CurtisJones and the Gossip Terrorists sono un quartetto napoletano composto dal bandleader Curtis Jones (voce, chitarre, tastiere e percussioni), VincentPiccirillo (chitarra e voce), Danny Rivera (basso) e Jim Rowalski (batteria,percussioni, voce). Insieme dal 2005 come studio project di Curtis Jones,cantante, compositore e polistrumentista, hanno esordito con due EP autoprodotti,“Wolftown” e“Vade Retro Baby”. A novembre del 2009, dopo due anni di lavoro, è uscito il primoalbum, “The Assassination of Alabama Whitman”, prodotto da Discipline/Venus. Èun disco curato in ogni dettaglio, dalla raffinata veste grafica old fashioned,curata dallo stesso Curtis Jones, alla musica, di ottima caratura, registratanello studio della band, mixato e masterizzato da Vincent Piccirillo. OspiteVincenzo Caterino al violoncello. Un disco che suona in bilico tra anniottanta, soprattutto quelli british style più belli di Julian Cope (ma ancheBowie, Joy Division, Smiths, Cure, Nick Cave, Echo & The Bunnymen, ScottWalker e un sacco di altri bei riferimenti) e il desert sound Calexico eoriginal soundtracks tarantiniane, Tito and the Tarantula, Urge Overkilleccetera.
Leundici canzoni di questo disco non sono di fatto l’emulazione di questo o diquello, sebbene siano costruite e arrangiate con gusto per la citazione; sonoanche e soprattutto musica di qualità, ben fatta, raffinatamente orecchiabile esenza orpelli, piacevolmente dinamica e di impatto positivo fin dal primoascolto. Lo posso dire? Uno tra i dischi migliori mai prodotti in Italia nonsolo tra le produzioni cosiddette indie. Se non se ne dicesse nulla,sembrerebbe davvero un disco perduto e ritrovato di una (ottima) band inglese,o comunque internazionale, degli anni ’80. D.R.
DavideR.
CiaoCurtis. Non ricordavo così vivide certe sonorità e modalità musicali anni ’80da molto tempo, specialmente quelle di Julian Cope (che tuttavia non ho trovatocitato tra le vostre influenze). Per intanto non posso non chiederti qualcosasul tuo nome d’arte, omaggio a Ian Curtis e a David Robert Jones (Bowie).Ricordo due omonimi con qualche piccola similitudine: uno viene dall’Illinoised è un musicista elettronico ispirato da Kraftwerk, Gary Numan e anch’egli daBowie; l’altro Curtis Jones è, anzi fu un pianista folk americano nato aNaples, ma la Naples in Texas… A parte questa curiosità, cosa esattamenterappresentano per te David Bowie e Joy Division?
CurtisJones
CiaoDavide… Sono sicuramente due personalità che hanno profondamente influenzato ilmio stile, in modi differenti ma ugualmente efficaci; ho sempre amatol’eclettismo di Bowie, quella sua capacità di trasformarsi continuamente senzamai snaturare la propria identità di eccellente songwriter. Per me rappresentain qualche modo l’artista consapevole di se stesso, che trae proprio da questaprofonda conoscenza di se stesso la capacità di mettersi continuamente in giococon risultati quasi sempre eccellenti. A tutto ciò fanno da contraltarel’istinto e la forte emotività di Ian Curtis, che con la sua band è riuscito adare una grande lezione a un’epoca musicale che forse aveva perso di vista lecoordinate entro cui muoversi.
Davide
Qual è il vostropercorso artistico e da quali altre esperienze provenite? Come nascono e si evolvonoCurtis Jones and the Gossip Terrorists?
Curtis Jones
Nel 2005, dopodiversi anni passati a farmi le ossa nel circuito underground campano, hodeciso di dar vita ad un progetto che fosse sufficientemente competitivo peravere la possibilità di vedere la luce nel mercato discografico; dopo avercomposto ed arrangiato una lunga serie di brani concepiti appositamenteall’interno di questa nuova dimensione artistica sono passato alla selezionedelle risorse umane e contemporaneamente alla realizzazione di un paio di EPautoprodotti che mi hanno permesso di verificare nell’immediato la reazione delpubblico alle mie canzoni. Una volta completata la line up abbiamo deciso dientrare in studio per registrare il nostro primo album.
Davide
Due parole sulla Discipline/Venus.È notevole che esistano ancora delle etichette indipendenti che hanno voglia dicredere e di colmare il terribile e vertiginoso vuoto tra le major el’autoproduzione one-man o one-band label…
Curtis Jones
Hai ragione, credoche ora più che mai le indipendenti siano forse le più autentiche depositariedi quella musica di qualità che unisce spessore artistico ed onestàintellettuale, scevra da patinature di sorta; soprattutto all’estero, dove leindipendenti hanno comunque una grossa forza discografica, molto più che qui inItalia.
Disciplinerappresenta, in questo momento, un’isola felice nel panorama non proprioincoraggiante del nostro mercato discografico; probabilmente la sua forza stanel fatto di essere un’etichetta gestita da musicisti, con tutto ciò che questocomporta.
Davide
Perché TrueRomance della trilogia Pulp di Tarantino?
Curtis Jones
Perché vuole essereun indizio della chiave interpretativa da utilizzare per comprendere il nostromessaggio; mi piace giocare con le citazioni, non solo musicali e non semprecosì esplicite, e voglio credere che una parte del nostro pubblico si diverta acercare questi elementi sparsi qua e là, facendo così la propria parte nelcreare una sorta di legame “intellettuale” con noi. Ecco perché True Romance:è pur sempre Tarantino ma non è così conosciuto ai più.
Davide
Seconsideriamo l’ascolto l’atto finale della creazione musicale, sebbene lamusica sia un linguaggio soggetto a interpretazioni soggettive molto varie(Berio invitava alla più grande libertà di ascolto… “La musica è tuttoquello che si ascolta con l’intenzione di ascoltare musica”), cosapiù vi appaga sapere del come viene ascoltata la vostra musica?
CurtisJones
Forse proprio ilfatto di sapere che, al di là dell’interpretazione soggettiva, che è comunquequalcosa di positivo perché è la prova che il tuo lavoro innesca un processocritico, c’è una certa percentuale di persone che magari provano a sbirciaresotto la superficie completando il gioco iniziato da me con la scrittura dellecanzoni.
Davide
La musica è semprein certa misura anche un evento comunicativo e terapeutico, che amplifica o”tira fuori” delle emozioni. Colui che canta va dalla gioia alla melodia, coluiche ascolta, dalla melodia alla gioia. Tagore, così dicendo, alluse anche aogni altra emozione e interazione alla base del fare e del fruire musica,inclusi, all’opposto, il dolore e la tristezza. Quali sensazioni ed emozionidominanti provate creando e suonando la vostra musica?
Curtis Jones
Io appartengo a quellaparte di musicisti che fa musica per una sorta di esigenza emotiva, per cuivivo molto intensamente il mio lavoro; su tutto probabilmente prevalel’elemento catartico: mi servo della mia musica per chiudervi dentro i varistati emotivi che attraverso, trasformandoli in storie e personaggi che da quelmomento in poi non mi appartengono più in modo esclusivo. Questo distaccoparadossalmente mi permette di cogliere sfumature che magari all’inizio nonvedo e tutto ciò rinnova l’approccio emotivo nei confronti della musica chefaccio.
Davide
È tempo di qualchevideoclip? Vi state lavorando? Quali videoclip musicali ritenete siano stati imigliori di ogni tempo?
Curtis Jones
È uscito da poco ilnostro primo video che accompagna l’uscita di Space invaders, secondosingolo tratto dall’album. È un video molto divertente e divertito, crediamorappresenti molto bene l’immagine che abbiamo dato di noi stessi fino a questomomento. In generale amo i video che adoperano idee molto semplici per dar vitaa risultati spettacolari; Imitation of life dei R.E.M. ne è un esempioperfetto.
Davide
Comeconsiderate il vostro stile, indubbiamente elegante non solo musicalmente? Oggiè diventato veramente raro vedere qualcuno in cravatta, accessorio che dasempre simboleggia l’eleganza maschile. A dire il vero, l’eleganza stessa inogni ambito, anche quello morale (non parliamo di quelli politico e culturale),è divenuta cosa ancora più rara. Se per Christian Lacroix l’eleganza non erapassare inosservati, ma arrivare al nucleo di ciò che si è; per Jean Genettrovare un accordo tra cose di cattivo gusto… cos’è invece per voi?
CurtisJones
Stile,eleganza e buon gusto sono tre concetti che trovo strettamente interconnessi;probabilmente è più facile risultare eleganti in un contesto che ci mette delsuo per accentuare il contrasto e proprio per questo ci piace rimarcarlo, anchecon una giacca e una cravatta; forse per noi l’eleganza è una forma diprotesta.
Davide
Labiologia ci insegna che se un essere vivente si deve evolvere in qualcosa dinuovo o diverso, ci vuole l’isolamento. Bisogna avere una piccola popolazioneisolata e abbastanza tempo perché sviluppi le proprie caratteristichepeculiari. Senza isolamento, insomma, non si avranno nuove specie e nuovepeculiarità. Si parla sempre di influenze… quali sono invece gli elementi diisolamento e di ricerca che hanno creato la vostra peculiarità?
CurtisJones
Indubbiamenteil fatto di provenire da un territorio che partorisce continuamente musicainquadrata nella tradizione popolare da una parte e nella musica di protestadall’altra ha fatto sì che cercassimo le nostre coordinate guardando altrove.Quello che poteva essere un limite, cioè il fatto di essere di Napoli, ci hainvece fatto sviluppare uno stile forse un po’ più personale, almenorelativamente alla nostra zona di provenienza.
Davide
Suonate e suonereteanche all’estero, soprattutto in Inghilterra? Pubblico estero e nostranoreagiscono in modo simile o differente alla vostra musica e come?
Curtis Jones
Sonoin molti a seguirci dall’estero (Inghilterra, ma anche Stati Uniti) e adapprezzarci fin dai tempi dei primi EP; è un’ulteriore testimonianza dellavalidità del nostro progetto, che è comunque concepito per essere un giornoesportato. Non abbiamo ancora avuto modo di suonare all’estero ma mi piacepensare che possa accadere molto presto e che possa essere l’occasione per dareil via ad una nuova fase del nostro percorso.
Davide
Cosa c’è nel cassetto di Curtis Jones & The GossipTerrorists dopo “The Assassination of Alabama Whitman”? Avete già iniziato alavorare sul prossimo disco? Concerti?
CurtisJones
Proprio in questi giorni si conclude una lunga stagione diconcerti che ci hanno permesso di incontrare molta gente che non aspettavaaltro che vederci dal vivo; è stato molto formativo e gratificante, per cuicontiamo di tornare presto sul palco. Nel frattempo sto iniziando a lavorare alnuovo materiale che andrà a costituire il nostro prossimo lavoro, per il qualeci sono già molte idee; una cosa è certa: non ci piace star fermi troppo alungo, per cui molto presto si sentirà ancora parlare di noi…
Davide
Grazie.À suivre…
CurtisJones
Graziea te…