta tra la gente e ci faremo raccontare le loro storie… così quando leggeremo un nuovo libro che tratti questo tema lo sentiremo più reale e veritiero e l’identificazione e la partecipazione con situazioni e personaggi sarà ancora maggiore: insomma, un modo per comprendere il forte legame esistente tra letteratura e vita reale.
SANDOR MARAI ci ha regalato "Le braci" (Adelphi, 1998, 181 pagine, 25 mila lire). Una notte di intensa narrazione trascorsa davanti al fuoco di un camino vede ricucita un’assenza di 41 anni: tanta è infatti la distanza che ha separato due amici di gioventù. È il racconto di una vita, anzi lo sdoppiamento in due, il germe di un mistero che pian piano affiora.
Ma ecco uno straordinario stralcio:
"Sull’amicizia" (Marietti, 1990, 93 pagine, 14 mila lire) è invece il capolavoro di SIEGFRIED KRACAUER. È uno studio saggistico deduttivo che da Aristotele e Platone passa attraverso Montaigne e oltrepassa Nietzsche. Le osservazioni sull’amicizia si sviluppano indagando il processo di conoscenza, il cameratismo, la colleganza, l’amicizia intermedia tra uomo e donna, giovane e adulto.
E così possiamo leggere:
E poi c’è lo strepitoso HERMANN HESSE, con il suo "Amicizia" (prefazione di Eva Banchelli, Sugarco, 1993, 95 pagine, 10 mila lire).
Nella storia di quest’amicizia giovanile, proprio a cavallo di un momento formativo d’identità personale, troviamo il consueto autobiografismo di Hermann Hesse, che è stato il grande amico delle giovani generazioni.
"L’amicizia" (traduzione di Egi Volterrani, Einaudi, 1995, 82 pagine) è anche il titolo di un’opera di TAHAR BEN JELLOUN, che è una testimonianza del tutto personale: in un fluire episodico di ricordi d’infanzia e citazioni letterarie Jelloun arriva ad illustrare un racconto di vita e pensieri come un romanzo e scrive:
Un lungo viaggio tra i misteri dell’amicizia!
"Certamente l’amicizia, l’amicizia che si nutre per le persone, è una cosa frivola, e la lettura è un’amicizia. Ma almeno un’amicizia sincera…", così scriveva Marcel Proust e questa frase ci dà uno spunto per compiere un viaggio originale proprio all’interno dell’amicizia, dei suoi segreti, dei suoi misteri, dei suoi lati oscuri, belli e brutti."Nel loro rapporto, pieno di tenerezza, serietà e dedizione, vi era qualcosa di fatale, di così luminoso da scoraggiare qualsiasi sarcasmo. Le relazioni di questo genere suscitano un senso d’invidia in tutte le comunità umane. Non c’è nulla che gli uomini desiderino con tanto ardore come un’amicizia disinteressata. Ma è un desiderio senza speranza" (pag. 41)"Crescere insieme senza perdere la propria identità, donarsi per possedere in forma allargata, fondersi in un tutto unico e tuttavia continuare ad esistere ciascuno per proprio conto: questo è il segreto del vincolo dell’amicizia" (pag. 47)."Intanto per Erwin le cose non andavano bene. Gli amici dovevano aver notato il suo umore instabile, irritabile e alcuni avevano capito che la causa era Hans. Glielo fecero notare in alcune occasioni e uno di loro, un tipo piuttosto volgare, si divertì a definire l’amicizia di Erwin con Hans un "amore", e a chiedergli se, ora, che Hans grazie a Dio se n’era andato, volesse finalmente innamorarsi di una donna, come si usa tra ragazzi normali" (pag. 50)."La prima ferita nell’amicizia è ancora sentita nella memoria come una piaga, una frattura incomprensibile che non ho mai accettato. Ci ho messo del tempo per ammettere che non conoscevo bene quell’uomo. Mi ero sbagliato e la cosa si era protratta per anni. L’errore era il risultato della mia ingenuità. Lo credevo un amico perché agivo nei suoi confronti con devozione e sincerità. La reciprocità non è sempre automatica in questo…".E ancora:"Provate a fermarvi per un attimo. Provate a chiudere gli occhi. In treno, tornando dall’università, in auto bloccati al semaforo, a casa mentre vi fate il bagno. Fermatevi e pensate. Tornate indietro nel tempo, riavvolgete il nastro della vostra memoria fino all’infanzia e poi fatelo scorrere avanti tornando al presente.Vi siete ricordati tutti quegli amici che vi hanno accompagnato in questo viaggio? Quelli che vi hanno tradito, quelli che ci sono ancora, quelli che vi hanno ascoltato, quelli che non avevano mai tempo? Ma soprattutto che cosa è per voi l’amicizia?… l’amicizia non è detta, è vissuta…" e noi ora la vivremo attraverso le storie raccontate da "gente comune"… amicizia tra donne, in particolare!
Francesca Orlando